Marcello Forti ha scrittoCommento del ristoratore alla recensione
22-11-2005
Gentile Recensore,
abbiamo ricevuto la sua preziosa segnalazione e la ringraziamo per il tempo che ci ha voluto dedicare. Siamo convinti che, nel nostro mestiere, non ci si debba mai accontentare di un risultato raggiunto, ma occorra sempre imparare per migliorarsi.
Sono altresì convinto che tutte le osservazioni, anche più disparate, possano essere di aiuto per una crescita professionale.
Mi permetto di perdere un po’ di tempo anche io, nonostante il mestiere di ristoratore tenda a non permettermi questi lussi, per segnalarle alcuni dettagli che evidentemente, in buona o cattiva fede, le sono sfuggiti.
Tralasciando i dubbi sulla nostra esistenza in vita, della quale fortunatamente sia io sia le 20 persone che lavorano da mesi al mio fianco siamo certi e pienamente consapevoli, (e ci fa piacere che questa esistenza sia stata notata anche da lei!) e sorvolando sul vostro “bizzarro” ingresso attraverso le nostre “reali” cantine ( ci rendiamo conto che l’aria da quelle parti è piuttosto umida ma ci stiamo attrezzando…) le sottolineo che quello che lei ha definito come “moquette rossa (è verde ma poco conta) lampadari appariscenti, arredamento fuori luogo esempio di una discutibilità del gusto, stile pomposo eccetera” appartiene alla struttura di un ristorante che, fino a pochi mesi or sono, si chiamava “Al Caminetto” ed era null’altro che la “mensa” dell’Hotel Rosa, di via Pattari. Hotel che ben conoscete e del quale vi siete, con barba e baffi posticci, finti clienti per compiere la vostra visita. Hotel ristrutturato dieci anni fa, con uno stile dell’epoca sul quale non mi permetto, a differenza di quanto fa lei, di dare giudizi.
Certamente, se l’avessimo fatto io e lei, probabilmente avremmo scelto venghè, parquet e avremmo dato alla nostra Città una ottima lezione di buon gusto. La invito a fornirmi una dettagliata consulenza sulla prossima ristrutturazione, prevista per il 2006.
“I menu presentano piatti tipici della cucina d’albergo…” mi scusi: a quale albergo si riferisce? Lei sta raccontando che la nostra bufala di Piana del Sele (Battipaglia) che ci arriva ogni mattina, che la mortadella al tartufo nero del Salumificio Bidinelli di Correggio, che la fiorentina di scottona toscana certificata dal produttore, che la pasta fatta ogni giorno da Tiziana (la nostra pastaia) che la Tarese del Valdarno della Macelleria Marco Mantechi (Montevarchi – Arezzo) sono piatti TIPICI della cucina d’albergo…? La prego di farmi avere indirizzi e numeri telefonici di questi alberghi che frequenta assiduamente.
Siamo spesso in giro per l’Italia e dei buoni indirizzi fanno sempre comodo.
Mah…
“I prezzi sono prezzi mediamente contenuti” mediamente contenuti ? mediamente ?
Menu degustazione milanese (antipasto-dolce) 35 euro
Menu degustazione tartufo (antipasto-dolce) 50 euro
Antipasti 8 euro
Primi piatti 8 euro
Secondi piatti 14 euro
Dolci 4 euro
Io, e forse qui pecco di presunzione, cerco ogni giorno di non far spendere ai miei clienti più di 35-40 euro per una cena completa nella quale non manchi nulla. A Milano. In pieno centro. Con la migliore qualità delle materie prime. Con uno splendido “menù tipico d’albergo” secondo una recente recensione di un noto gourmand.
Chiedo scusa, ma visto che lei è molto attento, deve dire: i prezzi sono molto, molto, molto contenuti.
La ringrazio.
Mediamente grazie.
“carta dei vini presenta varietà notevoli, ha un ricarico del 100%” è un errore, si tratta del 70%
Inoltre lei non ha bevuto un Cà del Bosco rosso di Uberti (vino di cui si ignora l’esistenza…in vita) ma forse si riferiva ad un Terre di Franciacorta Rosso, sempre del buon Uberti (mediamente 18€)
Sul suo pasto non mi permetto di dare giudizi, se non che la Cicoria di prato con la pancetta è un piatto semplice, appositamente semplice che deve “andare giù senza note evidenti” altrimenti sarebbe impossibile proseguire con risotto e luganega, cotoletta impanata (che friggiamo nel burro, ma abbiamo capito che lei non ama questo piatto, magari la prossima volta le potremo suggerire un’alternativa) e che la rosa di mele con salsa ai semi di vaniglia è il nostro dolce più richiesto, e che il nostro pasticcere Paolo Moschini è stato premiato due volte per questo dolce, oltre a numerose foto e servizi giornalistici (la invito ad acquistare il prossimo sabato l’inserto del Corriere della sera, vi troverà menzione di questo piatto così pesante).
Le abbiamo offerto un calice del nostro vino preferito (a mio parere uno dei migliori passiti del nostro Paese) e lei si lamenta che al naso non le ha dato libidine. La bottiglia era aperta da troppo. Sicuramente si, era aperta da almeno 24 ore, e ci scusiamo per questo. Abbiamo oltre 130 etichette di vini da meditazione, li proponiamo tutti al calice e confessiamo che, dopo qualche ora, non abbiamo il coraggio di buttare la bottiglia, ma osiamo offrirla ai nostri clienti.
La nostra selezione di pane (che lei giudica piacevole ma ordinaria): per dovere di cronaca le ricordo che era composto da pane bianco, al sesamo e alle noci. Oltre a focaccetta al formaggio e con i pomodorini. Tutto preparato, cotto e presentato dal nostro Yiang, panettiere ed aiuto pasticceria. La prossima volta ci segnali in fase di prenotazione se preferisce una variante alle olive, al papavero o quant’altro. La prepareremo volentieri per lei.
Per concludere mi preme ricordarle che quello che lei definisce come “universo imprenditoriale della famiglia Forti” non risponde al vero, ed è totalmente fuorviante. Io, Marcello Forti, mi occupo da molti mesi ormai di questo ristorante pesante con la moquette rossa. Per far questo mi aiuta in sala il buon Enrico Merli Mc Clure (che ringrazia per i complimenti e si augura di avervi nuovamente a bordo).
Colgo l’occasione per ricordarvi – non l’avete segnalato ed è un peccato per i vostri lettori - che:
- i bambini fino a 8 sono nostri ospiti (pranzano e cenano gratis, regaliamo loro giochini e anche questo li rende mediamente felici di venirci a trovare!)
- tutti i giorni a pranzo proponiamo un business brunch a 18 euro (talvolta con risotti di Violone nano mantovano)
- proponiamo un ampio carrello dei dolci del pasticcere (sul quale troverete anche marrons glacee da marroni di Bra, gianduiotti di nocciole piemontesi, torroni baci del Cavalier Vincenzo Borrillo)
- gli amanti delle grappe domandino il nostro carrello dei distillati
- tutte le domeniche a pranzo è una festa di bimbi con il nostro Sunday Brunch (25 euro tutto compreso)
Concludo con le stesse belle parole della sua recensione: il successo o l’insuccesso di un ristorante (e di qualsiasi attività commerciale e imprenditoriale n.d.r.) lo decretano i clienti, non le campagne di comunicazione.
E sono proprio i clienti, quelli veri, non quelli con barba e baffi posticci, quelli che vengono la domenica con i bimbi e spendono 50 euro in quattro, quelli che cercano di mandarvi recensioni su di noi e ma che voi non pubblicate, quelli che in questi mesi ci stanno dando il loro consenso, quelli che escono ogni giorno con il sorriso… sono proprio loro a confermarci che, se finiamo il riso carnaroli in dispensa, possiamo tranquillamente cucinare dell’arborio: il loro stomaco, la loro gioia e il loro ego non ne risentirà.
Grazie ancora per il tempo dedicatoci, ci venga a trovare nuovamente, vedrà che la prossima volta ci troverà migliorati.
Soltanto un suggerimento: si provi a godere la serata questa volta, lasciando un po’ di spazio anche alle emozioni, alla piacevolezza di una cena e di un momento.
E se le nostre sedie “…comode con lo schienale alto e la seduta imbottita che non mi aggrada” non fanno al caso suo,la prego, ce lo dica: le faremo avere immediatamente uno scomodo ma essenziale sgabello in ferro!
marcello forti
montefollonico ha scrittoNon possiamo non intervenire:
uso il plurale m. perche intervengo in varie vesti che non sarò qui a dire, ma qualcuno che mi legge sa qelle che potrei rappresentare.
Bene da tempo volevo intervenire con un topic su questo ristorante che vuole emergere.
Intendiamoci ne voglio parlare bene, e se verrano riconosiuti appunti, che vengano presi come conselgi e stimoli
Ne voglio parlare bene, perche l'imprenditoria va premiata, la passione va premiata e qui sembrerebbe che ci siano
Veniamo agli appunti:
la cantina sembrerebbe ampia, ma è di un "banale scolastico", molti vini si trovano nella "intermediazione", molti altri promossi dai rappresentanti, pochissimi con ricerca diretta, ma sicuramente questa dovrà essere la base per il "nuovo" ristorante.
La cucina presenta semplici e facili preparazioni, deve sicuramente crescere quantitativamente , ma soprattutto qualitativamente.
Visto che per fortuna avete un adeguato, almeno sembra, personale di cucina, fatelo lavorare con maggiore impegno, nella preparazione di nuovi piatti.
Le materie prime sono l'inizio di una buona cucina. Non sono buona cucina, e se lo lasci dire da chi uno ,per sua fortuna ,mangia quotidianamente meglio che di lei.
Tengo a dirle che questi sono consigli, perchè state facendo un ottima operazione di marketing, e sicuramente avrete successo se vi saprete meglio gestire come ho già detto in cantina, in cucina e per ultimo in comunicazione.
Ho lasciato per ultimo la comunicazione, perche ho notato una caduta di
stile.
Non è ammissibile, dopo un attenta analisi e gestione del rapporto che avete con i Media, una risposta stizzita e polemica data al nostro recensore.
Le critiche vanno prese, non è ammissibile potere avere dei cappelli blu alias votazioni alte per il vs. ristorante che è in fase embrionale.
Obbiettivamente il vs locale, anche per vs ammisisone visto che lo "riammodernerete", non dire che è un po sopra le righe.
Per la consulenza architettonica non scomodate il nostro recensore , potrò fornirvi uno dei circa cento studi di architettura che faccio lavorare ogni anno.
Continuo e termino, lodevole ripeto e ammirevole il vostro impegno anche nella ricerca delle materie prime, bene la Scottona, ma per favore cosa intendete dire certicata dal produttore????!!! attenzione ad usare le giuste terminologie in comunicazione , perche per caso può leggere il tutto qualche addetto ai lavori
Mica ho finito, ma non volgio annoiare, quindi rinnovando la mia simpatia per la vostra impresa commerciale,che ripeto con più "attenzione" farà perlare bene di se, saluto tutti.Montefollonico alias...alias...aliaa...alias--alias
primus ha scrittoIl forum e' bello perche se ne leggono proprio di tutti i colori!!
Io direi che l'intervento del Signor Forti ci ha riportato sulla terra, e spero che riportera' sulla terra qualche saputello che si diverte a commentare il lavoro altrui senza sapere quasi...e sottolineo quasi...un'ostia
fulvia ha scrittoAh Dani...ma quanto mi costi???
Marcello Forti ha scrittoGagliardo Kinggeorge!!
E' stato uno scambio divertente, complimenti,
siamo riusciti nuovamente a "sorridere" e,
di questi tempi,
ne abbiamo tutti bisogno!
Grazie Andrea e Grazie Danilo,
del tempo dedicatoci,
del valido progetto che avete messo in opera (era ora!)
che consente (finalmente) ai vostri lettori di capire un po' meglio
un mondo della ristorazione che diventa ogni giorno più nebuloso
per noi addetti ai lavori, ma soprattutto per il pubblico.
Grazie dell'estrema attenzione nel valutare le recensioni,
della pazienza con cui vi "scontrate" con ristoratori,
forse, talvolta, meno scribacchini di me,
forse più competenti, più simpatici, più ladroni... chissà.
Da parte mia, di Enrico Merli Mc Clure, del mio giovane
chef Luigi Di Donna (vittima, come tutti noi, delle risaie novaresi)
e del suo pasticcere Paolo
la voglia e la grinta ancor più viva
nel continuare il nostro percorso garantendo a tutti
- materie prime di qualità
- prezzi contenuti
- bambini gratis
- scelta di vini con ridotto ricarico
- concepire la ristorazione in albergo NON come ristorazione alberghiera (leggi ospedaliera)
Nel corso del 2006 Starhotels ci ha garantito l'inizio della ristrutturazione
dell'Hotel Rosa, che prevede una sala ad hoc per breakfast e "gruppi"
oltra ad un Ristorante indipendente, nel quale poter alzare ulteriormente tutti gli standard.
Tutto questo perchè, arrivando dalla ristorazione "sulla strada" (Nabucco, Scaletta,
Santini Bistrot, Santini Ristorante, Osteria Stendhal, Nearco, Trotto) sono approdato
in questo hotel, ove mi sono reso conto - oltre ad evitare gli errori là commessi -
che (a Milano specialmente) è possibile proporre una SERIA ristorazione a
prezzi contenuti (guadagnando qualche euro a fine anno) quasi esclusivamente
all'interno di una struttura alberghiera:
qualità di attrezzature e macchinari, cucine, ampie dimensioni degli ambienti,
"affitti" più umani, fatturato dai clienti alberghieri e breakfast...
tutti elementi che mi permettono di non caricare tanti e tanti euro sull cliente che si siede
a pranzo o a cen, per il sol fatto di essersi seduto.
Poichè la buona fede (nostra) non è presunta,
mi riprometto di farvi avere copie delle fatture
del fornitore di riso (carnaroli!) con cui lavoro da anni.
Buon lavoro, in bocca al lupo anche a voi!
marcello forti