Infatti ho scritto: "sul resto non discuto", ovvero: "75 euro, anche per due e non un solo antipasto, un secondo, acqua e il vino più conveniente a disposizione, sono comunque tanti"
Purtroppo, parlo per Milano, vi è una certa omologazione generalizzata dei prezzi, specie nella fascia media (che passa dal medio-basso al medio-alto) della ristorazione. E io - che sono sempre stato e resto contrario a tutte le fesserie anti-euro sparate nell'ultimo decennio - devo ammettere sia che la riduzione da 2 a 1 (2'000 lire = 1.000 euro) continua a ingannare il nostro occhio (sinceramente sono io il primo che di fronte a un menù non fa molta differenza tra un piatto da 12 e uno da 15 euro, che sommando i diversi piatti può portare a differenze di 10 o più euro sul conto finale: e per me, sul piano psicologico, pagare 60 o 70 euro la differenza la fa, invece, eccome) sia che i ristoratori evidentemente puntano a un "arrotondamento" progressivo verso l'alto giocando sulla "fastidiosità estetica" delle cifre decimali (e l'11,50 diventa 12) e di alcune altre cifre (istintivamente penso al 13, al 17, ecc., ma forse mi sbaglio).
Soprattutto, secondo il mio modesto parere, si è usciti di senno con i prezzi dei secondi (che, deogratias, sono la parte che di regola meno preferisco in un pasto) e ancor di più con i prezzi dei dolci (che ugualmente, deogratias, non sono la mia passione)... c'è da dire che ora, prima di prendere un dolcettino che mi costa quasi come un antipasto o un primo, ci penso non due ma tre volte.