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Marchesi di gzano6

da capohog il 14 set 2009 09:18


Interessante confrontare questa rece con quella del topsatro.
Hanno in comune solo le considerazioni sull'eccessiva onerosità dei ricarichi: poi da una parte abbiamo la delusione per una cucina che ci si aspettava più "estrosa" (però se ordini cotolette di agnello e fritto di scampi che estrosità puoi aspettarti?) mentre dall'altra i toni entusiasti di fante (che probabilmente ha otteuto favori sessuali dal maestro :wink: ). Non m'interessa tanto chi ha ragione ma m'interessa come una esperienza simile sia stata vissuta diversamente da due persone (senza scadere in banali conclusioni gastro-cultural-filosofiche).

96 cubic inch of good vibs

da Paulyste il 14 set 2009 10:45


Credo che sia cosa assai frequente, specie a certi livelli, dove le attese sono altissime e dove molto soggettiva è la disponibilità all'esborso. Se andiamo entrambi a mangiare in una buona trattoria, diremo di aver mangiato bene e basta e non ci lamenteremo per il prezzo. Diverso caso è negli "stellati".
Nota ad esempio la grande discrepanza tra l'opinione che io mi sono fatto di Cracco e quella di Princess (che all'ultimo evento - ho avuto un trasalimento - ne ha in particolar modo elogiato il servizio, oltre alla cucina); o alla divergenza d'opinione tra me, l_caco (e altri) e kinggeorge su Villa Crespi.
Nulla di nuovo sotto il sole, mi pare :wink:

da BUZZY il 14 set 2009 11:27


Credo che il recensore abbia avuto un approccio sbagliato alla cena, chi va da Marchesi va per onorare un mostro sacro della cucina italiana, per provare qualche grande classico senza tempo e non per una cucina innovativa o molto emozionale, inoltre ha assaggiato pochi piatti e anche i piu' scontati. Per il rapporto qualita' prezzo si sfonda una porta aperta si sa che si paga il blasone dello chef e anche il contesto molto esclusivo.

da primus il 14 set 2009 17:35


Non discuto il prezzo, ognuno ha il suo metro di giudizio, ma 8 al servizio e all'ambiente sono un insulto. Forse non si è reso bene conto di dove si trovasse..... :roll:

"Ogni stecca ripetuta due volte è l'inizio di un arrangiamento" (Frank Zappa).

da Paulyste il 14 set 2009 17:44


Sul ricarico del vino sarei curioso di sapere QUALE Uberti ha ordinato. Lui dice che si tratta di una bottiglia che in enoteca costa 30 euro: ne è sicuro? Si trovano Uberti già a partire dai 17-18 euro fino almeno ai 50... non si può fare di tutti gli uberti un fascio :roll:

da butter_fly il 14 set 2009 20:38


quoto buzzy: quando siamo stati da marchesi (rece di Fante, appunto) ci siamo tutti sentiti come in un "museo". personalmente mi sono anche letta il suo "codice marchesi" per capire meglio a casa di chi fossimo: a casa di qualcuno che "è" la storia della cucina, e non un pioniere della creatività. che poi si spenda un'enormità, concordo.


da l_caco il 14 set 2009 23:44


Concordo con Buzzy, Marchesi non si può considerare sullo stesso piano di altri grandi cuochi presenti oggi in Italia, è un po' come parlare per esempio di Ezio Santin e altri grandi Chef che hanno aperto le porte alla Nuova Cucina Italiana all'inizio degli anni '80, di cui Marchesi è certamente l'emblema.
Desinare all'Albereta non sarà certo strettamente emozionante, è di sicuro istruttivo per conoscere piatti Simbolo (risotto foglia d'oro, raviolo aperto, dripping di pesce... ), che hanno reso Grande la nostra Cucina e gettato le basi per i più talentuosi Chef di oggi, e di domani.

C'è poi il discorso di Paulyste, con il quale sono d'accordo: vi è sempre una soggettività, soprattutto a questi livelli, che viene, oppure no, soddisfatta.

da Bob il 15 set 2009 11:19


Io non conosco l'Albereta, e quindi non entro nel merito dei giudizi: non ci vado e non ci andrò, sia perchè è fuori budget, per me, sia perchè è di Marchesi, che, personalmente, non sopporto.
Voglio solo dissentire da l_caco, nel senso che, per quella cifra, io non onorerei proprio nessuno: o mi strabilia, o non mi vede neppure dipinto.
Ma come si fa a dire che "non sarà certo emozionante"? O lo è, o NON CI SI VA. Che c'azzecca l'onore al mostro sacro? Il mostro sacro che rimane indietro, non è (più) un mostro, nè sacro né profano. Se la sensazione che il recensore ha ricevuto è esattamente quella descritta, allora io penso che i voti siano ritoccati verso l'alto, a fronte del nome. Io avrei dato di mano (ripeto: a parità di sensazioni)

"Sul vino, bevo qualunque cosa mi raccontiate, sul cibo, ci mastico abbastanza"

da Eat il 15 set 2009 12:04


primus ha scritto 8 al servizio e all'ambiente sono un insulto. Forse non si è reso bene conto di dove si trovasse..... :roll:


A memoria ricordo una discussione su una recensione di Princess proprio da Marchesi. Sempre a memoria credo che i voti a servizio ed ambiente fossero inferiori a questi, sicuramente era inferiore il voto all cucina.
Soggettività a parte, Princess non è proprio una newbie in fatto di alta ristorazione... :wink:

Sul fatto dell' "approccio sbagliato" ad un ristorante, capisco benissimo cosa si intende negli interventi precedenti però permettetemi di dire che con 200 euro a capoccia io qualche emozione la vorrei pure provare, indipendentemente dal ristorante in cui mi trovo e dalla stima per lo chef.

da primus il 15 set 2009 15:12


Eat ha scritto
primus ha scritto
A memoria ricordo una discussione su una recensione di Princess proprio da Marchesi. Sempre a memoria credo che i voti a servizio ed ambiente fossero inferiori a questi, sicuramente era inferiore il voto all cucina.
Soggettività a parte, Princess non è proprio una newbie in fatto di alta ristorazione... :wink:

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Non entro in merito ai gusti di Princess,ma credo sia evidente che a fronte di un 4 alla cucina, 6 al servizio e solo 7 all'ambiente quel giorno qualcosa andò storto.... :roll: ....forse Princess non era informissima o forse non lo erano quelli di Marchesi, ma 4 alla cucina credo che non si possa dare mai a Marchesi.....anche il 6 al servizio stona....l'ambiente è sempre un discorso soggettivo, ma ad un posto come quello penso si debba dare un 10 d'ufficio :wink:

"Ogni stecca ripetuta due volte è l'inizio di un arrangiamento" (Frank Zappa).

da johnleg il 15 set 2009 16:13


l_caco ha scrittoConcordo con Buzzy, Marchesi non si può considerare sullo stesso piano di altri grandi cuochi presenti oggi in Italia, è un po' come parlare per esempio di Ezio Santin e altri grandi Chef che hanno aperto le porte alla Nuova Cucina Italiana all'inizio degli anni '80, di cui Marchesi è certamente l'emblema.
Desinare all'Albereta non sarà certo strettamente emozionante, è di sicuro istruttivo per conoscere piatti Simbolo (risotto foglia d'oro, raviolo aperto, dripping di pesce... ), che hanno reso Grande la nostra Cucina e gettato le basi per i più talentuosi Chef di oggi, e di domani.

C'è poi il discorso di Paulyste, con il quale sono d'accordo: vi è sempre una soggettività, soprattutto a questi livelli, che viene, oppure no, soddisfatta.


Concordo.
Aggiungerei che,a mio giudizio,questa "fioritura" di Chef ha anche consentito agli appassionati di poter scegliere tra un maggior numero di ristoranti;tutti ad alto livello.
Agli inizi degli anni '80 (quando ho timidamente iniziato ad uscire a cena non solo per nutrirmi e per la compagnia) i ristoranti stellati erano pochi-pochissimi.E,penso di non sbagliarmi,costavano in proporzione molto di più di oggi se confrontati con normali ristoranti dell'epoca.
Adesso,con un po' di attenzione,si possono degustare piatti decisamente superiori alla media,spendendo non moltissimo di più.
Per finire i "conti della serva" faccio un esempio pratico : nel 1983-1987 con 12/15.000 lire si mangiava bene in molti ristoranti "normali".
Nello stesso periodo al Bersagliere di Goito o al 12 apostoli di Verona si spendevano 50/70.000 lire.
Adesso 30/35 euro sono considerati quasi normali;d'altro canto,la settimana scorsa ho speso 91 euro alla Peca di Lonigo(recensione dopo una ulteriore cena)e 60 alla Locanda Margon di Trento.
Ergo : BRAVO GUALTIERO MARCHESI !
P.S. Anch'io non ci sono mai stato;ma mio fratello,e non solo lui,mi ha detto che "comunque" ne vale la pena.

quattro ruote spostano il corpo,
due muovono l'anima
(Riders Italian Magazine)

da butter_fly il 15 set 2009 16:21


Bob ha scritto Il mostro sacro che rimane indietro


marchesi (per me eh?) non è rimasto indietro: ha codificato una cucina, e la porta avanti con coerenza. nel fare questo, resta comunque aggiornato sulle tecniche, ma non può e non deve (sempre per me eh) abbandonare i suoi piatti-cavallo di battaglia come il dripping di pesce, o il raviolo aperto, che magari adesso non stupiscono più (essendo su tutti i libri :shock: ) ma hanno segnato una svolta, e restano attuali. è grazie a lui che cuochi come cracco&company sono quelli che sono.
il tutto lo dico comunque rispettando il parere personale del recensore, che ha tutto il diritto di rimanere deluso.
Ultima modifica di butter_fly il 15 set 2009 17:52, modificato 1 volta in totale.


da Paulyste il 15 set 2009 16:29


Ma poi che significa? Se è per questo neanche i Santini del Pescatore "stupiscono"... ma sfido chiunque a dire che essi non meritino il massimo rispetto per ciò che hanno fatto e stanno tuttora facendo.

da l_caco il 15 set 2009 17:13


PaulySte ha scrittoMa poi che significa? Se è per questo neanche i Santini del Pescatore "stupiscono"... ma sfido chiunque a dire che essi non meritino il massimo rispetto per ciò che hanno fatto e stanno tuttora facendo.


Hai ragione Paulyste, cenare al Pescatore è qualcosa che va oltre il mangiare bene, come già scritto in un altro post, è un'esperienza Gratificante nella sua interezza indivisibile Cucina-Servizio-Ambiente.
Mi accodo poi a Butterfly: io ho cenato da Marchesi e di conseguenza provato i suoi piatti simbolo cercando di lasciare da parte, per un giorno, il palato tarato sugli standard gastronomici odierni, tentando di immedesimarmi in quello che poteva essere l'avventore degli anni del Marchesi in Bonvesin della Riva. Se ci si pensa attentamente la sua è stata una vera e propria Rivoluzione, cosa che nessun grande Chef oggi sta facendo (almeno non in Italia); infatti tutti (non solo gli allievi del Maestro: Lopriore, Cracco, Berton, Crippa ecc) riprendono, chi più, chi meno, i concetti base lanciati da Gualtiero Marchesi ormai trenta e passa anni fa.
Ultima modifica di l_caco il 15 set 2009 17:30, modificato 1 volta in totale.

da goliasso il 15 set 2009 17:17


Per quel poco che può contare sono perfettamente daccordo con Paulyste. La storia in tutti i campi è la base del presente e non credo che si possa banalizzare un excursus come quello del "Maestro" alla stregua di un qualunque ristorante in voga oggi.
.............poi chiunque è libero di andare o meno.

da BUZZY il 15 set 2009 17:31


Credo che Marchesi oltre che meritare stima e rispetto per quello che ha fatto per la cucina italiana sia l'unico chef che ha creato un vero e proprio stile e formato alcuni dei migliori cuochi italiani, inoltre la sua e' una cucina viva, perche' accanto ai classici mette sempre piatti nuovi, piu' o meno interessanti, e per un uomo di quasi 80 anni non e' poco. Che poi in giro si trovino cucine piu' interessanti e con un miglior rapporto qualita' prezzo e' fuori dubbio, ma secondo me un appassionato di cucina almeno un giretto nella vita dovrebbe farlo perche' e' comunque una bella esperienza.

da Fante il 15 set 2009 17:42


Effettivamente quando ti siedi da Marchesi ti aspetti una esperienza irripetibile, unica, psicadelica oserei dire. Non è così. Questo può evidentemente generare una delusione. Ma è un po' quella che si prova di fronte alla Gioconda. Tutto qui viene da dire?


Credo anch'io però che mangiare da Marchesi sia vivere un momento fondamentale della storia della cucina italiana. Non credo nessuno, oggi, possa ancora vantare una simile eccellenza a parte Bob col suo carpaccio di unicorno e acciughe

da capohog il 15 set 2009 17:59


PaulySte ha scrittoMa poi che significa? Se è per questo neanche i Santini del Pescatore "stupiscono"... ma sfido chiunque a dire che essi non meritino il massimo rispetto per ciò che hanno fatto e stanno tuttora facendo.


Quoto Paulyste e mi piace il confronto tra Marchesi e Santin (a mio avviso la migliore mai mangiata) perchè sono due innovatori, per la mia modesta opinione, assolutamente originali, mi spiego meglio.
Marchesi ha innovato la cucina italiana con una serie di "sovvertimenti" come potevano essere il raviolo aperto, il dripping di pesce, mi ricordo un suo antipasto di pesce molto strutturato come abbinamenti e presentazione , con piatti talvolta abbastanza concettuali (ma mai cervellotici).
L'innovazione dei Santin è stata invece rimanere profondamente fedeli alla cucina italiana e del territorio però "smontando" e "rimontando" le ricette ottenendo dei risultati strepitosi.
Credo basti il confronto tra i due menù per capire cosa intendo
Non so se mi sono riuscito a spiegare ma sono due rivoluzioni "personali" che, insieme alla Feolde, hanno fatto scuola in Italia.

96 cubic inch of good vibs

da Bob il 15 set 2009 18:01


Fante ha scritto Effettivamente quando ti siedi da Marchesi ti aspetti una esperienza irripetibile, unica, psicadelica oserei dire. Non è così. Questo può evidentemente generare una delusione. Ma è un po' quella che si prova di fronte alla Gioconda. Tutto qui viene da dire?


Credo anch'io però che mangiare da Marchesi sia vivere un momento fondamentale della storia della cucina italiana. Non credo nessuno, oggi, possa ancora vantare una simile eccellenza a parte Bob col suo carpaccio di unicorno e acciughe

Se il tuo palato è foderato di lamine di piombo, non è colpa mia.
Io amo da matti gli accostamenti particolari, e non mi fermo al semplice "Eh NO, non si può". Sono un badilografo della cucina, ma non del cibo.
La delusione di fronte alla Gioconda la provi tu.
E inoltre, scusatemi, ma mangiare da Marchesi non è un quadro: è "mangiare". Se vado in un museo, posso non svenire di fronte a un Masolino da Panicale, o a un Segantini, o quant'altro,perchè il gusto e la sensibilità che li hanno originati sono ormai trascorsi: li posso storicamente appressare, li apprezzo di più se ne conosco la storia, ma molto del processo è culturale, non emotivo. Ma qui, io vado OGGI a mangiare, e il ristoratore, chiunque esso sia, mi serve OGGI con cibo (spero) di oggi.
Se andassi in un ristorante con cucina cinquecentesca, la apprezzerei? Probabilmente no, eppure da essa nasce gran parte della nostra odierna ristorazione.
Ripeto: non entro nel merito dei giudizi, e non giudico OGGI Marchesi sulla base di una esperienza allucinante in Bonvesin della Riva, appunto, trent'anni fa.
Ma anche allora l'ambiente era, ad essere generosi, da 8 scarso, il servizio da 3 e la cucina da 4. Ovviamente, in QUEL giorno.
Il fatto che si debba dare un 10 d'ufficio.....ma neppure nei miei peggiori incubi!. Un posto merita quello che si merita per quello che dà, e stop. Altrimenti il Colosseo è tuttora il miglior teatro del mondo.
E ripeto: Marchesi si prenede un paio di centinaia di euro (di oggi). Per cosa? Ognuno è libero, ma io non li spenderei SOLO per un nome.
E quanto ai prezzi, non concordo con Johnleg: se moltiplichi per lo stesso coefficiente, ti accorgi che i prezzi di oggi sono MOLTO superiori ai prezzi di ieri, anche con gli esempi che hai fatto tu.

"Sul vino, bevo qualunque cosa mi raccontiate, sul cibo, ci mastico abbastanza"

da Fante il 15 set 2009 18:44


Bob ha scrittoE inoltre, scusatemi, ma mangiare da Marchesi non è un quadro: è "mangiare".


Anche una sinfonia di Mozart è "ascoltare" e un quadro è "guardare"

I recettori olfattivi del gusto hanno profonde connessioni con le strutture filogeneticamente più antiche del cervello, quali l'amigdala, preposta a gestire emozioni, piaceri nonchè comportamento sessuale. Altro che "mangiare" questo tanto per fare un po' il saccentino

Un esempio poi è evidentemente non completamente sovrapponibile alla discussione. Ma è chiaro che ogni giudizio va dato tenendo conto del contesto in cui una certa esperienza si colloca. Dixit.

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