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La Terrazza di Pipilone

da primus il 12 giu 2006 09:01


Scelgo un tocai friulano di pochissima tipicità.



Non c'è tipicità di gusto nel pesce


la netta sensazione di trovarmi davanti a scampi misti



Cosa avrà voluto dire? :roll: :?

"Ogni stecca ripetuta due volte è l'inizio di un arrangiamento" (Frank Zappa).

Re: La Terrazza di Pipilone

da runnik il 12 giu 2006 12:19


primus ha scrittoScelgo un tocai friulano di pochissima tipicità.


Cosa avrà voluto dire? :roll: :?


ma soprattutto perche' avra' scelto un friulano di poca tipicita'?
Errore suo di scelta o di chi l'ha proposto in carta?

da terminator il 13 giu 2006 09:16


beh in tema di bizzarrie linguistiche, nella noiosa recensione di balbo sull'antica locanda compare il termine "perplime"...e poi 32 euro per un antipasto, un piatto, un dolce e un bicchiere di vino, non male.

da Fante il 13 giu 2006 09:28


terminator ha scrittobeh in tema di bizzarrie linguistiche, nella noiosa recensione di balbo sull'antica locanda compare il termine "perplime"...


Bello! :D
Il verbo perplimere significa “essere perplesso” o “rendere perplesso”, ed è entrato nella nostra lingua in un passato recente, ma con un percorso particolare che ne ha limitato l’ambito d’uso e che ne ha pertanto impedito, almeno per ora, l’ingresso nei vocabolari di lingua italiana ( da http://www.accademiadellacrusca.it )
Provo un leggero orgasmo duodenale di fronte all'uso di certi termini :D

da terminator il 13 giu 2006 10:41


Perplimere?
Ho sentito dire, a mo' di battuta, da una ragazza che "mi perplimo" era il presente di… "perplesso".
Gilda
"Perplesso" non è un participio ma un aggettivo, anche se deriva dal latino "perplexu(m)", che è il participio passato del verbo "perplectere" (intrecciare) non passato nella nostra lingua.
http://www.corriere.it/Rubriche/Sciogli ... 1102.shtml
*****************
http://www.fioriblu.it/articolo.php?i=38
Un caso interessante è “perplimere” (rendere perplesso), diffuso dal comico Corrado Guzzanti nei primi anni Novanta, attraverso la prosa creativa del personaggio Rokko Smitherson. Il verbo è ormai parte del nostro vocabolario neo-standard, dal momento che, anche secondo l’Accademia della Crusca, come morfologia è perfettamente adeguato e oltretutto colma una lacuna lessicale della nostra lingua.
La lingua d’uso è anche quella che utilizziamo su internet. Infatti ricercare un termine su un motore di ricerca è un metodo molto usato per controllarne la correttezza, e per esempio le forme di “perplimere” compaiono quasi 4000 volte, tra siti e gruppi di discussione. Eppure sul DeMauro “perplimere” non c’è.

Interessante il lungo articolo di Davide Resca sui falsi neologismi e sull'ingresso forzoso di vocaboli nella lingua.
Chissà cosa ne pensano stroliga e alessandra. 8)

da Fante il 13 giu 2006 11:14


terminator ha scrittoInteressante il lungo articolo di Davide Resca sui falsi neologismi e sull'ingresso forzoso di vocaboli nella lingua.


E' altresì più interessante non l'ingresso forzoso nella lingua, ma della lingua, in pertugi usualmente poco esposti


:shock:

Denam: "Ha sentito il vino?"
Rat-Man: "No, cosa ha detto?"

da Stroliga il 13 giu 2006 11:46


terminator ha scrittoInteressante il lungo articolo di Davide Resca sui falsi neologismi e sull'ingresso forzoso di vocaboli nella lingua.
Chissà cosa ne pensano stroliga e alessandra. 8)





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