Falcade ha scrittoRivisitata, forse è il termine che stai cercando.......
ottimo, grazie.. e come diresti in inglese??
(revisited non mi suona benissimo.. ma magari sbaglio)
Falcade ha scrittoma alla fine ti sei dimenticato della carta dei vini........ che pignolo che sono.......
Ps. complimenti per la tua spiegazione....... chiara e pacata da vero gentiluomo della forchetta.....
grazie per la stima e, chiarite le mie buone intenzioni, specifico volentieri sulla carta (amo discutere di vino)
io adoro il vino.. e lo bevo in maniera consapevole da 15 anni.. e questo mi ha permesso di formarmi un buon bagaglio di conoscenze sia sui vitigni e sulle varie zone.. sulle varie annate.. e infine.. aspetto non secondario. sui prezzi
primo appunto sulla carta: ricarichi esagerati.. sia sui vini di fascia bassa che sui nomi blasonati.. se posso capire che in un ristorante del genere un vino da 10 euro venga proposto a 30 o anche 40 euro (ci sta.. perchè il servizio è sempre lo stesso).. difficilmente comprendo come un vino da 25 possa superare i 100 euro (che so uno zanella).. uno da 30/50 possa superare i 200 euro ( barolo di mascarello) .. o come un biondi santi possa superare i 500 euro.. e così via.. (chiedo venia se non ricordo perfettamente i prezzi). ricarichi superiori al 300/400% anche su vini non economici rendono difficile la scelta... anche a chi sa che in certi ristoranti è giusto pagare più del solito..
secondo appunto.. troppi vini "commerciali".. nel variegatissimo mondo del vino ci sono produttori, sia storici che emergenti, totalmente trascurati nonostante facciano altissima qualità.. e non abbiano nulla da invidiare (se non il blasone ed il prezzo che ne consegue) ai produttori più noti.. che a volte si cullano sugli allori e campano di rendita.. dei produttori meno conosciuti al vasto pubblico ma che fanno grande qualità ho visto solo delle rare tracce..
capisco che per il tipo di clientela che un ristorante del genere ha, paghi di più avere una carta fatta di grandi nomi.. fra l'altro il tutto reso ancor remunerativo se si servono annate scarse.. (un biondi santi di annata scarsa costa molto poco.. ma il turista che non conosce le annate lo paga come un vino top italiano).. cito biondi santi perchè nel tavolo di fianco al mio altri ospiti del locale bevevano il vino in questione..
non ne faccio una colpa al sommelier.. che mi ha fatto un'ottima impressione.. immagino sia un semplice discorso economico (e lungi da me l'intento polemico.. so che far qualità costa.. e che con un ristorante così non si diventa ricchi)
terzo appunto: la profondità delle annate..
noi appassionati amiamo le "caratteristiche" che madre natura conferisce ai vini in base alle varie annate.. e non è solo un discorso di prezzo.. tutti sappiamo che l'annata influisce sul prezzo in maniera considerevole (specie per i vini francesi).. ma non dobbiamo dimenticarci quanto possa influire sull'annata.. se io amo un vino in un certo tipo di annate (fresche piuttosto che calde, ecc.) non è detto che se quell'annata non c'è mi debba accontentare dell'annata sbagliata.. (per alcuni vini si.. per altri semplicemente no.. preferisco bere altro..
amo il fiano di avellino nelle annate calde.. perchè ho notato che in queste annate ha una minore acidità, e maggior complessità ed eleganza.. 1997 e 2003 sono le mie annate preferite.. ma in queste annate non amo il barolo (forse il mio vino italiano preferito) perchè perde le sue caratteristiche tipiche di austerità e freschezza.. e così via..
quindi vedere il buon vino ma solo nell'annata sbagliata è un discpiacere (specie se il prezzo non ne tiene conto).. è come mangiare un frutto non maturo al punto giusto.. o una pietanza non cotta (o cucinata) in maniera corretta..
però riconosco che alla fine una chicca l'ho trovata.. un vino della valtellina di un produttore meno conosciuto (dire minore sarebbe scorretto).. in un'annata strepitosa.. Sassella "rocce rosse" di Ar.Pe.Pe. 1996. non conoscevo l'annata per il vino in questione e il sommelier mi ha rassicurato che fosse ottima e che la scelta era più adeguata, visto il menù, rispetto al montepulciano che era in ballottaggio..
un vino eccellente.. saporito ed elegante.. è un vino che in enoteca (cantine isola, via paolo sarpi) costa 27 euro (pari annata).. in carta era a 60 euro.. se consideriamo che l'isola (un posto che io amo) non ha dei ricarichi bassi (per usare un eufemismo).. è facile ipotizzare un ricarico di 350/400% (vino che costa 15/18 venduto a 60). azzardo perchè il vino vecchio costava molto meno.. ma è spesso caro quanto l'annata nuova perchè i prezzi nel frattempo sono aumentati..
caro.. ma ci può stare.. perchè il vino era buonissimo.. era l'annata giusta.. e il sommelier era molto carino e gentile.. mi ha consigliato con garbo e con il sorriso.. è stato attento a versare il vino sempre al momento giusto.. così' come al momento giusto e garbatamente mi ha chiesto se volevo un'altra bottiglia di vino.. io lo farei maitre