Leggendo la recensione mi convinco sempre più che anche la ristorazione, come tutto il resto, sta andando a farsi fottere. Oggi tutto deve stupire....oggi si mangia prima con gli occhi e le orecchie poi con il palato.
Trattoria Piro....ehh...da bambino, circa 25 anni fa, con i miei pranzavamo li tutte le domeniche.Eravamo in famiglia....ci davamo del tu con il propietario, Piro appunto, e i figli. Non occorreva prenotare per noi....Piro diceva "Pei Brusun in a carrega a truvemmu!". Prima in Via Prè ,eh si il Sor Piro ha iniziato proprio li quando via Prè era popolata da Zenesi veri e mignotte autoctone alla Bocca di Rosa....non come oggi infestata di neri e stranieri. Poi , visto l'inesorabile degradar dei caruggi, si trasferì nella splendida collinetta di S.Siro di Struppa. Trattoria semplice con un bel pergolato all'aperto sotto un canneto ricoperto d'uva. In sala Piro, all'epoca sessantenne, e i figli. In cucina le "Figgette" di Piro....e sua mamma, all'epoca novantenne, che tutte le mattine tirava dei Raieu da urlo!!!
Il menu? sempre quello.....raieau, trofie, lasagne al pesto, mandilli al tocco, lattuga ripiena in brodo, minestrone. Poi un fritto di calamaretti come mai più ho mangiato in vita mia, tomaxelle con piselli, cima con la salsa verde, arrosto. Dolci....pochi...ma una crostata di marmellata ed un crème caramel da svenire. Vino "a brettio" caffè e liquore. In 3 si spendeva come tre pizze...............1/2 ora di orologio e fuori al fresco sulle panchine, poi a vedere la Sampdoria.
Oggi leggo 80 mila a testa
, aragostelle, fritto di carne
....................
Peccato, morto Piro non se ne è fatto un'altro.