fulvia ha scritto
....Sei disposto a venirmelo a dire di persona?......
Perchè, a volte, la sottile differenza tra una critica legittima, e lo sputtanamento a mezzo stampa è un labile confine tra un sereno confronto e l'incazzatura.....
....A Pasquetta, invece, per la prima volta nella mia vita, ho fatto alzare e uscire dal ristorante un tale, al quale stavo spiegando che il carrè di agnello era rosato perchè cotto a bassa temperatura, e lui alzando la voce mi ha urlato " Tu stai zitta e torna in cucina a cuocerlo perchè io così non lo mangio".....Purtroppo non si è trattenuto così a lungo per vedermici rientrare.....
Rispetto......in fondo si chiede così poco.....
Ma reciproco eh!
Fulvia, mi pareva di aver letto che il cafonazzo di Pasquetta si è reso anche protagonista di un altro episodio .... il ratto del formaggio dal tagliere riservato ad un altro ospite del locale. Mi sbaglio? Questi soggetti sono l'apoteosi delle cattive maniere e dell'ignoranza e temo sia inutile cercare con loro un punto di incontro.
Riguardo il muovere una critica alla cucina di un ristorante ebbene si: per quanto mi riguarda, certo in modo garbato, se un piatto non mi ha convinto, non mi è piaciuto o non l'ho capito lo dico. Poco mi importa se mi trovo davanti la Fulvia, Rinco o Beck.
Ma come dici giustamente, la critica o le perplessità vanno mosse con una certa educazione e sempre nel rispetto del lavoro altrui.
Una cosa è dire ... non mi è piaciuto, un'altra è dire che un piatto fa cagare.
Ma talvolta capita che i camerieri portando via il piatto quasi intatto non chiedano "tutto bene?" proprio per evitare il confronto con il cliente.
Talvolta invece è la mancanza di tempo. Se un cuoco, uno chef famoso, è in cucina a preparare piatti per altri ospiti, non puoi chiedere di parlargli .... o meglio, lo puoi fare ma lo indispettisci perchè prima di tutto deve cucinare.
Ovvio che davanti a critiche educate un ristoratore "di mestiere" se puo' e se comprende il vantaggio intrinseco di un simile atteggiamento, ascolta il cliente, spiega, chiarisce.
Capita pero' che non sia possibile oppure che il ristoratore mal sopporti le critiche anche se dirette.
Nel caso specifico, a parte le dovute puntualizzazioni non mi pare che dalla tastiera del ristoratore sia uscita una sola parola che volesse sottolineare che il piatto che ha poco convinto la cliente potesse effettivamente, per gusto personale, non piacere.
E questo è il classico esempio in cui il problema non è certo rappresentato dalla critica a mezzo web ma dalla critica stessa.
Tanto che ha dato ai Mangioni degli antidemocratici pur avendo avuto lo spazio adeguato per confutare le opinioni espresse da quella che è stata una sua cliente.
La cartina tornasole di questa vicenda è rappresentata dal fatto che, vista la mancata consegna del menu' atta (a dire dal ciarliero cuoco) a meglio trasmettere al cliente l'offerta dei piatti, non altrettanta attenzione è stata data al gradimento degli stessi proprio in loco. Anzi .... è stato spiegato un gran poco se il pane è stato qualificato dalla cliente di tipo pugliese ...
Inoltre, la volontà tutta da parte del ristoratore di interagire con la propria clientela traspare da questo suo passaggio:
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Deduco che la nostra "Mangiona63" non è molto preparata e quindi la sua recensione risulta pretestuosa. Farebbe meglio a seguire il precetto di Seneca "Tamdiu discendum est, quamdiu vivis" oppure al seguire il precetto, molto più diretto e senza scomodare Seneca, di mia nonna che spesso apostrofa le persone che parlano a sproposito con un bel "mejo se stai zitta".
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Ora, quindi, se l'italiano non è un'opinione, cafonazzo è stato il cliente che ti ha detto "zitta e torna in cucina", ma cos'è chi chi ti dice "Zitta e paga?".
Non credo pero' che capitino spesso persone che usano un simile linguaggio con i ristoratori. Tanto che anche per te è stata la prima volta in cui ti sei vista giustamente costretta ad allontanare il cliente dalla sala. Ma il problema non credo sia stata la critica ma la sua maleducazione.
Inoltre mi rendo conto che quasi tutte le repliche alle recensioni descrivono ristoratori poco propensi a ricevere critiche anche poste in maniera educata.
Fatte le dovute eccezioni quindi, trovo che non sempre sia possibile esprimere un parere negativo in loco. Preferisco infatti sorvolare su cosa sarebbe accaduto se Mangiona63 avesse "osato" esprimere le sue riserve all'interno del ristorante ...... vista la reazione scomposta e maleducata avuta ad una critica pubblicata quando la possibilità data dallo scritto concede tempo per riflettere.