Quoto Fulvia: il sommelier campione d'Italia di vari anni fa (20 circa) che lavorava presso Alberto Ciarla, ristorante di Roma, e che ci aveva tenuto una lezione del 3° corso da sommelier (e che in più mi ha fatto l'esame finale dell'AIS), sosteneva esattamente quanto detto da Fulvia.
Alberto Ciarla, un tempo considerato (ma ancora oggi si difende bene) uno dei migliori ristoranti di pesce di Roma, ha ovviamente un'ottima scelta di bianchi (Ciarla è stato anche presidente dell'AIS di Roma) ma ha in lista, comunque, anche ottimi rossi.
Il sommelier (purtroppo non ricordo il suo nome) sosteneva giustamente che se il cliente con la spigola lessa chiedeva un Brunello di Montalcino riserva, quello gli andava servito senza "a" né "ba": "Il cliente ha sempre ragione".
Il sommelier serve ad indirizzarlo SE il cliente lo richiede, altrimenti solo a servirgli, bene, il vino richiesto, ad assaggiarlo ed eventualmente a sostituirlo (e qui si potrebbe aprire un altro topic chilometrico
)
Tornando a Primus: se sono in un luogo dove il caffè, vista la categoria dell'esercizio, costa 8 € e tutto è di conseguenza, a parte la vista spettacolare mi aspetto, appunto qualche altro bonus, anzi lo pretendo.
Se entro in un bar vicinanze stazione nella Chinatown romana, lo pago 70 centesimi ed il bagno è rotto posso al limite cortesemente far notare o di farlo riparare in tempi accettabili (se ci torno dopo un mese ed è ancora rotto capirò che non vogliono farlo utilizzare alla clientela) o come minimo un cartellino, scritto a mano, "servizi inagibili", e non me la prendo più di tanto.
In un locale di siffatta categoria, o se preferisci in un bar di Piazza Duomo o da Quadri a Piazzale San Marco il bagno non "può" e non "deve" essere rotto, e la diatriba sigaro sì sigaro no, orario sì orario no, indipendentemente da ragioni, torti e richieste, andava comuqnue gestita dal punto di vista del personale in maniera molto più diplomatica, questo è il minimo sindacale pur un siffatto esercizio.