Il recensore odierno è decisamente di manica larga e tendente all'amichevole - anche se non lo trattano bene nei ristoranti (leggere sua rece su Settembrini di qualche settimana fa)

Confermo: anche in altre rece "sorvola sulle imprecisioni" ed elargisce dei bei 9.

Salve. Sono il "recensore odierno". Manica larga? Non direi proprio, se oltre le due vi guardate altre mie rece in zona Cagliari (Corsaro, Archibugio, Vik, S'Apposentu). Il 9 a Settembrini per il servizio lo confermo, e replico al "come l'hanno trattato": scherziamo? ho ricevuto più scuse che in qualsiasi altro ristorante per una situazione più che comprensibile, peraltro risolta in un quarto d'ora; mi hanno OFFERTO (e lo sottolineo) una flute di champagne; per rimediare all'antipasto esaurito, me ne hanno regalato mezza porzione e poi una intera (regalata, ripeto per capirci) di un altro da me scelto; mi hanno fatto assaggiare ben tre diversi calici per farmi scegliere il vino alla mescita. Certo, non era impeccabile, ma io ho voluto sottolineare come alle pecche, riconosciute ed emendabili, abbiano saputo rimediare con stile e cortesia.
E veniamo ad All'oro. Mi dispiace per Giugiaro, e capisco tuttora la sua rabbia per il trattamento a suo tempo ricevuto. Ma io sono stato trattato bene, e considero la "disinvoltura" del sommelier l'unico neo, che infatti mi ha portato ad abbassare il voto. Sono d'accordo che il rapporto q/p buono sembri esagerato, ma sottolineo che la valutazione l'ho basata soprattutto sul cibo e meno sul vino, e considero un menu di quattro portate (più omaggi vari, e non pochi se leggete bene) a 70 euro per un ristorante di questo genere un prezzo adeguato. I tre bicchieri a 32 euro? Cari, indubbiamnete, e l'ho scritto. Non si trattava però di vini qualsiasi, e forse con un rabbocco di uno dei due secchi il conteggio giusto era quattro. Non ho sopravvalutato né l'ambiente (piccolo, certo, ma accogliente, e per quanto mi riguarda silenzioso) né la cucina, che ho trovato superiore per esempio al Pagliaccio, tanto per stare a Roma, senza ingenuità e con sapori veri, decisi, ma resi infinitamente più delicati.

Oh Galgal, contento tu...

Se con una serie di "mettiamoci una pezza" ti soddisfano come per una cena perfettamente riuscita,

se sei contento di pagare 13 euro un calice di vino e, complessivamente,

di spendere più in calici che con una singola boccia tutta tua e oltretutto senza che ti avvertano...

se invece di farti accomodare ti mollano su uno sgabello e finisci col mangiare il pane dal cestino di un altro e ti sta bene così...

evviva, sarai la gioia dei ristoratori!