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cascina casarigo di giossino e magoz

da wieser il 05 ott 2009 16:26


premetto che non ho mai mangiato li, ma sono di un paese vicino e ci passo spesso nei miei giri con la bicicletta, ma sono rimasto colpito dalla recensione di magoz :shock:
è un agriturismo :o ....in uno dei miei passaggi ciclistici stava arrivando un matrimonio, ho contato più di 90 persone...
vediamo le materie prime che usano:
i salumi: ho chiesto ai pochi artigiani salumieri della zona, nessuno lo fornisce
trevisana, melanzane e zucchine: garantisco che in giugno a Montevecchia non ci sono
risotto: il risotto tipico di qui è quello allo zafferano e salsiccia, quello al rosmarino è una trovata acchiappamilanesi degli ultimi anni
cervo: animale che circola liberamente per i boschi del parco, sigh (apprezzabile la ricetta fusion del taglio del cervo con il manzo :o)
mele, pere: useranno una varietà precoce per averli in giugno, faranno miracoli anche per il sorbetto al limone e il dolce ai frutti di bosco :o
Da quando hanno un alambicco per fare la propria grappa?
I loro vini (e questi li ho provati)....velo pietoso

da tpt il 05 ott 2009 16:33


Vuoi dirmi che sei uno di quei "fulminati" che fanno il salitone in bicicletta? :shock:

A parte gli scherzi .... a parte Pasqualino a Montevecchia di tipico non è rimasto nulla: il Galeazzino è un altro posto acchiappaturisti ..., il Passone è un posto "da matrimoni" ....

Preferisco di gran lunga chi a Montevecchia ha coraggio di proporre un'ottima cucina (anche con ingredienti del luogo e dei dintorni) senza propinarci la solita zuppa della tipicità e della territorialità come la Piazzetta (che ci vuoi fare, adoro quel posto ...).

:wink:

da stefanbo il 05 ott 2009 17:11


Ho letto, per curiosità, la rece di giossino del ristorante.

Non entro assolutamente nel merito della rece, non conoscendo il locale, ma mi ha colpito una frase che anche se ovviamente riferita a lontani tempi oggi come oggi non può certo costituire termine di paragone.

Il recensore, lamentandosi per il conto, dice:

"Ragionando in lire sarebbero 85.600 a testa (43€), per una cena non alla carta e senza primo piatto, non li ho psesi nemmeno quando ho mangiato da Moreno Cedroni"

:shock: :shock: :shock:

Mi pare che anche agli esordi il buon Moreno non fosse, come dire, particolarmente a nuon mercato, ma ce ne corre lo stesso!!

Sarebbe come dire che anch'io ho cenato alla Pergola di Roma nel 1982, spendendo 80.000 lire, tutto incluso (vero), cioè 40€ di oggi....

da tpt il 05 ott 2009 17:23


Effettivamente Stefano, il paragone con Cedroni è come dire? Ehm, un po' azzardato.

Penso pero' che il recensore abbia inteso dire che alla Cascina Casarigo non hai una vera e propria carta come in tanti altri ristoranti.

La scelta è tra pochi piatti ed oggettivamente questo dovrebbe permettere alla proprietà di abbattere un poco i costi, o no?

da stefanbo il 05 ott 2009 17:39


Giustissimo Tania, e capisco anche la delusione dell'amico: davanti ad una scelta limitatissima un costo del genere sembra francamente esagerato.
Ne conosco anch'io di agriturismi del "facciotuttoio/portotuttoio" ma in compenso stai sui 20/25, massimo 30 €, quindi è chiaro che 43€ fa pensare (tantissimi ristoranti recensiti sul Mangione, anche ottimi, stanno su quei prezzi).
Ma se ci stesse anche la Madonnina (costo minimo 100€ non incluse bevande) ci starei a pensione completa!! :wink: :D

da wieser il 05 ott 2009 17:46


quando un agriturismo deve comprare tutto, a parte il rosmarino, logicamente si alza anche il conto :?
ma un agriturismo può comprare tutto :o

da scogghi il 05 ott 2009 18:22


wieser ha scrittoma un agriturismo può comprare tutto :o


Direi proprio di no :wink:

Il pesce in mare e la padella sul fuoco.....

da tpt il 05 ott 2009 18:25


Non voglio condannare l'intero comparto agrituristico italiano ma sappiamo bene che alcune strutture non avrebbero i requisiti per poter beneficiare degli sgravi fiscali per la categoria.

Il problema è sempre il solito: chi controlla?

E spostando invece il discorso sul "genuino e tipico" questo giustifica a fronte di una scelta molto limitata tra pochi piatti, certi prezzi?

Ricordo ancora un agriturismo comasco dove mi recai in compagnia.

Un amico aveva prenotato (stiamo parlando del 2004): eravamo circa 30 persone e si era concordato il menu' ed il prezzo (con uno sconto per i 5 bambini al seguito).

Al momento del conto la sorpresa: c'era stato messo a tavola del vino rosso in fiaschi di non particolare pregio, anche se si trattava di un Chianti. Non fu chiesto a nessuno se gradivamo la scelta fatta dal "fattore" .... ebbene quelle bottiglie ci furono messe in conto a 35 euro cadauna. Stolti noi a non chiedere preventivamente di poter sceglierci il vino che piu' ci garbava ed il relativo costo.

Inutile dire che quella meta è stata per sempre cassata dalla lista dei "ci ritorno".
Ultima modifica di tpt il 05 ott 2009 18:37, modificato 2 volte in totale.

da stefanbo il 05 ott 2009 18:34


Hai perfettamente ragione Tania, quoto in tutto.

La cosa che però come consumatore/cliente a me colpisce è proprio il "chi controlla": esattamente come per le sagre, l'agriturismo porta soldi al territorio, ergo coloro che son preposti ai controlli locali (vigili/ASL o quant'altro) non hanno alcuna intenzione di penalizzare una fonte di reddito per il paesino....

E' uno di quei casi nei quali il federalismo non solo non è auspicabile, ma addirittura deleterio: ci vorrebbe una legge, ovviamente nazionale. molto più chiara e stringente sui requisiti (e controlli, a questo punto affidati a Guardia di Finanza o Nas, non certo agli enti locali) che permettano apertura, gestione e agevolazioni per l'agriturismo.

Purtroppo chiunque la proponesse, a destra o sinistra, si ritroverebbe a fare i conti con le rabbiose reazioni di comunità, paesi e quant'altro, quindi un problema di difficilissima soluzione... :cry:

da tpt il 05 ott 2009 18:41


Ste, hai ragione ... sicuramente chi proponesse controlli seri si ritroverebbe con parecchie persone contro e non solo i proprietari dei suddetti agriturismi (quelli seri e veri non avrebbero nulla da temere).

Ma riceverebbero il plauso di chi ci li vorrebbe frequentare senza doversi gioco-forza domandare se è stato preso per i fondelli (e questo a prescindere o meglio nonostante il prezzo) e di tutti quei ristoratori della zona che pagano le loro brave ed oneste tasse.

da wieser il 05 ott 2009 19:17


tpt ha scrittoSte, hai ragione ... sicuramente chi proponesse controlli seri si ritroverebbe con parecchie persone contro e non solo i proprietari dei suddetti agriturismi (quelli seri e veri non avrebbero nulla da temere).

Ma riceverebbero il plauso di chi ci li vorrebbe frequentare senza doversi gioco-forza domandare se è stato preso per i fondelli (e questo a prescindere o meglio nonostante il prezzo) e di tutti quei ristoratori della zona che pagano le loro brave ed oneste tasse.

non sono d'accordo, questi sono agriturismi che non portano niente al proprio paesello, perchè acquistano i loro prodotti d'altrove, per non farsi vedere (mi viene un dubbio: saranno mica costretti a comprare in "nero"?)
mi fa più rabbia che ci sia tanta gente che non capisce che in giugno qui non ci sono le melanzane e che a mezz'ora da Milano non ci sono i cervi :(

da tpt il 05 ott 2009 19:24


Non volevo entrare nello specifico, Weiser. Intendevo dirlo a livello generale: per le istutuzioni del paese un agriturismo porta gente e fama. Ripeto: ci sono agriturismi seri e questi a mio avviso devono essere premiati ... ed intendo quelli che producono in proprio in modo sostanzioso e coerente. Gli altri, per quanto mi riguarda sarebbe meglio chiudessero con buona pace dei clienti che non amano essere presi per i fondelli e dei ristoratori onesti che non hanno sgravi fiscali di sorta.

da LudovR il 06 ott 2009 09:38


wieser ha scrittoquesti sono agriturismi che non portano niente al proprio paesello, perchè acquistano i loro prodotti d'altrove, per non farsi vedere

Prima di straparlare mettendo in dubbio l'onestà di una categoria (vale anche per gli altri intervenuti), sarebbe il caso di documentarsi sulla disciplina vigente:

Legge regionale 23 marzo 1995, n. 38.

Art. 2.
(Definizione di attivita' agrituristiche)
(...)
3. Rientrano tra le attivita' agrituristiche:
(...)
b) somministrare per la consumazione sul posto, anche a persone non ospitate nell'azienda, pasti e bevande (comprese quelle a carattere alcolico e superalcolico), costituiti prevalentemente da prodotti propri,
(...)
4. Per i fini di cui al comma 3, lettera b), sono considerati propri i cibi e le bevande prodotti e lavorati nell'azienda agricola, quelli ricavati da materie prime dell'azienda agricola anche tramite lavorazioni esterne, nonche' quelli provenienti da cooperative e consorzi di aziende agricole operanti in ambito locale o regionale di cui l'azienda fa parte.
(...)

Art. 3.
(Alloggi agrituristici e spazi per campeggio)
(...)
5. Negli alloggi agrituristici possono essere somministrati, limitatamente alle persone alloggiate, cibi e bevande anche non costituiti da prodotti propri dell'azienda agricola purche' prevalentemente di produzione tipica piemontese.
(...)

Se avete altri dubbi sulla disciplina degli agriturismi, non esitate a chiedere, piuttosto che lanciarvi nel "è tutto un magna magna" tipicamente itagliano.

da tpt il 06 ott 2009 10:19


Mi piace poco LudovR, tu salga in cattedra asserendo che qui si è straparlato di un argomento che non si conosce.

Un copia-incolla della Regione Piemonte ci dice solo che ogni regione regolamenta la materia in modo autonomo, fatte salve le regole base dettate a livello statale e che sono queste:

http://www.agriturismo.it/showall.asp?idextra=45

Ti faccio presente che se avessi letto nessuno ha scritto non ci siano regole da rispettare ma è stato messo in dubbio (e non relativamente a Cascina Casarigo ma in un discorso oserei dire un po' piu' ampio) che parte degli agriturismi presenti sul territorio italiano le rispettino effettivamente, il che, se permetti, è tutt'altro paio di maniche.

da wieser il 06 ott 2009 11:01


Caro LudovR, conosco bene la materia agriturismo, mio fratello ne gestisce uno (è a 300 km da dove abito adesso, perciò il mio intervento non è per fare pubblicità a lui)
Le leggi e i regolamenti ci sono, purtroppo quello che manca a tanti gestori di agriturismi è la deontologia professionale e se ne approfittano, sapendo, chi dovrebbe controllare preferisce stare seduto sulla propria sedia nell'ufficio.
Se esamino 8 agriturismi che trovo in un raggio di 8 km da qui 7 non rispettano le regole e sono anche convinto che i veri agriturismi non si fanno tutti i soldi come questi qua ed è quello che mi fa arrabbiare

da LudovR il 06 ott 2009 15:13


tpt ha scrittoMi piace poco LudovR, tu salga in cattedra asserendo che qui si è straparlato di un argomento che non si conosce.

Un copia-incolla della Regione Piemonte ci dice

Che da nessuna parte (non conosco tutte le leggi regionali, ma i principii sono quelli), nè tantomeno in Piemonte, è richiesto che un agriturismo serva esclusivamente pietanze prodotte con ingredienti coltivati o allevati in proprio, o nelle immediate vicinanze (il famigerato "paesello"), bastando una prevalenza (in percentuali variabili) di prodotti tipici della Regione e provenienti da una filiera "controllata" (nei quali vi deve naturalmente essere un quota almeno di materie prime provenienti dalla propria attività agricola o zootecnica).
Quindi, o si dimostra con ragionevole certezza l'inosservanza da parte del singolo agriturismo delle norme effettivamente vigenti, nonchè la effettiva assenza dei famigerati controlli, o è meglio star zitti, onde evitare di ledere l'immagine di tutti gli operatori seri ed onesti. I quali, per inciso, sono danneggiati dalla eventuale concorrenza sleale molto più che altre figure operanti nella ristorazione.

da tpt il 06 ott 2009 15:41


Ludov nel momento in cui io faccio un distinguo tra agriturismi in mano a gente seria ed altri no, non credo proprio di ledere l'immagine di nessuno. Che i controlli non possono essere capillari è un dato di fatto: vallo a chiedere ai Nas oppure alle Asl se hanno personale a sufficienza per fare questi controlli in modo continuato.

da Parakarro il 07 ott 2009 21:21


scusate ma mi sembra che qui si stia guardando il dito che indica la luna e non la luna stessa...

è possibile OGGI aprire un agriturismo e dare un menu' usando solo i propri prodotti?! O comunque GRAN PARTE dei propri prodotti?!

Montevecchia non è la toscana, non esistono aziende agricole così grandi da avere olio,farina,vino,carne,formaggi,frutta... sopratutto OGGI che la ggente (con due g) ha pretese assurde in ogni locale senza capire che il contesto non lo permette...

Certe strutture sono improponibili in zone come Montevecchia... Io sono di BG e rido quando i miei amici mi parlano degli agriturismi che frequentano...a BG... Non c'è il clima, la tradizione,la cultura e nemmeno la cucina tradizionale per gestire un agriturismo eppure qua nascono come funghi e propinano prodotti del supermercato come propri...la ggente ci va ed è contenta...

Ovvio che ci siano dovute eccezioni ma sono rare e la maggior parte propone 4 piatti: salame , casoncelli, costine e salamelle alla griglia e formaggelli nostrani.. E COSI' DOVREBBE ESSERE!
niente cervi,paguri,cannelloni,prosciutti del contadino, pappardelle della nonna morta ecc..ecc..

Re: cascina casarigo di giossino e magoz

da apexx il 07 ott 2009 22:26


wieser ha scrittopremetto che non ho mai mangiato li, ma sono di un paese vicino e ci passo spesso nei miei giri con la bicicletta, ma sono rimasto colpito dalla recensione di magoz :shock:
è un agriturismo :o ....in uno dei miei passaggi ciclistici stava arrivando un matrimonio, ho contato più di 90 persone...
vediamo le materie prime che usano:
i salumi: ho chiesto ai pochi artigiani salumieri della zona, nessuno lo fornisce
trevisana, melanzane e zucchine: garantisco che in giugno a Montevecchia non ci sono
risotto: il risotto tipico di qui è quello allo zafferano e salsiccia, quello al rosmarino è una trovata acchiappamilanesi degli ultimi anni
cervo: animale che circola liberamente per i boschi del parco, sigh (apprezzabile la ricetta fusion del taglio del cervo con il manzo :o)
mele, pere: useranno una varietà precoce per averli in giugno, faranno miracoli anche per il sorbetto al limone e il dolce ai frutti di bosco :o
Da quando hanno un alambicco per fare la propria grappa?
I loro vini (e questi li ho provati)....velo pietoso


Non entro nel merito delle norme e della legislazione vigente per l'attività agrituristica. Mi limito a dare pienamente ragione a Wieser. Conosco il locale, ci sono stato un paio di volte, qualità totale medio bassa, prezzi medio alti. Per quanto riguarda i vini, il velo pietoso ci sta tutto, ma almeno sono un prodotto che realmente fanno loro. Aggiungo anche, però, che aggiungendo qualche euro a bottiglia (4 o 5, prezzo in cantina) si porta a casa un barolo di qualsiasi piccolo produttore langarolo.
Questo locale è sorto a complemento dell'azienda agricola, e serve a spillare danaro agli allocchi turisti di città che qui abbondano. Ognuno tira l'acqua al suo mulino.......

da tpt il 08 ott 2009 00:23


Ludov, dimostrami il contrario con copia delle fatture di acquisto del mangime, con copia delle fatture dell'energia elettrica per riscaldare stalle ed animali e per far funzionare un generatore. Perchè se queste aziende hanno un contratto familiare di energia elettrica da 3,5 klw ci siamo già capiti. Basta poco, sai? Solo che non si vuole.

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