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da berni il 29 giu 2009 12:00


agli ordini.
d'estate passo spesso per la vicina pietra l.
andrò in missione.
prometto rece entro fine luglio
passo e chiudo

da SOLTUS il 29 giu 2009 14:37


Sono passato da Zia Ines nel mese di Aprile.
Cucina
In effetti la materia prima è notevole, elaborata con estrema semplicità e pochi altri ingredienti per non rovinarla. A mio parere ci potrebbe stare, tirato per i capelli, un 8.
Servizio :(
Cordiale e familiare, nulla più. Voto 6.
Ambiente :(
Semplice, da gradevole trattoria. Voto 6.

Poi per carità ognuno è libero di trovarsi bene dove gli pare, ma poi si corre il solito rischio di vedere La Peca/Le Calandre e via discorrendo con lo stesso cappello della pizzeria Giggi el truiun.

Re: Zia Ines di Loano

da primus il 29 giu 2009 16:00


No, ma hai fatto bene a dirmelo e andrò quanto prima. Ho bisogno di nuovi indirizzi, quelli noti in Liguria li ho già battezzati tutti. :?

"Ogni stecca ripetuta due volte è l'inizio di un arrangiamento" (Frank Zappa).

ZiaInes di Loano

da arequipa il 06 lug 2009 11:50


Come ultimo recensore del locale mi permetto di fare alcune considerazioni: sono un buongustaio appassionato di cucina che si diletta tra i fornelli e che ama fare esperienze nuove ma che tiene anche conto del... conto finale. Al di là delle serate indimenticabili in ristoranti con servizio, ambiente, cucina e cantina di eccellenza per una mia scelta personale mi rifiuto di provare esercizi in cui si spendono a testa (cito le ultime recensioni) 157 € alla Peca, 180 a Villa Crespi, 315 alle Calandre. Viceversa ho trovato in ZiaInes un locale in cui c'è tutto quello che cerco: atmosfera, buona cucina, inventiva, cordialità, prezzo irrisorio per quello che viene servito. E' questo il mio standard di cappello blu, criterio ovviamente soggettivo. Resta da vedere se la maggioranza dei mangioni concorda col mio criterio di giudizio in cui il conto finale ha notevole peso o meno. La bellezza del confronto è data anche dall'incrociarsi di esperienze e pareri diversi che confluiscono nel meraviglioso sito del Mangione.

da luc83 il 06 lug 2009 12:24


non entro nel merito della valutazione del ristorante che non conosco ma vorrei dire che in effetti l'importanza del cappello blu per chi legge è molto alta quindi alle volte si tende a gonfiare un pò i voti...e spesso il voto alla cucina dipende molto anche dal conto finale...

come ho già detto una volta dovrei abbassare molti dei voti dati...ma a questo punto non darei praticamente più cappelli blu...

da Paulyste il 07 lug 2009 01:21


Chi non ha gonfiato i voti per dare un cappello blu scagli la prima pietra. Cionondimeno bisognerebbe imparare che per fare un cappello blu non serve forzatamente un 10-10-10 :roll:

da silbusin il 07 lug 2009 10:41


Risulta evidente che il ristorante è sopravvalutato in termini di giudizio: un bel cappello verde sarebbe la sua collocazione (prendo lo spunto dai giudizi di SOLTUS). Il cappello blu ci potrebbe anche stare con voti inferiori. Se l'ambiente è da trattoria (bella finchè si vuole) come si fa a dare 10? E il servizio: 10 risponde solo ad un criterio emozionale, ma penalizza tutti quei locali dove il servizio è ad altissimo livello.
Dopo succede "la serata storta" e le polemiche a fiume (tano insegna, chierico insegna, fante insegna stupidaggini).

Re: ZiaInes di Loano

da Bob il 07 lug 2009 11:10


arequipa ha scrittoCome ultimo recensore del locale mi permetto di fare alcune considerazioni: sono un buongustaio appassionato di cucina che si diletta tra i fornelli e che ama fare esperienze nuove ma che tiene anche conto del... conto finale. Al di là delle serate indimenticabili in ristoranti con servizio, ambiente, cucina e cantina di eccellenza per una mia scelta personale mi rifiuto di provare esercizi in cui si spendono a testa (cito le ultime recensioni) 157 € alla Peca, 180 a Villa Crespi, 315 alle Calandre. Viceversa ho trovato in ZiaInes un locale in cui c'è tutto quello che cerco: atmosfera, buona cucina, inventiva, cordialità, prezzo irrisorio per quello che viene servito. E' questo il mio standard di cappello blu, criterio ovviamente soggettivo. Resta da vedere se la maggioranza dei mangioni concorda col mio criterio di giudizio in cui il conto finale ha notevole peso o meno. La bellezza del confronto è data anche dall'incrociarsi di esperienze e pareri diversi che confluiscono nel meraviglioso sito del Mangione.

Ti rispondo io nel merito,anche perchè il tuo metro di giudizio è praticamente identico al mio. E'? Dovrei dire forse "Era". Tutto quello che dici ha un senso, e mi trova d'accordo, ma non bisogna dimenticare che, dando un 10, tu dici che nessun ristorante, sia pure nello stesso genere, può offrire un servizio, o cucina o ambiente di livello superiore. Col tempo, ho imparato ad essere più avaro di voti alti, (che, se guardi le mie rece, di fatto non do comunque), non foss'altro che per rispetto verso quei ristoranti che offrono, loro sì, cucine e servizio di livello veramente elevato.
Non conosco la Zia Ines, e, probabilmente, è un locale che mi piacerebbe moltissimo, ma bisogna considerare che dando dieci, la poni al top della scala. LO è davvero? Rispondi a questo, e fatti i tuoi conti. Buon lavoro per le prossime rece. :)

"Sul vino, bevo qualunque cosa mi raccontiate, sul cibo, ci mastico abbastanza"

ZiaInes di Loano

da arequipa il 07 lug 2009 11:31


Non posso che concordare, a volte l'entusiasmo prende la mano, ma personalmente considero il Mangione non una guida gastronomica come ce ne sono tante e che tutti possono acquistare (e spesso il sospetto che su di esse tanti giudizi siano pilotati - vedi gli stessi locali presenti su molte guide, specie in grandi città - me le fa ritenere meno veritiere) bensì un confronto di esperienze fatte da persone amanti della buona cucina che necessariamente per la maggior parte, per fortuna direi, non sono professioniste e quindi si esprimono liberamente e magari apprezzano una trattoria alla buona più di un pluristellato Michelin.
Certe emozioni e sensazioni, anche in campo culinario, si provano quando si crea un feeling globale e qui la soggettività la fa da padrona. Personalmente preferisco ristoranti in cui trovarmi a mio agio senza tanti barocchismi e in cui la cucina e la cordialità vera, non imposta dal mestiere, siano predominanti. Si potrebbe magari suggerire ai curatori del sito di fare classifiche separate per fascia di prezzo. Saluti e alla salute!

Re: ZiaInes di Loano

da shutterfly il 07 lug 2009 11:43


arequipa ha scritto bensì un confronto di esperienze fatte da persone amanti della buona cucina che necessariamente per la maggior parte, per fortuna direi, non sono professioniste e quindi si esprimono liberamente e magari apprezzano una trattoria alla buona più di un pluristellato Michelin.


Leggendo questa parte mi sorge spontanea una domanda....
Se non tutti sono in grado di capire la cucina di un pluristellato, allora che differenza c'è fra la clientela di un ristorante "su" rispetto a quella di una trattoria?
Mi spiego meglio, secondo voi i clienti di locali rinomati (e con prezzi spropositati) sono REALMENTE in grado di capire la cucina oppure tanti ci vanno perchè hanno i soldi e "fa figo"?
Dal momento che (a mio parere e me compresa) c'è poca gente che se ne intende davvero, i locali stellati non riuscirebbero a sopravvivere...

(forse mi sono spiegata un pò male, non so se si capisce quello che intendo dire!!)

da arequipa il 07 lug 2009 11:52


Siamo sempre nel campo del soggettivo: dici bene che tanti vanno nei ristoranti "in" per mettersi in mostra e magari di cucina capiscono poco; il prezzo a mio parere è importante - al di là delle disponibilità individuali - e come già ho detto per mia scelta rifiuto locali con prezzi esagerati: mi troverei a disagio anche se il pranzo mi fosse offerto. E poi - a naso, non avendo esperienza diretta - sarà poi così vero che la cucina italiana (e non solo) è così piena di fenomeni? Non ci sarà una buona percentuale di chef che ci marcia? Il dubbio mi resta.

Re: ZiaInes di Loano

da capohog il 07 lug 2009 11:56


shutterfly ha scrittoMi spiego meglio, secondo voi i clienti di locali rinomati (e con prezzi spropositati) sono REALMENTE in grado di capire la cucina oppure tanti ci vanno perchè hanno i soldi e "fa figo"?
Dal momento che (a mio parere e me compresa) c'è poca gente che se ne intende davvero, i locali stellati non riuscirebbero a sopravvivere...

(forse mi sono spiegata un pò male, non so se si capisce quello che intendo dire!!)

Ne stavo parlando con una mangiona domenica scorsa andando alle Robinie... credo che i clienti di ristoranti pluristellati e dalla cucina "innovativa" si dividano in due, chi effettivamente apprezza lo sforzo dello chef (con i suoi ma ed i suoi distinguo) e quindi "ne capisce" e si permette anche delle critiche e chi ci va perchè è un pluristellato, magari modaiolo, serve a fare lo sborone, che non apprezza la cucina in questione ma non si azzarderebbe a dirlo perchè il posto costa è figo e famoso etc.etc.

Quello che che poi talvolta capita è che, mercè un palato ormai esercitato e l'aver provato un po' di ristoranti, se ti permetti una critica o considerazioni sul pluristellato che vadano controcorrente al coro "guidaiolo" vieni guardato con orrore proprio magari da quelli che sognano una bella milanese e si autocostringono ad ingozzarsi di arie e cibi destrutturati perchè figo.
:wink: :lol: :lol:

96 cubic inch of good vibs

da arequipa il 07 lug 2009 12:06


Sono perfettamente d'accordo con te e nulla mi vieta di pensare che Vissani magari preferisce un'abbuffata di bucatini all'amatriciana gustati in una bettola con le tovaglie di carta alle creazioni dei suoi quasi pari.
Le scelte dipendono dal retroterra da cui si proviene, io sono un semplice e tanti fronzoli mi danno fastidio.
Buon appetito, è l'ora, vado a papparmi delle allettanti trenette al pesto fatto da me medesimo col mortaio.

Re: ZiaInes di Loano

da luc83 il 07 lug 2009 12:57


arequipa ha scrittoNon posso che concordare, a volte l'entusiasmo prende la mano, ma personalmente considero il Mangione non una guida gastronomica come ce ne sono tante e che tutti possono acquistare (e spesso il sospetto che su di esse tanti giudizi siano pilotati - vedi gli stessi locali presenti su molte guide, specie in grandi città - me le fa ritenere meno veritiere) bensì un confronto di esperienze fatte da persone amanti della buona cucina che necessariamente per la maggior parte, per fortuna direi, non sono professioniste e quindi si esprimono liberamente e magari apprezzano una trattoria alla buona più di un pluristellato Michelin.
Certe emozioni e sensazioni, anche in campo culinario, si provano quando si crea un feeling globale e qui la soggettività la fa da padrona. Personalmente preferisco ristoranti in cui trovarmi a mio agio senza tanti barocchismi e in cui la cucina e la cordialità vera, non imposta dal mestiere, siano predominanti. Si potrebbe magari suggerire ai curatori del sito di fare classifiche separate per fascia di prezzo. Saluti e alla salute!


in effetti solitamente do dei voti relativi, non assoluti...altrimenti i pizzoccheri dell'osteria sole (divini) non potrebbero mai raggiungere lo stesso voto della cipolla caramellata...nel primo parliamo di tradizione allo stato puro, nel secondo di innovazione ma entrambi meritano la top class...

da silbusin il 07 lug 2009 12:57


arequipa ha scrittoNon posso che concordare, a volte l'entusiasmo prende la mano, ma personalmente considero il Mangione non una guida gastronomica come ce ne sono tante e che tutti possono acquistare (e spesso il sospetto che su di esse tanti giudizi siano pilotati - vedi gli stessi locali presenti su molte guide, specie in grandi città - me le fa ritenere meno veritiere) bensì un confronto di esperienze fatte da persone amanti della buona cucina che necessariamente per la maggior parte, per fortuna direi, non sono professioniste e quindi si esprimono liberamente e magari apprezzano una trattoria alla buona più di un pluristellato Michelin.
Certe emozioni e sensazioni, anche in campo culinario, si provano quando si crea un feeling globale e qui la soggettività la fa da padrona. Personalmente preferisco ristoranti in cui trovarmi a mio agio senza tanti barocchismi e in cui la cucina e la cordialità vera, non imposta dal mestiere, siano predominanti. Si potrebbe magari suggerire ai curatori del sito di fare classifiche separate per fascia di prezzo. Saluti e alla salute!


01-07-2009 Recensione di arequipa
27-06-2009 Segnalazione di Mattteo
25-06-2009 Recensione di amaretto
20-06-2009 Recensione di umbomangione
17-06-2009 Recensione di Roberto53
30-05-2009 Recensione di uzzos77
09-05-2009 Recensione di maobade
06-05-2009 Segnalazione di skamoon
28-04-2009 Segnalazione di maudod
03-04-2009 Segnalazione di saputello
21-03-2009 Recensione di desiderio
15-03-2009 Recensione di Veby
16-02-2009 Recensione di elealbe
16-01-2009 Recensione di elealbe
03-01-2009 Segnalazione di pierrette


Tutto vero. Tranne che diversi recensori hanno mandato un'unica recensione e poi più nulla, e "l'affollamento di date" è per lo meno sospetto. Inoltre ai validatori è scappato il fatto che le due recensioni di elealbe, a norma di regolamento sono troppo ravvicinate (ma l'errore ci può stare 8) ). L'unico che ha dato 7 all'ambiente (consono a quanto indicato da SOLTUS) è uzzos77. L'unica che si può considerare equilibrata è la segnalazione di saputello.
Questo nella logica de ilmangione.it che è appunto un sito di utenti finali, non professionisti (ma tra loro di professionisti ce ne sono decine e decine), che "imparano" recensendo, modulano in modo più corretto i loro giudizi con l'andare del tempo, si rendono conto che oltre alle trenette con il pesto, il baccalà mantecato e il tiramisù c'è altro.
Mai dire mai.
Chiudo qui, sperando che i puffi lascino spazio a giudizi più meditati. Est modus in rebus.
Con simpatia.
silbusin

Re: ZiaInes di Loano

da Eat il 07 lug 2009 13:21


shutterfly ha scrittoMi spiego meglio, secondo voi i clienti di locali rinomati (e con prezzi spropositati) sono REALMENTE in grado di capire la cucina oppure tanti ci vanno perchè hanno i soldi e "fa figo"?



Non sono in grado di darti una risposta generica, per cui parlo del sottoscritto.
Io capisco poco di cucina, praticamente niente di vino.
Anni fa uscivo unicamente per stare in compagnia con amici o ragazza.
Ora, quando vado in un ristorante "rinomato" cerco quell'emozione che può darmi un singolo piatto oppure l'esperienza complessiva. Non è detto che un'emozione simile non la possa provare in un altro locale meno blasonato.

Di certo se un piatto non mi piace...non mi piace, non sono certo le spiegazioni di chichessia a farmi cambiare idea su quello che ho mangiato o il capire l'idea che sta dietro quel piatto (cosa che può far piacere sapere, ma solo se l'esecuzione è poi lodevole). Poi che il mio parere possa valere poco per quanto detto all'inizio..beh, giusto così! Il tutto nel pieno rispetto di chi lavora, sia chiaro.

Leggendo spesso discussioni in merito an che in rete, mi chiedevo perchè mai una persona abituata alle trattorie non dovrebbe rimanere estasiata davanti ai piatti di Uliassi (tanto per fare un esempio). Probabilmente dovrebbe rimanere più stupita di quanto non lo sia un abituale frequentatore delle Calandre.

A volte mi viene da sorridere quando leggo o sento di certi fenomeni che credono di essere dei critici affermati solo perchè hanno più possibilità di altri di girare per pluristellati. L'esperienza è fondamentale ma non è l'unica cosa che conta. Ricordo, facendo un paragone calcistico, che alcune persone dopo 40 anni di stadio non sono in grado di capire quando un giocatore non chiude una diagonale... :wink:

da Zolletta il 07 lug 2009 13:32


silbusin ha scritto
arequipa ha scrittoNon posso che concordare, a volte l'entusiasmo prende la mano, ma personalmente considero il Mangione non una guida gastronomica come ce ne sono tante e che tutti possono acquistare (e spesso il sospetto che su di esse tanti giudizi siano pilotati - vedi gli stessi locali presenti su molte guide, specie in grandi città - me le fa ritenere meno veritiere) bensì un confronto di esperienze fatte da persone amanti della buona cucina che necessariamente per la maggior parte, per fortuna direi, non sono professioniste e quindi si esprimono liberamente e magari apprezzano una trattoria alla buona più di un pluristellato Michelin.
Certe emozioni e sensazioni, anche in campo culinario, si provano quando si crea un feeling globale e qui la soggettività la fa da padrona. Personalmente preferisco ristoranti in cui trovarmi a mio agio senza tanti barocchismi e in cui la cucina e la cordialità vera, non imposta dal mestiere, siano predominanti. Si potrebbe magari suggerire ai curatori del sito di fare classifiche separate per fascia di prezzo. Saluti e alla salute!


01-07-2009 Recensione di arequipa
27-06-2009 Segnalazione di Mattteo
25-06-2009 Recensione di amaretto
20-06-2009 Recensione di umbomangione
17-06-2009 Recensione di Roberto53
30-05-2009 Recensione di uzzos77
09-05-2009 Recensione di maobade
06-05-2009 Segnalazione di skamoon
28-04-2009 Segnalazione di maudod
03-04-2009 Segnalazione di saputello
21-03-2009 Recensione di desiderio
15-03-2009 Recensione di Veby
16-02-2009 Recensione di elealbe
16-01-2009 Recensione di elealbe
03-01-2009 Segnalazione di pierrette


Tutto vero. Tranne che diversi recensori hanno mandato un'unica recensione e poi più nulla, e "l'affollamento di date" è per lo meno sospetto. Inoltre ai validatori è scappato il fatto che le due recensioni di elealbe, a norma di regolamento sono troppo ravvicinate (ma l'errore ci può stare 8) ). L'unico che ha dato 7 all'ambiente (consono a quanto indicato da SOLTUS) è uzzos77. L'unica che si può considerare equilibrata è la segnalazione di saputello.
Questo nella logica de ilmangione.it che è appunto un sito di utenti finali, non professionisti (ma tra loro di professionisti ce ne sono decine e decine), che "imparano" recensendo, modulano in modo più corretto i loro giudizi con l'andare del tempo, si rendono conto che oltre alle trenette con il pesto, il baccalà mantecato e il tiramisù c'è altro.
Mai dire mai.
Chiudo qui, sperando che i puffi lascino spazio a giudizi più meditati. Est modus in rebus.
Con simpatia.
silbusin
...se posso permettermi, venerando silbusin, perché non dare delle direttive più chiare a neorecensori dotandoli di "un metro di misura", per esempio dire di non dare dieci dinanzi ad un piatto di tagliatelle panna e prosciuto ed una fetta di tiramisu...

da arequipa il 07 lug 2009 13:52


In effetti anch'io auspicherei alcune direttive, anche se non proprio rigide regole, per uniformare meglio i vari giudizi. Se i punteggi dei vari recensori devono considerarsi indicativi e basta, ok, altrimenti non porrei sullo stesso piano (max punti 10) l'ambiente e la cucina. La scaletta del "peso" delle varie voci per me dovrebbe essere 1. cucina 2. servizio 3. ambiente, anteponendo magari al n. 2 il rapporto qualità prezzo (voce che al momento non compare nella... cappelleria). Come già dissi, sarebbe bene dividere i ristoranti anche secondo delle indicative fasce di prezzo (ad es. fino a 40 €, 40-100, 100-200, oltre 200): così non verrebbero mescolate le stupefacenti trattorie vecchia maniera con i ristoranti d'élite che hanno tutto il diritto di sperimentare e di farsi, di conseguenza, pagare lo sforzo di ricerca.

da Bob il 07 lug 2009 15:05


Zolletta ha scritto ...se posso permettermi, venerando silbusin, perché non dare delle direttive più chiare a neorecensori dotandoli di "un metro di misura", per esempio dire di non dare dieci dinanzi ad un piatto di tagliatelle panna e prosciuto ed una fetta di tiramisu...

FANTASTICO!!!!! :lol: :lol: :lol:
Non so se è voluto o meno, ma STRAQUOTO!!!!....Venerando...che bella parola....... :twisted: :P :P :lol:

Però, sulle indicazioni, ho idea che verrai bacchettato: lci sono, eccome, anche se non tutti i mangioni le rispettano. Ora non ricominciamo con il solito zombitopic sulle valutazioni (zombi nel senso che, a volte, ritorna :lol: ), ma i voti, nelle intenzioni della redaziuone dovrebbero essere assoluti. Indipendentemente dal prezzo, indipendentemente da tutto. Capirai che, con queste premesse, i dieci dovrebbero essere una assoluta rarità.
Poi, molti di noi fanno particolari adattamenti, che, finora, sono stati tollerati: però, siamo tutti, io in testa, dei biechi fuorilegge.....

"Sul vino, bevo qualunque cosa mi raccontiate, sul cibo, ci mastico abbastanza"

da silbusin il 07 lug 2009 15:06


Argomenti ampiamente sviscerati sul forum in passato.
La prima considerazione è che i grandi Admin fondatori hanno scelto un preciso percorso (modificato parzialmente in corso d'opera) che consente di dire oggi, dopo 35.000 recensioni, che ilmangione.it funziona.
Sulla tipologia della "libertà" ai recensori, loro, i Numi (si pensa però che siano cloni di fante), sono inflessibili, anche se il regolamento prevede tutta una seri di paletti.
Su questo pesa molto il giudizio del Direttore Responsabile, affermato giornalista professionista (servile magnificatio, mentre in realtà è un cialtrone che trattiene un turpe rapporto sempre con fante).
E' il bello del sito anche se è un limite. Però se il recensore segue il normale percorso si rende conto dopo un po' di tempo se i propri giudizi sono più o meno corretti, se non altro perchè può paragonare i suoi con quelli di altri. Ci sono centinaia di recensori che dai puffi all'impazzata sono passati a dei ponderati e validissimi cappelli dai colori diversi.

C'è chi sceglie di dare dei giudizi in assoluto e quindi Pinchiorri 10 e Zia Ines 7, chi invece "in relativo" e allora a seconda della categoria troviamo la Piccola Ischia 10, Al Sorriso 10, primus 11 :shock: , ecc.
Liberissimi di farlo (con primus è sprecato): è il pregio de ilmangione.it.
Sul forum poi si chiacchera e ognuno dice la sua.

Sulla valutazione c'è un algoritmo che prevede una quota del 50% alla cucina, 20% al servizio e ambiente più un fattore correttivo (10%) che è il rapporto qualità/prezzo (più o meno è così, della parte matematica sa tutto wineless; non ci ho mai capito molto, chiedo venia).

Quello che si cerca di evitare sono le recensioni pilotate. Anche perchè è dimostrato in modo inconfutabile che hanno effetto rebound e il ristoratore già sul medio termine ne viene penalizzato.
Purtroppo molti ristoratori non lo capiscono.

Ammetto infine, e poi chiudo veramente, che non è facile gestire l'enorme mole di dati che abbiamo.
sempre con simpatia.
silbusin

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