Diverso è aspettarsi che lo chef debba riservare la stessa attenzione a tutti i tavoli. Ma perchè?!? Non avviene in nessun altra professione o ambito sociale, affettivo, metteteci ciò che più vi garba, che il perfetto sconosciuto sia trattato alla stregua degli amici/conoscenti, o che il cliente abituale abbia la stessa attenzione riservata al semplice avventore occasionale.
PaulySte ha scrittoDiverso è aspettarsi che lo chef debba riservare la stessa attenzione a tutti i tavoli. Ma perchè?!? Non avviene in nessun altra professione o ambito sociale, affettivo, metteteci ciò che più vi garba, che il perfetto sconosciuto sia trattato alla stregua degli amici/conoscenti, o che il cliente abituale abbia la stessa attenzione riservata al semplice avventore occasionale.
Succede (si spera; così dovrebbe essere) negli ospedali, nei tribunali, nella pubblica amministrazione. Certo si tratta di tutt'altro tipo di servizio, son d'accordo.
Io non contesto che i conoscenti possano godere di un trattamento di favore. Contesto che questo trattamento venga incautamente ostentato, quasi a dire "voi invece non siete nessuno (nemmeno il mio cane)": e questo mi sembra veramente maleducato, tutto qui.
silbusin ha scrittoA Parigi sono andato da Hermes a comperare una semplice cravatta. Nel negozio c'era un super vip che comperava cose costosissime. Eppure l'attenzione e il trattamento avuto dalla commessa è stato eccezionale e dedicato come per l'altro cliente (almeno io l'ho percepito così). Come se comperassi le stesse cose. Si chiama in un solo modo: classe.
Possiamo girarla come si vuole.
Se vai da tano ti accorgi come TUTTI i clienti sono "viziati e coccolati": certo poi io magari mi fermo con lui a bere un bicchiere a locale vuoto, ma durante la sera non ce n'è uno che non sia seguito con un sorriso, una battuta, un consiglio.
C'è un detto volgarotto in milanese che ben rappresenta questi superchef: "quand la merda la monta in scagn..."
silbusin ha scrittoA Parigi sono andata da Hermes a comperare una semplice guepiere in pizzo nero..... Nel negozio c'era una trans brasiliana che comperava cosi costosissimi..... Eppure l'attenzione e il trattamento avuto dal commesso, tale mandingo re dei pornostar, è stato eccezionale e dedicato come per l'altro cliente Come se fossimo 2 zoccole uguali......Possiamo girarla come si vuole, ci sta in tutte le posizioni la maiala.
silbusin ha scrittoA Parigi sono andato da Hermes a comperare una semplice cravatta. Nel negozio c'era un super vip che comperava cose costosissime. Eppure l'attenzione e il trattamento avuto dalla commessa è stato eccezionale e dedicato come per l'altro cliente (almeno io l'ho percepito così). Come se comperassi le stesse cose. Si chiama in un solo modo: classe.
Possiamo girarla come si vuole.
Se vai da tano ti accorgi come TUTTI i clienti sono "viziati e coccolati": certo poi io magari mi fermo con lui a bere un bicchiere a locale vuoto, ma durante la sera non ce n'è uno che non sia seguito con un sorriso, una battuta, un consiglio.
C'è un detto volgarotto in milanese che ben rappresenta questi superchef: "quand la merda la monta in scagn..."
silbusin ha scrittoA Parigi sono andato da Hermes a comperare una semplice cravatta. Nel negozio c'era un super vip che comperava cose costosissime. Eppure l'attenzione e il trattamento avuto dalla commessa è stato eccezionale e dedicato come per l'altro cliente (almeno io l'ho percepito così). Come se comperassi le stesse cose. Si chiama in un solo modo: classe.
Possiamo girarla come si vuole.
Se vai da tano ti accorgi come TUTTI i clienti sono "viziati e coccolati"
gino75 ha scrittoChi di voi se va in pizzeria desidera che il pizzaiolo giri tra i tavoli a salutare oltre che i conoscenti anche i perfetti sconosciuti?
gino75 ha scrittoScusate ma qui nessuno sta dicendo che non faccia piacere ricevere una eguale attenzione. E' ovvio che sia così. E sicuramente è lodevole che in alcuni posti questo accada. MA l'insistere sul saluto dello chef non vi rendete conto che non fa altro che sottolinerane il (vero o presunto) divismo? Chi di voi se va in pizzeria desidera che il pizzaiolo giri tra i tavoli a salutare oltre che i conoscenti anche i perfetti sconosciuti? Non è solo una questione di fascia di prezzo (perchè come ho già detto non transigerei sul servizio o sulla qualità del cibo, che mi aspetto ben diversi da una pizzeria) ma del fatto che si vuole il cenno di saluto della star culinaria di turno, chissenefrega se quello poi girati i tacchi non sa neppure se continuo ad esistere. Ripeto, e poi mi taccio: con 300 euro a cranio non compero l'amicizia dello chef (attenzione che si dico cuoco poi si offendono) ma una serata in un ristorante. Tutta sta storia delle "coccole" dei saluti e dei salamelecchi non la condivido, il che non significa che altri clienti la vedano diversamente.
gino75 ha scrittoScusate ma qui nessuno sta dicendo che non faccia piacere ricevere una eguale attenzione. E' ovvio che sia così. E sicuramente è lodevole che in alcuni posti questo accada. MA l'insistere sul saluto dello chef non vi rendete conto che non fa altro che sottolinerane il (vero o presunto) divismo? Chi di voi se va in pizzeria desidera che il pizzaiolo giri tra i tavoli a salutare oltre che i conoscenti anche i perfetti sconosciuti? Non è solo una questione di fascia di prezzo (perchè come ho già detto non transigerei sul servizio o sulla qualità del cibo, che mi aspetto ben diversi da una pizzeria) ma del fatto che si vuole il cenno di saluto della star culinaria di turno, chissenefrega se quello poi girati i tacchi non sa neppure se continuo ad esistere. Ripeto, e poi mi taccio: con 300 euro a cranio non compero l'amicizia dello chef (attenzione che si dico cuoco poi si offendono) ma una serata in un ristorante. Tutta sta storia delle "coccole" dei saluti e dei salamelecchi non la condivido, il che non significa che altri clienti la vedano diversamente.
miciagilda ha scritto
Comunque sì, la recensione è piuttosto vaga.