Parakarro ha scrittoManco per un giorno e voi mi scrivete 2 pagine di litigi e nun me chiamate! CATTIVI
apexx ha scritto Quando paghi 104 euro di conto esigi che la bottiglia sia stappata al tavolo, con tanto di secchiello per il ghiaccio. E che i cani vengano lasciati fuori, come dice il cartello all'ingresso.
Apexx io ti ho citato per primo e ci tengo a spiegare....Sui cani HAI RAGIONE E HAI LA MIA PROFONDA COMPRENSIONE ma spesso è difficile far capire alla gente che il loro dolce cagnolino a molti da fastidio....E in un periodo "parco" nei consumi, pochi possono permettersi di non prendere un cliente perchè ha il cane....E poi la vedo sempre una colpa del possessore del cane e non del ristoratore...
Sul vino....Non mi trovo daccordo sulla stappatura obbligata al tavolo mentre concordo per il secchiello del ghiaccio!
Comunque NUN T'ENCAZZA'!
PS
l'incazzatura è poi sinonimo di voglia di vendetta
Ciao.
Innanzitutto ti ringrazio per il tuo tono cordiale, mi ha fatto piacere.
Da sommelier, il tuo non essere d'accordo non mi trova d'accordo. Come scrivevo in un post qui sopra, ormai la stappatura al tavolo è diventata un rito sul quale molti ci ricamano, ma che ha un senso logico perchè dimostra il contenuto sicuro della bottiglia, che può costare parecchie decine di euro. Porto un esempio vissuto da me anni e anni fa. Ero in Toscana, trà S. Gimignano e Volterra, in viaggio con amici. Allora il mondo del vino non mi aveva ancora "preso". Ci fermammo a pranzo in un ristorante lungo la strada, e su consiglio del cameriere accompagnammo il pasto con del sangiovese sfuso, spillato da una piccola damigiana con rubinetto. Vino discreto, che non mi entusiasmò ma nemmeno mi fece schifo. Dopo una mezz'oretta arrivò nel piazzale una Mercedes targata MI dalla quale scesero due coppie che camminavano a due/tre metri da terra. Vennero fatte accomodare al tavolo vicino al nostro, e il cameriere gli propose, in alternativa alle bottiglie, lo stesso vino sfuso servito a noi. Il capobranco della ciurma, risentito, rispose che in terra di Toscana si beve solo Brunello, e quindi chiese il miglior Brunello in bottiglia disponibile. Il cameriere rientrò quindi in cucina, prese da una cassa una bottiglia vuota, la riempì con lo stesso vino servito a noi, poi prese da un cassetto un cavatappi con sughero già avvitato ed uscì dalla cucina strizzandoci l'occhio appena capì d'essere stato visto nel "travaso". Servì il tutto al tavolo, con grande soddisfazione dei quattro brillantoni. Quella bottiglia da 0.75 (di casa prestigiosa) era in carta a 39.000 lire del vecchio conio. Il nostro sfuso veniva 6.500 lire al litro........
All'epoca mi sono fatto una risata, oggi non so che farei se vedessi un comportamento così disdicevole e disonesto.