primus ha scrittoScelgo un tocai friulano di pochissima tipicità.
Cosa avrà voluto dire?
terminator ha scrittobeh in tema di bizzarrie linguistiche, nella noiosa recensione di balbo sull'antica locanda compare il termine "perplime"...
Perplimere?
Ho sentito dire, a mo' di battuta, da una ragazza che "mi perplimo" era il presente di… "perplesso".
Gilda
"Perplesso" non è un participio ma un aggettivo, anche se deriva dal latino "perplexu(m)", che è il participio passato del verbo "perplectere" (intrecciare) non passato nella nostra lingua.
http://www.corriere.it/Rubriche/Sciogli ... 1102.shtml
*****************
http://www.fioriblu.it/articolo.php?i=38
Un caso interessante è “perplimere” (rendere perplesso), diffuso dal comico Corrado Guzzanti nei primi anni Novanta, attraverso la prosa creativa del personaggio Rokko Smitherson. Il verbo è ormai parte del nostro vocabolario neo-standard, dal momento che, anche secondo l’Accademia della Crusca, come morfologia è perfettamente adeguato e oltretutto colma una lacuna lessicale della nostra lingua.
La lingua d’uso è anche quella che utilizziamo su internet. Infatti ricercare un termine su un motore di ricerca è un metodo molto usato per controllarne la correttezza, e per esempio le forme di “perplimere” compaiono quasi 4000 volte, tra siti e gruppi di discussione. Eppure sul DeMauro “perplimere” non c’è.