gobbaccio ha scrittoChiarisco il dubbio. Il menu in questione era esattamente "I Classici". Con l'aggiunta di venti euro a testa per il fegato grasso. Quindi 120 a testa.
Ciao Greedy!
gobbaccio ha scrittoSe avessi avuto modo di parlare con Bottura a fine cena, gli avrei spiegato quel che penso: chef eccellente, ma nel mio caso ha sbagliato il percorso, appensantendolo troppo.
«ma che è 'sta roba?!», domandò il batterista preoccupato.
Philip spiegò che quella sua prima composizione era una sinfonia-rock in cinque movimenti, per un totale di circa
trentadue minuti .(ossia più lunga persino di "Supper's Ready" dei Genesis, dall'album "Foxtrot") .che raccontava
l'intera storia dell'universo dal momento della sua creazione fino a .(grosso modo, o almeno così avevo capito io)
le dimissioni di Harold Wilson nel 1976. Il titolo di quest'orecchiabile canzoncina, destinata a un grande.successo
nei locali soul di Wigan, era "L'apoteosi del Negromante". (...) Philip, però, aveva scelto .il momento storicamente
più sbagliato per candidarsi a diventare una superstar del progressive-rock. Era la fine del 1976: ve lo ricordate?
Perfino in una terra-culturale di nessuno com'era Birmingham, stava spargendosi la voce di quel genere musicale
che .si cominciava .a sentire .in posti più-avanti .come Londra e Manchester. Si bisbigliavano nomi .come .i Damned,
i Clash e .naturalmente. i Sex.Pistols, ed era la gloriosa rinascita del singolo da due minuti. Basta assoli di chitarra:
i concept-album erano finiti! I mellatron? Verboten. Erano gli albori del punk, o, secondo l'azzeccata definizione
di Tony Parsons, del "rock da sussidio di disoccupazione".
fu il batterista a suonare la prima nota di ribellione:
dopo aver fatto tintinnare i piatti per quella che dovette sembrargli un'eternità, parte di un passaggio strumentale
prolungato che doveva suggerire l'idea di fantastilioni di galassie lontanissime e mondi.remoti che prendevano vita,
annunciò .improvvisamente: «ma andatevene tutti affanculo!», e cominciò a battere il tempo in 4/4. .Riconoscendo
l'imbeccata il chitarrista. pestò sul distorsore, e .si lanciò .in uno .sfrenato riff di .tre soli accordi .sul quale .il cantante,
un soggetto. piuttosto aggressivo .che si chiamava Stubbs, cantò le prime parole .che gli vennero in mente: le fauci.
«Le fauci, le fauci del destino!», strillava, ancora e ancora come una formula magica. Philip gli si parò .allora davanti
facendogli cenno .di smetterla, con quel casino; ma poi, quando si limitarono .ad ignorarlo, restò in piedi .a guardarli
con le braccia conserte. Rimase lì a guardarlo crollare, quel progetto che aveva impiegato tanti anni a far partire...
ecco come nacque il primo gruppo punk della nostra scuola.
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