È la solita nostra reunion, di chi si è conosciuto a naia e dopo sedici anni si ritrova ancora…
Gli antipasti, al contrario di quello che ci aspettavamo (per la fame, non per le aspettative), non sono composti
da montagne di soppressa, crudo e sottoli da divorare col pane (sob!), ma da composizioni delicate e sfiziose:
da buoni quarantenni scafati dalle insidie della vita, incassiamo il gancio da k.o. senza proferire verbo. A onor
del vero sembriamo elefanti in cristalleria, ma la cristalleria è quella bella, quella che tiri fuori a Natale… tutto
molto gustoso e vellutato, ma era una serata dove invece del fioretto ci voleva la spada…


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| Utente: grasderost (non associato) | Attendibilità: media (7 voti) | Livello: Mangione (25 scritti) | Web: Alle castrette |

Conosco il posto. Gradevolissima recensione.

Grazie

bravo davvero!
Ma del reso con un nik così come dubitare della simpatia e della classe?

P.S.: il mio papà al gras-de-rost tradizionale aggiungeva sempre..."de cuìn!" il massimo!!!

ottima recensione, questo è fuor di dubbio e fa capire come si può ottenere il max dei voti
è più un racconto che ti fa quasi rivivere la serata di grasderost
io di solito per natura sono più conciso e miro all'essenziale
cmq complimenti

Vado un pochetto controcorrente (e sai la novità...)

La recensione è davvero gradevole e ben scritta, però personalmente trovo che ci siano un po' troppe recensioni che, come questa, si dilunghino troppo in racconti e dettagli che non giovano alla fruibilità immediata dello scritto.

Mi sono reso conto che, spesso, salto in toto alcuni paragrafi quando mi rendo conto che non parlano del ristorante o della cena, ma solamente di informazioni sulla compagnia, la strada, l'evento che ha portato al locale e altre cose simili.

Queste descrizioni, se usate 'in economia' giovano alla leggibilità della recensione, ma quando abbondano sinceramente trovo che sortiscano l'effetto contrario...

mi trovo d'accordo con il forchetta..senza nulla togliere alla vena narrativa di grasderost...da novizio de il mangione non volevo essere troppo pungente

Apprezzo i complimenti ricevuti però in linea di massima mi trovo d'accordo col Forchetta e Marcolac.

Quella sera alle Castrette è stata una serata molto particolare per cui ho voluto raccontarla con tutte le sensazioni a scorrermi sulla pelle; ho comunque cercato di attenermi alle regole che sovrintendono alle recensioni sul Mangione.it, ossia non perder di vista cucina, ambiente e servizio.

Nella lista delle mie recensioni è più facile trovare recensioni classiche che racconti improbabili di ristoranti; chiaro che ogni tanto, vuoi per narcisismo, vuoi per passione, mi scappa un po' la mano !

Credo che, di base, la gente voglia leggere se si mangia bene o male in quel ristorante, stop.

Io sto un po' nel limbo: mi piace la rece asciutta e che bada al sodo, quando però mi imbatto in una rece, diciamo, originale, la apprezzo comunque anche perchè trovo interessanti gli accostamenti tra cibo e arte, tra cibo e musica, vicende ed emozioni particolari vissute dal recensore ecc.

A questo punto un'ultima considerazione-sondaggio:
" cosa piace leggere ai Mangioni ? Rece-classica o rece-racconto ? "

a me è piaciuta molto la recensione di grasderost: l'ho trovata, oltre che molto ben scritta, anche adeguata all'esperienza vissuta. la rece-racconto secondo me ha senso in casi come questo, in cui il coinvolgimento emotivo fa da filtro alla percezione di tutta la serata, ed è giusto quindi che l'utente/lettore de ilmangione si immedesimi un minimo nella situazione. invece, una cena più di routine non necessita magari di troppe elucubrazioni extra-cucina/servizio/ambiente.
a me capita ad esempio, quando scrivo una recensione particolarmente "sentita", di volerla scrivere anche per conservare un ricordo il più possibile dettagliato ed "emozionale" della serata. sarà probabilmente un briciolo d'egoismo ma, se non si esagera, non credo che all'utente dia fastidio, anzi

grasderost ha scritto
Credo che, di base, la gente voglia leggere se si mangia bene o male in quel ristorante, stop.

Verissimo. Ma i racconti spesso aiutano a comprendere meglio il metro di valutazione e la predisposizione del recensore. Se sono divertenti li leggo molto volentieri. Più volentieri di dettagli tecnici su preparazioni e bevande, che per mia cultura enogastronomica a volte faccio fatica a comprendere, e che sono spesso molto soggettivi.

La recensione ideale per me è quella che ha la forma di un racconto ben scritto (e che quindi scorre bene), e ha la giusta dose di particolari su cucina-ambiente e servizio. Meglio se scritta da qualcuno che si intende di cucina, design di interni e ha visitato ristoranti di tutti i tipi e di tutti i paesi. E che magari ha anche avuto in passato un' attività di ristorazione (ma ormai è fuori dal business), e che ha cominciato la sua carriera facendo il cameriere.


Io purtroppo non mi ritrovo assolutamente in questo (super) profilo, ma qualcuno dei mangioni secondo me ci si avvicina.

Ma non è il profilo (lato B) di fante?

silbusin ha scrittoMa non è il profilo (lato B) di fante?

Può darsi, non lo conoscono così bene. Mi hanno però riferito che fante c' ha il lato A come il lato B. Mi sembra verosimile.

MarioLino ha scrittoPuò darsi, non lo conoscono così bene. Mi hanno però riferito che fante c' ha il lato A come il lato B. Mi sembra verosimile.

Il mio lato B è solo strumentale però

Strumenti a fiato o a percussione?

silbusin ha scrittoStrumenti a fiato o a percussione?

Secondo me dipende: si parlava del lato A o del lato B?

Credo che ognuno vorrebbe vedere scritta una recensione nel "suo" modo particolare. Personalmente, gradirei un trafiletto asettico di tre righe o poco più, in cui viene espresso il concetto indicato nei voti. Poi, a seguire, mi sta bene anche un raccontino, se ben scritto. So però che questa non è la linea del Mangione: se recensissi così, sarebbe subito catalogata "segnalazione".

Bob ha scrittose recensissi così, sarebbe subito catalogata "segnalazione".

non se ci fosse anche il raccontino a seguire!

La recensione ideale, che non sempre riesco a fare, deve rifarsi secondo me a questo schema.

- motivo della scelta del locale;

- itinerario;

- ambiente e l'apparecchiatura;

- accoglienza e servizio;

- giudizio di pane e bevande;

- giudizio e descrizione dei piatti provati con note su qualità, quantità e prezzo;

- considerazioni finali.

- conto dettagliato (che molti omettono )

Personalmente gradisco leggere le note di colore e episodi di varia umanità.