Cosa intendi, sia letteralmente che umoralmente, per "allungare il pasto"?
Allungare il pasto: saziare il cliente facendolo mangiare a più riprese,
guadagnando così in senso di sazietà grazie a reiterate pause servizio/assaggio/pausa, servizio/assaggio/pausa.
Ho definitivamente rinunciato a frequentare un Bi-stellato del Nord Italia (non ne farò il nome) appunto per questo motivo:
vi si avverte, nitida, l'affannosa ricerca del punto di corda tra
illusorio appagamento del cliente (cui si serve il meno possibile)
e rendimento economico massimo possibile.
Umoralmente: coi degustazione ho un cattivo rapporto, perché negarlo; si mastica poco, si mangia inutilmente a lungo,
si paga una cifra complessiva - stabilita a priori dal ristoratore – senza manco sognarsi di interrogarsi/sapere/interessarsi
di
come la stessa si connoti. (sul totale X, di
quanti euro incide l’antipasto? Di quanti, il primo? E così via…)
Quando un contorno di assaggini non è più un gesto di benvenuto da parte della cucina e diventa un escamotage per allungare il pasto?
Nel momento stesso in il ristoratore
chiede esplicitamente di tener conto di ciò,
traendone forza per replicare a critica: "
pagando X, cifra da te ritenuta eccessiva,
considera che hai beneficiato di un Benvenuto dalla cucina, di un pre-dessert, dei cioccolatini al caffé…"
Se tale uso invalso dovesse diventare patologico (dalla trattoria sino al tri-stellato, ritrita maniera tipicamente italiana),
che se li tengano pure, siffatti
omaggi.
Da tutto ciò, apprezzo unicamente i ristoratori che presentano il solo e semplice menu à la carta:
pane autoprodotto, un buon aperitivo, via d'antipasto.
Briciole.
Idee alla rinfusa, il tutto a mio parere.