I contatti non mancano. Molti di voi sono evidentemente ancora interessati all'argomento ma, come quelle del premier, le risposte latitano.
D'altro canto, perchè farlo? Avrebbe senso solo se alcune certezze venissero meno.
E' però mio dovere non lasciare le cose a metà coltivando, perchè no?, anche una piccola speranza di un qualche ravvedimento.
Inizio con un piccolo passo indietro.
Torno alla presentazione dei "Villaggi della Gioventù" del ministro Meloni (venerdì). Progetto serio e degno della dovuta attenzione ma il Cavaliere non riesce a tacere. "Ci saranno anche le veline?" - chiede sarcastico - "Magari minorenni, così per la par condicio sarò costretto ad andarle a trovare".
Ho l'impressione che i suoi avvocati non gli abbiano ancora spiegato i pericoli (economici) di un divorzio per colpa. Non che rischi di finire in bolletta, per carità, ma una bella fetta del suo patrimonio se ne potrebbe andare... in fumo.
Si conferma quindi un uomo che vive di battute che rappresentano il suo io e che, nella sua mente, dovrebbero renderlo sempre più simpatico.
Del resto, ricordate?, anche nel famoso Porta a Porta in cui si parlava del suo divorzio - mica di bruscolini - riuscì narcisisticamente e inopportunamente a citare i cori "Meno male che Silvio c'è" e "Magico" di cui - a suo dire - era stato osannato.
Nel piccolo paese in cui vivo, nell'ambiente di lavoro e in quello associativo (come credo succeda anche nei vostri ambienti) non mancano personaggi che fanno gli spiritosi a tutti i costi snocciolando rosari di battute spesso di bassa lega. Per quel che mi consta sono considerati i "burloni" del gruppo. Nessuno di questi rivestono incarichi politici o, sul lavoro e nelle associazioni, sono investiti di incarichi di particolare rilievo perchè, loro malgrado, sono considerate persone di intelligenza pari alle loro esternazioni.
Nel caso del nostro premier c'è invece una una devozione cieca da parte della stragrande maggioranza degli italiani, qualcosa che travalica ogni logica.
Ricordavo in questi giorni come non abbia mai risposto sulle origini del suo impero televisivo ed economico. Da chi, come e perchè fu finanziato.
Gli italiani hanno poi desistito e hanno colpevolmente dimenticato, accettando il suo silenzio.
Conosce i suoi polli, anche Repubblica resterà alla fine a secco di munizioni e sarà costretta a passare la mano. Questo credo che sia il suo pensiero.
Nel frattempo è sceso in campo il Times. Nello spazio di una settimana (come riporta oggi Repubblica nello scritto di Enrico Franceschini)) i suoi inviati hanno intervistato per due volte Noemi Letizia e la sua famiglia.
La frase che è rimbalzata in tutte le agenzie di stampa è quella della madre Anna: "Spero che Berlusconi possa fare per mia figlia quello che non ha potuto fare per me". Senza aggiungere altro.
Può darsi, conclude il reporter del Times, che ci siano semplici risposte per tutte le domande ma il primo ministro si è finora rifiutato di darle.
Il Times si stupisce altresì dell'assenza di giornalisti intorno all'abitazione di Noemi Letizia.
"Se una ragazza di 18 anni fosse sospettata di essere l'amante o la figlia di Gordon Brown, ci sarebbe una carovana di fotografi attorno a lei e alla sua famiglia, ovunque andassero. Strano che in Italia non succeda".
Questi inglesi.
Non hanno ancora capito che il nostro è un altro pianeta. Forse quello dei balocchi e degli allocchi.