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da butter_fly il 28 gen 2008 12:39


maxbor ha scrittoINTO THE WILD (Usa 2007, di Sean Penn) - Voto 7+

Il film è tratto da una storia vera, molto romanzata.
Un giovane, che scopriremo traumatizzato da eventi familiari, dopo una brillante laurea rinuncia a un futuro agiato per un presente solitario e avventuroso.
In Italia sarebbe stato probabilmente intercettato da "Chi l'ha visto?" ma nell'America del Nord-Ovest è più facile eclissarsi.
La storia è un collage gustoso ma non amalgamato. La lunghezza della pellicola, che in verità si vede senza annoiarsi, aggiunge poco alla psicologia del protagonista che risulta già definita nella prima mezz'ora.
Fra quadretti familiari (superlativo William Hurt) e scenari da National Geographic Channel ci si avvia verso un finale intuibile anche da chi non già lo conosca.
E' un buon film ma non il capolavoro che qualche critica ha descritto.


io l'ho trovato bellissimo: da 8 almeno. il finale: non lo conoscevo e non l'ho intuito fino alla fine... anzi sotto sotto speravo che finisse diversamente :oops:
secondo me è un film assolutamente da vedere.
cosa intendi per collage non amalgamato? a me francamente è sembrato un bel puzzle di esperienze che hanno costruito la psicologia del protagonista nel suo evolversi, nel suo raggiungere certe conclusioni. la forza di questo collage sta proprio nell'apparente contrasto dimensionale fra gli spazi esterni sconfinati ed il vuoto interiore del protagonista... oh, il tutto secondo me eh! :D


da maxbor il 28 gen 2008 18:04


butter_fly ha scritto
maxbor ha scrittoINTO THE WILD (Usa 2007, di Sean Penn) - Voto 7+

Il film è tratto da una storia vera, molto romanzata.
Un giovane, che scopriremo traumatizzato da eventi familiari, dopo una brillante laurea rinuncia a un futuro agiato per un presente solitario e avventuroso.
In Italia sarebbe stato probabilmente intercettato da "Chi l'ha visto?" ma nell'America del Nord-Ovest è più facile eclissarsi.
La storia è un collage gustoso ma non amalgamato. La lunghezza della pellicola, che in verità si vede senza annoiarsi, aggiunge poco alla psicologia del protagonista che risulta già definita nella prima mezz'ora.
Fra quadretti familiari (superlativo William Hurt) e scenari da National Geographic Channel ci si avvia verso un finale intuibile anche da chi non già lo conosca.
E' un buon film ma non il capolavoro che qualche critica ha descritto.


io l'ho trovato bellissimo: da 8 almeno. il finale: non lo conoscevo e non l'ho intuito fino alla fine... anzi sotto sotto speravo che finisse diversamente :oops:
secondo me è un film assolutamente da vedere.
cosa intendi per collage non amalgamato? a me francamente è sembrato un bel puzzle di esperienze che hanno costruito la psicologia del protagonista nel suo evolversi, nel suo raggiungere certe conclusioni. la forza di questo collage sta proprio nell'apparente contrasto dimensionale fra gli spazi esterni sconfinati ed il vuoto interiore del protagonista... oh, il tutto secondo me eh! :D


Probabilmente ho ricondotto il tutto nel canale della razionalità.
Il protagonista aveva senza dubbio dei problemi psicologici che ha ritenuto di risolvere con la fuga invece che con...l'analista.
Più che una sua evoluzione - ricordo la sua costante determinazione in un quadro definibile masochista - ho visto una umana debolezza davanti all'ineluttabile che si avvicinava.
La sceneggiatura ha riempito il suo lungo viaggio di scenette e cammei che come ho detto, pur godibili, ho sentito poco amalgamati e talvolta fini a se stessi.
L'happy-end era molto improbabile e avrebbe, comunque, inciso nel valore drammatico del film. Non a caso la parte finale, insieme a quella iniziale, è quella che mi è piaciuta di più.
Personalmente l'ho visto con piacere sino alla fine ma sono inattendibile per l'elevato grado di...allenamento. I miei compagni di visione l'hanno tutti trovato lunghetto e qualche spettatore ha lasciato la sala dopo il primo tempo. Questo per la cronaca.
Ad ogni modo anche tu, con la valutazione da 8 credo non lo consideri un capolavoro.
Ti è piaciuto un po' più di me e ne sono felice. :D

da avrigue il 02 feb 2008 16:52


Non avendo letto il libro neanch'io conoscevo il finale nè l'ho intuito fino all'ultimo, ma ero talmente presa che non ci pensavo. Tra l'altro poi ho scoperto che il libro non finisce esattamente così.

Capisco cosa intende Maxbor con "non amalgamato". Gli incontri del protagonista non costruiscono una trama, ma sono la sintesi di quello che lui stesso chiama il "fare esperienze", senza rimanere legato allo stesso luogo o alla stessa persona. Però questo non mi è parso un limite del film.
La fuga dai legami forse si può anche leggere come un elogio all'individualismo, ma alla fine lui scopre che la "vera felicità non è possibile se non è condivisa." Lo capisce tardi, ma lo capisce, quindi il valore del vivere sociale alla fine è riaffermato.

Mi è piaciuto anche il modo non troppo pregno di ideologie con cui il regista propone il tema del rifiuto della società contemporanea. Sembra che il protagnosita osservi la realtà, che aborre, senza dare la colpa a qualcuno in particolare. Voglio dire, la critica alla società è evidente (la causa scatenante della storia è la fuga dalla propria famiglia che gliela impone), ma mi sembra che sia proposta in modo scolorato, apolitico, quasi fatalista. Alexander non assomiglia granché allo stereotipo dell'arrabbiato-idealista-ingenuo, per questo forse mi è stato simpatico dall'inizio alla fine.

Perchè sarebbe dovuto andare dallo psicanalista? Lui si sentiva già libero, e come dice nel film "l'importante non è quanto si è forti, ma sentirsi forti".

Il finale mi è piaciuto, l'ho trovato poetico. Per non parlare della colonna sonora.

Non sarà un capolavoro, ma che importa? sono due ore e mezza ben trascorse, secondo me.

da maxbor il 04 feb 2008 19:02


Ultime considerazioni su "Into the Wild".
Il film mi è piaciuto, forse fra noi c'è solo una frazione di entusiasmo in più o in meno. Sul fatto che non sia un capolavoro mi pare che siamo anche tutti concordi.
Alexander mi è stato simpatico da subito ma in me ha suscitato più compassione che ammirazione. La condivisione della felicità è un rimpianto che lo assale solo in vista della morte. Questa, almeno, è la conclusione che ne ho tratto.
Ad ogni modo consiglio i forumisti di andarlo a vedere prima che lo tolgano dalle programmazioni. :wink:

Ultima visione:

SOGNI E DELITTI di Woody Allen - Voto 8+

Dico subito che potrei essere considerato di parte perchè per il regista newyorkese provo affettuosa e incondizionata ammirazione.
Qui si cimenta con un noir introspettivo di grande spessore cui manca molto poco per essere definito, secondo me ovviamente, un capolavoro.
Per un pò il film viaggia sullo schema di una commedia che non si immagina dove possa andare a parare. Prendiamo confidenza con i personaggi, entriamo nel loro carattere, viviamo la loro quotidianità fatta di speranze, contrasti, insucessi, famiglia, passioni e debolezze. Insomma, la vita che potrebbe appartenere a chiunque.
Ma cosa accade quando si dovrà varcare un confine? La strada è inevitabilmente senza ritorno? Esistono dei limiti oppure tutto è consentito?
Grande Woody.

da olmofree il 04 feb 2008 21:23


-NON CI RESTA CHE PIANGERE
-La Triologia della fuga di Salvatores
-PULP FICTION
-NOVECENTO (No il pianista sull' oceano, Novecento di Bernardo Bertolucci) Notare il nick :wink:
-IL PADRINO
-L'ARMATA BRANCALEONE
-IL MARCHESE DEL GRILLO (Perchè io sò io e voi non siete un c.)
-THE BLUS BROTHER

Film migliori c'ène sono ( non di '900) ma questi mi incollano

da wineless il 07 feb 2008 23:08


NON E' MAI TROPPO TARDI - 8,5
di Rob Reiner


Visto oggi pomeriggio (5,25 Euro).
Un film dalle forti e intense emozioni interpretato egregiamente da due colonne hollywoodiane quali Jack Nicholson e Morgan Freeman. Nel quadro drammatico stonava a mio avviso il volto di Sean Hayes, che mi portava inevitabilmente all'associazione con il suo personaggio demenziale interpretato nel serial Will & Grace.
Per me vale il biglietto anche da 7,50 €.


Frase preferita: (spoiler)
quando sarai vecchio ricordati di sfruttare ogni erezione e di non fidarti delle scorregge!

Adry =^_^=


alla fine sempre di pastasciutta si tratta

da maxbor il 11 feb 2008 20:09


L'INNOCENZA DEL PECCATO di Chabrol - Voto 7

Non è il miglior film del bravo regista francese, ma è un'opera molto ben strutturata e gradevole.
Eccellente la scelta del cast; sceneggiatura con qualche alto e basso; patos che non raggiunge forse i livelli sperati.
Tratto da una storia vera. Direi meglio da storie vere. La mano del regista si percepisce come un valore aggiunto che amalgama i vari personaggi, tutti delle figure censurabili e perdenti: dai protagonisti ai comprimari, costruendo una storia credibile e interessante nonostante sembri già vista.

da wineless il 14 feb 2008 14:33


maxbor ha scrittoSOGNI E DELITTI di Woody Allen - Voto 8+

Dico subito che potrei essere considerato di parte perchè per il regista newyorkese provo affettuosa e incondizionata ammirazione.
Qui si cimenta con un noir introspettivo di grande spessore cui manca molto poco per essere definito, secondo me ovviamente, un capolavoro.
Per un pò il film viaggia sullo schema di una commedia che non si immagina dove possa andare a parare. Prendiamo confidenza con i personaggi, entriamo nel loro carattere, viviamo la loro quotidianità fatta di speranze, contrasti, insucessi, famiglia, passioni e debolezze. Insomma, la vita che potrebbe appartenere a chiunque.
Ma cosa accade quando si dovrà varcare un confine? La strada è inevitabilmente senza ritorno? Esistono dei limiti oppure tutto è consentito?
Grande Woody.

ho visto che se n'è già parlato quindi mi confronto qui.
Personalmente non l'ho trovato brutto ma non si va oltre il 6+ - 6,5. E questo non a causa del cast, che anzi contribuisce ad aumentare la gradevolezza della visione, ma di una sceneggiatura troppo scontata e priva di quel pizzico di pepe che avrebbe comportato una potenza di intrattenimento maggiore.
In sostanza ero lì ad aspettarmi da un momento all'altro un picco di pathos, un risvolto inatteso ed invece niente... filato dritto fino alla fine lasciandoci solo qualche spunto riflessivo di etica sociale.

Non lo consiglio al cinema, in tv si può vedere.

Adry =^_^=


alla fine sempre di pastasciutta si tratta

da maxbor il 14 feb 2008 15:04


Quando giudico un film di Woody Allen per il voto parto almeno dal 7 8)

Ieri su Sky ho avuto la possibilità di "doppiare" il domenicale film di Chabrol con il suo precedente che non avevo ancora visto.

LA COMMEDIA DEL POTERE - Francia 2006 - Voto 7,5

Più preciso il titolo originale che è "L'ebrezza del potere".
Si inserisce nelle posizioni alte della mia personale classifica dei film Chabrol al cui vertice metto "L'inferno", mirabile opera sulla gelosia.
I ritmi sono i consueti. Personaggi che sono ancora dei perdenti.
Storia molto realistica, ispirata a fatti probabilmente accaduti.
Qualcuno nella protagonista ha visto...la Boccassini. Non ho elementi per confermare questa sensazione.
Come ho ascoltato dal "Cinemaniaco" concordo che Chabrol non da risposte ma ci fa porre delle domande.
Per me è un grande regista.
Mi dispiace non avervi potuto segnalare la visione che, però, una volta tanto, nella spesso ripetitiva programmazione di Sky, aveva la concorrenza dell'altrettanto valido "Quel che resta del giorno" di Ivory.

da maxbor il 21 feb 2008 16:17


LA GUERRA DI CHARLIE WILSON (Usa 2007 con Tom Hanks, P.S. Hoffman e Julia Roberts); Voto 8-

Una settimana adopo l'altra arriva un altro film americano della serie "tratto da una storia vera". Ve lo dicono subito, nei titoli di testa, così vi mettete l'animo in pace nel caso vi venisse qualche dubbio durante la visione.
La storia sarrebbe apparsa, comunque, almeno molto verosimile.
Azione zero, sentimento idem o quasi, tensione...ancor meno.
Scene quasi tutte in interni e dialogate. Per restare sul recente, più o meno sul tipo di "Leoni per agnelli". E allora?
Ecco Lui, un grandissimo Tom Hanks, in questa occasione supportato da una fatale Julie Roberts che appare quanto mai vitalizzata dalla presenza del nostro. Alcuni loro duetti sono da antologia.
Dalla prima all'ultima scena, passando dalla denuncia, dall'inchiesta e dalla parodia, le immagini scorrono in modo meravigliosamente godibile.
Dopo aver dato il giusto merito, ovviamente, anche al regista Mike Nichols non posso che invitarvi a vederlo prima che lo tolgano dalla programmazione.

da maxbor il 23 feb 2008 13:13


NON E' UN PAESE PER VECCHI (Usa 2007 di Ethan e Joel Coen) - Voto 9

La prima del nuovo film dei fratelli Coen merita il sacrificio di una visione feriale. Ne vengo ampiamente ripagato.
Coloro che più di altri ci hanno mostrato negli ultimi anni qualcosa di originale regalano al pubblico il loro miglior lavoro.
Questa volta lasciato da parte il noir, più o meno grottesco, si tuffano i un western moderno dalle forti connotazioni allegoriche.
Emblematica è la figura del rassegnato sceriffo (Tommy Lee Jones) che è quasi una voce narrante. La storia vede un bravuomo, pur con i suoi pregi e i suoi difetti, si trova catapultato in un grosso guaio. Tutti lo cercano e lo inseguono fra cui un serial killer psicopatico (un bravissimo Javier Bardem meritevole della candidatura all'Oscar) che rappresenta il Destino. Qualcosa a cui nessuno può sfuggire e a cui nessuno si può opporre. Comunque vada la vita si concluderà sempre con la morte, il caso potrà solo rimandare l'esito finale.
Qui, superando Fargo, c'è più violenza e sangue, ci si avvicina quasi a Tarantino, ma per necessità non per coreografia.
Suggestiva (o obbligata?) la scelta del finale.
Grandioso.
Non ho termini di paagone (domani spero di poter vedere "Il Petroliere". Al momento quoto la candidatura all'Oscar quale miglior film.

da Fante il 23 feb 2008 13:25


Ok, l'avevo messo in lista....penso che andrò a vederlo presto :D

da maxbor il 25 feb 2008 11:24


IL PETROLIERE (Usa 2007 di P.T. Anderson con Daniel Day-Lewie) - Voto 8,5

Un altro bel film film mi completa un week-end di grande cinema.
Ai primi del '900 un uomo tanto capace quanto spregiudicato fa fortuna con il petrolio. E' un periodo in cui bisogna fare i conti con una tecnologia ancora tutta da scoprire e in cui le braccia hanno il loro valore. Lo dovrebbero avere anche i sentimenti ma l'aridità di quest'uomo è senza limiti. Troverà sulla sua strada un predicatore, essere altrettanto abietto, con il quale avrà uno scontro finale che punirà entrambi.
Sceneggiatura dark permeata di un pessimismo che rischia di risultare eccessivo.
Con l'occasione mi dichiaro concorde con l'assegnazione di tutti i principali premi Oscar assegnati.

da maxbor il 03 mar 2008 10:11


PARLAMI D'AMORE (Italia 2008, di e con Silvio Muccino) - Voto 5

A un paio di amici era piaciuto, sul forum nessuno ne ha parlato (in verità da un po' mi avete lasciato solo) e allora eccomi caduto...in trappola. E dire che l'ho preferito a Johnny Depp!
Muccino junior floppa una storia che si regge come un castello di carta che, tra l'altro, viene tirata un po' troppo per le lunghe finendo con l'annoiare.
Il trailer e la locandina risultano abbastanza ingannevoli poichè fanno pensare a una commedia sentimentale, invece il canovaccio è un dramma esistenziale mal raccontato. L'assortimento di ninfette assetate di sesso, donne mature depresse, pariolini, cugini tossici e fantasmi del passato compongono un mosaico mal riuscito.
Silvio Muccino cresce di età ma è meno convincente rispetto alle gradevoli commedie adolescenziali dei primi film.

da avrigue il 03 mar 2008 14:10


maxbor ha scrittoPARLAMI D'AMORE (Italia 2008, di e con Silvio Muccino) - Voto 5

A un paio di amici era piaciuto, sul forum nessuno ne ha parlato (in verità da un po' mi avete lasciato solo) e allora eccomi caduto...in trappola. E dire che l'ho preferito a Johnny Depp!
Muccino junior floppa una storia che si regge come un castello di carta che, tra l'altro, viene tirata un po' troppo per le lunghe finendo con l'annoiare.
Il trailer e la locandina risultano abbastanza ingannevoli poichè fanno pensare a una commedia sentimentale, invece il canovaccio è un dramma esistenziale mal raccontato. L'assortimento di ninfette assetate di sesso, donne mature depresse, pariolini, cugini tossici e fantasmi del passato compongono un mosaico mal riuscito.
Silvio Muccino cresce di età ma è meno convincente rispetto alle gradevoli commedie adolescenziali dei primi film.


Quoto Maxbor 100%.

Anch'io mi sono lasciata convincere da colleghi che ne avevano parlato bene e, superando i pregiudizi e mettendo a tacere il grillo parlante sono andata a vederlo... mamma mia, il film più brutto che abbia mai visto negli ultimi anni.
I personaggi sembrano delle caricature esasperate e banali, gran bullismo nella recitazione e sceneggiatura inesistente, da soap opera.
Non buttate i soldi, al massimo se siete curiosi aspettate che lo passino in TV, tanto non è che visto sul grande schermo cambi.

ciau


da butter_fly il 10 mar 2008 15:44


maxbor ha scrittoNON E' UN PAESE PER VECCHI (Usa 2007 di Ethan e Joel Coen) - Voto 9

La prima del nuovo film dei fratelli Coen merita il sacrificio di una visione feriale. Ne vengo ampiamente ripagato.
Coloro che più di altri ci hanno mostrato negli ultimi anni qualcosa di originale regalano al pubblico il loro miglior lavoro.
Questa volta lasciato da parte il noir, più o meno grottesco, si tuffano i un western moderno dalle forti connotazioni allegoriche.
Emblematica è la figura del rassegnato sceriffo (Tommy Lee Jones) che è quasi una voce narrante. La storia vede un brav'uomo, pur con i suoi pregi e i suoi difetti, si trova catapultato in un grosso guaio. Tutti lo cercano e lo inseguono fra cui un serial killer psicopatico (un bravissimo Javier Bardem meritevole della candidatura all'Oscar) che rappresenta il Destino. Qualcosa a cui nessuno può sfuggire e a cui nessuno si può opporre. Comunque vada la vita si concluderà sempre con la morte, il caso potrà solo rimandare l'esito finale.
Qui, superando Fargo, c'è più violenza e sangue, ci si avvicina quasi a Tarantino, ma per necessità non per coreografia.
Suggestiva (o obbligata?) la scelta del finale.
Grandioso.
Non ho termini di paragone (domani spero di poter vedere "Il Petroliere". Al momento quoto la candidatura all'Oscar quale miglior film.


quoto in toto (fa rima :lol: )
è un film straordinariamente originale, e lo dico da non amante del genere, ammesso e non concesso che un film come questo possa venir inserito in un genere. DA NON PERDERE


da maxbor il 15 mar 2008 17:58


Visto ieri su Sky CinemaMania

LE PARTICELLE ELEMENTARI (Germania 2006 di Oscar Rhoeler, drammatico) - Voto 7+

Bella anche se non fedelissima trasposizione cinematografica del noto romanzo di Michel Houellebecq. Piacevole segnale che per il cinema tedesco "Le Vite degli altri" non è stato un fatto occasionale e circoscritto.
Bravissimi i due protagonisti e Orso d'argento al Festival di Berlino per il miglior attore protagonista a Moritz Bleibtreu (Munich) senz'altro meritato. Buone o discrete le rappresentazioni delle figure "minori" tranne, a mio parere, qualla della madre che mi è apparsa un personaggio poco credibile se non surreale.
Due fratellastri, abbandonati in tenera età, vivono le loro intelligenze, comunque palpabili, in modo sessualmente opposto. Tanto patologicamente dipendente è l'uno quanto inibito l'altro.
Nonostante la trama si dipani tra campi di nudisti, visioni oniriche e club per scambisti il film sfiora ma non cade nella volgarità, anzi avvince e fa pensare. Il vero tema è, invece, la morte che il regista presenta già in una delle prime scene quando il pappagallo di Mchael resta improvvisamente stecchito.
E' un film pessimista che tratta del degrado psicologico. Sono andato a dormire con una piccola stretta nel cuore, ma meritava di essere visto.

Consiglio di vederlo alla prossima occasione oppure di noleggiarlo. Solo per cinefili.

da maxbor il 17 mar 2008 19:54


ONORA IL PADRE E LA MADRE (Usa 2007 di Sidney Lumet, drammatico) - Voto 8,50

L'ottantaquattrenne Lumet, come il buon vino, invecchiando...migliora.
Recentemente apprezzato in STRIP SEARCH (a mio parere uno dei più bei film politici degli ultimi anni, se potete recuperarlo non lasciatevelo sfuggire!) qui "sforna" un capolavoro del degrado umano.
Più bello il titolo originale che si richiama a un proverbio indigeno: "vai in paradiso prima che il diavolo sappia della tua morte" piuttosto che quello italico che sottotitola "non tutti i peccati sono uguali".
Non condivido la citazione di "Quel pomeriggio di un giorno da cani" della recensione di repubblica. Segnalo invece i più recenti "Fargo" dei Coen (per il crimine "famliare") e "Sogni e delitti" di W. Allen (per il coinvolgimento nello stesso di due fratelli).
Andy e Hank (il bravo P.S. Hoffman de "La guerra di Charlie Wilson") sono due fratelli in seri guai economici e familiari. Programmano, per risolverli, un colpo facile-facile come sembra essere quello ai danni della gioielleria d famiglia di cui sanno tutto.
Le cose non vanno bene e, per un effetto domino, più cercano di uscirne e più si trovano nella melma. La polizia non appare quasi mai, sembra assente alle indagini. Non è casuale. Tutto sarà infatti risolto in famiglia con un finale che è un crescendo rossiniano.
A mio modesto, piccolo, parere all'opera manca solo qualche scena iniziale in cui si mostrasse il profondo amore dei due anziani genitori prima che si verificasse il dramma. Conosceremo l'impaurita madre solo nella breve e intensa sequenza iniziale e l'imponente padre (il grande Albert Finney) già con l'impronta del dolore.
Anche questa sera esco dalla sala con una stretta nel cuore, ma è assolutamente da vedere perchè regala due ore di grande cinema.

Maxbor

da wineless il 18 mar 2008 03:27


al cinema...

10.000 - 6

Sufficienza stretta per un film che per l'insolita ambientazione storica ci poteva raccontare qualcosa di più, magari investendo un altro po' di dollari per un cast di maggior spessore. E soprattutto con meno prevedibilità fra le pagine della sceneggiatura.
Bella fotografia, effetti speciali esauriti nel trailer.

Adry =^_^=


alla fine sempre di pastasciutta si tratta

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