Vorrei afre alcune considerazioni, di carattere generico, sul tono che hanno preso, ultimamente, le recensioni che leggo sul sito.
Quando ho cominciato a frequentarlo, le recensioni erano quelle che ci si sarebbe aspettato da un cliente qualsiasi: entusiaste, deluse, felici o innervosite, ma sempre nell'ottica del "
IO mi sono trovato così, per quello che vale il mio parere".
Recentemente, forse nel tentativo di affinare lo stile o di posizionarsi in una sorta di elite gastronomica, molte di esse hanno assunto l'aspetto di giudizi gastronomici tagliati con l'accetta, per non parlare di giudizi sull'ambiente che vorrebbero essere professionali e che invece sono spesso, di fatto, castronerie allucinanti.
L'unico aspetto su cui si potrebbe parlare tranquillamente perchè oggettivamente frutto di una esperienza viva è il servizio, che invece viene, altrettanto spesso, liquidato con un generico accenno e un voto semipolitico, che rispecchia più che altro la categoria del ristorante.
Dall'altra parte, i ristoratori, che, ovviamente, mal digeriscono appunti al loro operato che, non più generici, ma apparentemente motivati e descritti, li penalizzerebbero in modo notevole, se davvero ci si prestasse fede. Immaginiamoci un giudizio (faccio un esempio - spero - assurdo) di uno che stigmatizzasse un risotto "con un erba rosso scura al suo interno" perchè "con un sottofondo amarognolo decisamente sgradevole": è chiaro che costui, un risotto con trevisana era meglio se non lo ordinava, ma intanto la critica resta.
Inoltre, che i ristoratori accettino le critiche costruttive è falsissimo. O meglio, è verissimo, per quelle critiche che "loro" reputano costruttive: il che equivale a quasi zero (sono molte di più di quelle che credono loro, e sono molto meno di quelle che vengono postate come tali).
Personalmente, quando recensisco,
cerco di sottolineare il fatto che quello che scrivo è una mia opinione personalissima, basata sul mio gusto. Altrettanto spesso, mi è capitato di scrivere che a me il piatto non aveva entusiasmato, ma che era comunque ottimamente cucinato.
Ecco quindi che leggo, da un po' di tempo, repliche da un lato decisamente permalose, dall'altro anche un poco giustificate: come si fa, da parte di un professionista del settore, ad accettare con un sorriso le critiche di uno sconosciuto che, non solo non me le esprime personalmente, ma le mette in rete a disposizione di tutti? Voi, nel vostro campo, lo fareste? Io, decisamente, NO. Lo ammetto.
Tutto questo, riassumendo, è per fare a tutti noi una domanda.
Non è che ultimamente ce la stiamo tirando un po' troppo?
E' una proposta di discussione, ma dovrebbe servire anche a definire cosa ci si aspetta di trovare nelle nostre recensioni. Per esempio, io salto spesso a piè pari quasi tutte le considerazioni sull'armonia degli accostamenti e simili. Tanto, non mi fido.