Trattazione delle tematiche generali sulla ristorazione.
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da chefalfio il 02 mag 2009 15:54


Eccolo il bruciapadelle e dopo aver leto il tutto posso dire che tutti avete ragione

E' vero ci sono chef che si credono dio in terra ma perchè qualcuno li ha pompati al punto da farli diventare dio in terra però c' è anche da dire che il tempo i soldi le tecniche che questi presunti dio interra dedicano in una giornata non sono neanche paragonalbili al lavoro di un bruciapadelle normale
A chi non piacerebbe dedicare 18 ore al giorno a provare ricercare nuovi piatti etc e state tranquill chbe se ne fotte i colgio@@ che piaccia al cliente .......però c' è anche da dire che quei osti non soffrono di certo la crisi vi ricordo che il signor Cracco viaggi su una media di 100 cop al di come Berton .

Il porblema riane sempre legato alla domanda del mercato su cui però non bisogna riversare tutto il lavoro se no saremo tutti delgi automi della coteletta e del risotto giallo

i vuole anche un pò d amor proprio per quello che si fa e per quelo che si vuol proprorre al cliente

Sta di fatto io sono uo di quelli che prima che brucio padelle e cerco di farlo con un pò di criterio solo ch le cose non mi premiano (a livello economico ) la gente non viene perchè preferisce anema e cozze ? Me e farò una ragione e in caso chiuderò baracca e burattini ma lungi da me l idea di stravolgere il tutto e proprorre una cucina standardizzata uguale a tutta la bassa ristorazione milanese
Purtroppo a Milano c' è ancora il culto chese un ristorante macina un sacco di lavoro è un buo ristorante ..CAZZATE CAZZATE formato famiglia è un posto di merda che ti da merda ma alla gente piace , ammen contenta la gente che ci va io non stavolgo il tutto per i soldi se no aprivo una Risacca numero 100000 facevo pagare quanto la gente paga da me ed ero ricco.

Io la scelta più gossa l ho fatta apena aperto a mezzogiorno offrivo piadine piatti freddi piatti caldi e niente di quello che piaceva fare a me riuscivo a fare 80 pax a mezzogiorno con un spesa media di 8€ e allivellod viibilità non mi cagava nex perchè alla fine ero un locale uguale a tanti.
ho fatto la scelta di perdere tutto ho stravolto il mezzogiorno faccio sempre un menù low cost e tutto bon basta dell 80 pax spariti tutti (la crisi ha peggiorato molto sta cosa) apro il numero del Gambero Rosso di questo mese dedicato ai posti di livello che propongono na cucina low cost per il mezzogiorno in tutta italia e chi mi trovo a Milano ???
Il Sempione42 insieme ad altri 4 ristoranti Nicola Cavallaro Aimo e Nadia Joia Pane Acqua
Vi posso assicurare che quell articolo mi ha dato più soddisfazione rispetto alle 70 pax che facevo a mezzogiorno prima

Certo non sarò un grande imprenditore andrò avanti a proporre la ia cucina inserirò qualcosa di mangiabile per la gente comune e se on andrà bene tornerò a bruciarpadelle per qualcun' altro ma sempre come intendo io la cucina
ciao amicici

chefalfio42

scherza con il fuoco ma non con il cuoco

da silbusin il 02 mag 2009 16:09


Mercoledì sera eravamo io, tano e nicola cavallaro: abbiamo parlato di te.
Intanto bentornato e buona convalescenza. Se non ci fosse stata Roberta.... :D :D

da chefalfio il 02 mag 2009 16:55


silbusin ha scrittoMercoledì sera eravamo io, tano e nicola cavallaro: abbiamo parlato di te.
Intanto bentornato e buona convalescenza. Se non ci fosse stata Roberta.... :D :D


Urca miseria che trio spero che avevate bevuto molto per arrivare al punto di parlare di me ahahhahhahahhahah :wink:

Dai diciamo che le mie donne sono brave però adesso sono tornato a portare ordine 8)

chefalfio42

scherza con il fuoco ma non con il cuoco

da cisejazz il 03 mag 2009 01:59


chefalfio ha scrittoEccolo il bruciapadelle


bla bla bla bla


ecco perche' io amo quest'uomo

da primus il 03 mag 2009 08:30


silbusin ha scrittoMercoledì sera eravamo io, tano e nicola cavallaro: abbiamo parlato di te.


ma parlare di gnocca no?? :lol:

"Ogni stecca ripetuta due volte è l'inizio di un arrangiamento" (Frank Zappa).

da Bob il 03 mag 2009 12:56


vgaber ha scritto
cisejazz ha scrittoPenso che Bob non consiglierebbe mai ad un suo cliente di arredare un certo locale in un modo che a lui non piace: se il cliente vuole un certo tipo di arredamento, ma lui non pensa che sia l'arredamento giusto, gli dira' "mi scusi, ma ritengo che cosi' sarebbe meglio" Poi il cliente decidera' se accettare il consiglio di bob o cambiare architetto, giusto?

Ammiro il tuo candore :D, ma credo che bob proprio per evitare che il cliente si rivolga ad altro professionista, ( a meno che non svolga il suo lavoro per hobby o filantropia), sia più propenso ad assecondare i gusti del committente, e non viceversa.

cisejazz ha scrittoQuindi direi che non e' proprio il caso che il ristoratore cambi genere di cucina in base alle esigenze della clientela, ma che la clientela cambi in base alla cucina che viene proposta.

E se la buona cucina dovesse sparire, a favore di un dilagare a tappeto di junk food, dovremmo davvero adeguarci? Spero proprio di no....

Per riprendere invece il discorso di tpt, che sottoscrivo, e rispondere anche un po' a primus che parlava di competenze: la clientela non è tenuta , per ruolo, ad avere una preparazione necessariamente approfondita in materia di cucina (anche perchè, altrimenti, i ristoranti perirebbero sotto il peso di un'ineducazione dilagante)...e se penso alla Fadda, critico gastronomico di professione, in un ipotetico raffronto con un sommelier, mi cascano mani e braccia: al sommelier si richiedono naso, palato e conoscenze..la Fiammetta, se bendata, non sa riconoscere il sapore di un dattero da quello di un carciofo, eppure è titolata a scriverne.....

In effetti, avete ragione entrambi.Personalmente, non tanto per non perdere il cliente (ne ho persi sin troppi per intransigenza mia) quanto perchè penso che uno, la propria casa, debba ritagliarsela secondo i SUOI gusti e non secondo i miei, tendo a seguire i gusti del cliente. Però, divento intransigente, o, quantomeno, insisto parecchio, quando,pur nell'ottica dei SUOI gusti, mi si chiede di fare cose che non condivido come risultato. Posso benissimo fare una casa rustica, anche se non è "mia", ma poi,non venitemi ad insegnare come si fa.
Per quanto riguarda lo chef, invece, la musica è sempre la stessa: lo chef è un I-M-P-R-E-N-D-I-T-O-R-E. Che gli piaccia o no. Se riesce a fare l'artista,meglio per lui, ma uno chef che chiude è esattamente uguale a un architetto che chiude, un avvocato che chiude, un falegname che chiude. Ha sbagliato qualcosa nell'organizzare il suo lavoro. (oppure ha avuto una sfiga della malavita). Se mi sento "artista", cucino a casa mia, per me, o, al massimo, per una cerchia ristretta di amici, a cui, magari,offro anche la cena. Ma se apro un locale....la musica cambia: dal mio LAVORO (perchè di questo si tratta, dipendono anche le sorti di altra persone, e io non ho, semplicemente, il DIRITTO, di fare i miei comodo. Ho un dovere morale, che è quello di far rendere in modo sufficiente il mio locale. Oppure ci lavoro solo io.
Certo che si sta generalizzando: si parla per categorie, in cui sono comprese le ovvie e spesso numerose eccezioni. Ma il trattore a due gambe che mi insulta lo fa, in genere, proprio di fronte ad una sgarberia, come farebbe chiunque altro, mentre spesso lo chef stellato mi insulta solo perchè sono in disaccordo con lui. E per me può andare a farsi fottere.
Chi frequento, Primus? "...avo", spesso , locali come il tuo, o che equiparo al tuo. Di molti, non reputo neppure necessario inviare la recensione, proprio perchè sono ristoranti (non il tuo, che mi è piaciuto e in cui tornerei anche, se non fosse così' dannatamente scomodo per me,oltre ad essere chiuso nell'unico giorno in cui, forse, potrei arrivarci) che scorrono sulla pelle senza lasciare un segno, come un sugo troppo annacquato, al massimo col leggero fastidio di un conto appena troppo elevato. Cappelli gialli con disprezzo, insomma. 40-50 euro spesi male. Col tempo, ho imparato ad evitarli. Preferisco stare più basso, e, come ho detto altre volte, avere la soddisfazione, ogni tanto, di trovare qualche chicca, o stare un po' più alto, (non "troppo", perchè non ci stanno nè nel budget nè nei miei desideri) in qualche ristorante più sfizioso.

"Sul vino, bevo qualunque cosa mi raccontiate, sul cibo, ci mastico abbastanza"

da johnleg il 04 mag 2009 10:03


santippe28 ha scrittoChe poi gli chef parlino male dei loro colleghi non mi pare sia prerogativa esclusivamente loro , in ogni settore è così, purtroppo.


:oops: vogliamo "accennare" ai medici?

quattro ruote spostano il corpo,
due muovono l'anima
(Riders Italian Magazine)

da Strini il 04 mag 2009 10:52


johnleg ha scritto
santippe28 ha scrittoChe poi gli chef parlino male dei loro colleghi non mi pare sia prerogativa esclusivamente loro , in ogni settore è così, purtroppo.


:oops: vogliamo "accennare" ai medici?


Ma i medici, se attaccati, fanno quadrato e si difendono: mai sentito nessuno dire al TG "Al Gemelli sono degli ignoranti, qui a Niguarda le cose le facciamo bene...".

"Cos'è l'amore in confronto a una bistecca con le cipolle?" (W. Somerset Maugham)

da orio91 il 04 mag 2009 10:52


Anche io penso che tutti abbiate un po' ragione.
Ci sono chef altezzosi che non accettano nessuna critica.
Ci sono clienti che se criticano lo fanno in modo maleducato.
Personalmente quando al "Porto" ho criticato un piatto mi e' stato
risposto con educazione.
Per quanto riguarda i posti che con 15 euro ti danno tutto e sono
pieni e la gente dice di aver mangiato bene, secondo me bisognerebbe aprire un topic e fare un' analisi approfondita,
perche' mi permetto di dire che molti Italiani purtroppo hanno
perso il gusto, non cucinando nulla in casa e guardando solo ed
unicamente il prezzo e parlo di persone senza difficolta' economiche
che conosco personalmente.
E' appena tornato da Parigi un mio collega a cui avevo consigliato
un buon posto non turistico dove mangiavi francese e bene, pero'
lui e' andato al centro commerciale e in 4 hanno speso 35 euro ed era entusiasta.....

da MEB il 04 mag 2009 17:14


primus ha scritto
Bob ha scrittoSì, invece.
a mio vedere, io trovo spesso più impegno ( e quindi più rispetto) in trattorie di basso livello che non nei ristoranti medi o medio alti in cui mi capita di andare.
Ho la convinzione che, più è alto il livello del ristorante,m e più lo chef cucini per se stesso e non per il cliente.
.


Caro Bob, hai detto 2 cazzate (in senso amichevole nè, non ti offendere) :wink:
Intanto dovresti spiegarci cosa intendi per impegno... :roll: ...io credo sia molto più impegnativo e dispendioso mettere in carta i piatti di un ristorante di livello, che quelli di una trattoria qualunque sia in ore lavorative, personale,attrezzature impiegate e di soldi.

Poi il fatto che uno chef cucini per se stesso non significa mancanza di rispetto verso il cliente.
Lo chef di livello è un pochino come un compositore il quale scrive la musica che gli piace e che sente....allora quello è un artista e lo chef un maleducato? :D



primus, codina di paglia, parlava di chef, non parlava di te !

scherzo nè ? baci baci

da primus il 04 mag 2009 19:03


MEB ha scrittoprimus, codina di paglia, parlava di chef, non parlava di te !

scherzo nè ? baci baci


:roll:

"Ogni stecca ripetuta due volte è l'inizio di un arrangiamento" (Frank Zappa).

da rinco il 05 mag 2009 07:54


Caro chef,
Il segreto di ogni lavoro e' l'umilta',una persona a casa sua decide giustamente la linea che deve seguire,ma come in tutti i lavori si ha bisogno di tutti,troppo bello sperare sempre nei clienti che alla fine ti lasciano certe cifre,di clienti ce ne sono di diverso tipo e di diversa facia sociale e di conseguenza anche i locali per questo non e' elegante dare del locale di merda a chi fa una ristorazione diversa dalla tua e di consequenza del Pirla a chi li frequenta. Ognuno e dico purtroppo si fa l'idea del fatto di andare al ristorante a seconda della propria filosofia del mangiare. Guarda che a fine mese anche se faccio il lavoro con passione devo trovare l'interesse per far quadrare e non solo per divertirmi se no uno non fa l'imprenditore,fa il pirla.

da Bob il 05 mag 2009 10:01


rinco ha scrittoCaro chef,
Il segreto di ogni lavoro e' l'umilta',una persona a casa sua decide giustamente la linea che deve seguire,ma come in tutti i lavori si ha bisogno di tutti,troppo bello sperare sempre nei clienti che alla fine ti lasciano certe cifre,di clienti ce ne sono di diverso tipo e di diversa facia sociale e di conseguenza anche i locali per questo non e' elegante dare del locale di merda a chi fa una ristorazione diversa dalla tua e di consequenza del Pirla a chi li frequenta. Ognuno e dico purtroppo si fa l'idea del fatto di andare al ristorante a seconda della propria filosofia del mangiare. Guarda che a fine mese anche se faccio il lavoro con passione devo trovare l'interesse per far quadrare e non solo per divertirmi se no uno non fa l'imprenditore,fa il pirla.

Sensato. Quantomeno,sensato.

"Sul vino, bevo qualunque cosa mi raccontiate, sul cibo, ci mastico abbastanza"

da stefano66m il 05 mag 2009 10:03


rinco ha scrittoCaro chef,
Il segreto di ogni lavoro e' l'umilta',una persona a casa sua decide giustamente la linea che deve seguire,ma come in tutti i lavori si ha bisogno di tutti,troppo bello sperare sempre nei clienti che alla fine ti lasciano certe cifre,di clienti ce ne sono di diverso tipo e di diversa facia sociale e di conseguenza anche i locali per questo non e' elegante dare del locale di merda a chi fa una ristorazione diversa dalla tua e di consequenza del Pirla a chi li frequenta. Ognuno e dico purtroppo si fa l'idea del fatto di andare al ristorante a seconda della propria filosofia del mangiare. Guarda che a fine mese anche se faccio il lavoro con passione devo trovare l'interesse per far quadrare e non solo per divertirmi se no uno non fa l'imprenditore,fa il pirla.


Anche perchè il discorso è valido al contrario, come si fa ad andare in quei posti di merda dove ti danno tutta roba complicata con porzioni ridicole... :lol: :lol:

Non so se il mio dire è entrato nel suo capire...

da Fante il 05 mag 2009 10:33


stefano66m ha scrittoAnche perchè il discorso è valido al contrario, come si fa ad andare in quei posti di merda dove ti danno tutta roba complicata con porzioni ridicole... :lol: :lol:


Hai centrato un punto interessante.
Alla fine disprezziamo sempre tanto chi mangia in modo diverso, molto più di chi ad esempio legge generi di libri diversi o ascolta mausica diversa.
Quello che stupisce quindi non è il reputare migliore il proprio gusto ma decisamente peggiore quello degli altri.

da Bob il 05 mag 2009 10:39


Fante ha scritto Hai centrato un punto interessante.
Alla fine disprezziamo sempre tanto chi mangia in modo diverso, molto più di chi ad esempio legge generi di libri diversi o ascolta mausica diversa.
Quello che stupisce quindi non è il reputare migliore il proprio gusto ma decisamente peggiore quello degli altri.

Vero:il punto è davvero interessante. Ma forse,questo accade perchè,mentre il leggere ed ascoltare musica sono attività intellettuali, e non ci piove sul fatto che i cervelli siano diversi, al mangiare è abbinato anche ilconcetto di funzione fondamentale per la sopravvivenza, e quindi il cibarsi deve anche rispondere a criteri non solo estetici e intellettuali ma anche materiali. Se fosse la norma mangiarsi una pizza, e poi andare nei posti dove ti danno tutta roba complicata con porzioni ridicole, forse non ci sarebbe tutta 'sta critica.

"Sul vino, bevo qualunque cosa mi raccontiate, sul cibo, ci mastico abbastanza"

da stefano66m il 05 mag 2009 11:41


L'alimentazione è una forma di cultura che ci viene insegnata in famiglia, è ricca di ricordi legati ai genitori, ai nonni e in seguito agli amici, alle fidanzate, ci segue dalla nascita alla morte ed è l'unica cosa che sicuramente facciamo tutti i giorni.
In certe famiglie c'è amore per il cibo, in altre c'è ignoranza e banalizzazione della consuetudine.
In famiglie dove la ricchezza delle varietà di prodotti è normale si vedrà curiosità, voglia di sperimentare per cui clientela per ristoranti dalla cucina innovativa, in famiglie dove non ci sono questi pregressi si tenderà a privilegiare una cucina tradizionale, magari del territorio.
In più c'è l'aspetto economico che condiziona le scelte, la predisposizione alla spesa per una cosa piuttosto che un'altra.
In più concetto che alcuni ristoratori non capiscono è che al ristorante non si va solo per mangiare ma anche per trascorrere una serata, per la compagnia, per sedurre un uomo o una donna, per lavoro, per stare con la famiglia, etc

Non so se il mio dire è entrato nel suo capire...

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