Trattazione delle tematiche generali sulla ristorazione.
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da fulvia il 08 gen 2010 11:13


[.
Fulvia, nicolac, bruciapadelle, tano? che fine avete fatto? Non lasciatemi qui solo con Primus :roll:
[/quote]


........Sono impegnata su " L'ARCHITETTONE.IT" a chiedere a Bob perchè cazzo mi è costata 3.900,00€. la progettazione del mio negozio......echeccazzo 4 disegni e 2 sopralluoghi!!!! 8) 8) 8)

...gli adulti che fanno solo gli adulti, senza ascoltare il bambino che è dentro di loro, sono di una noia e tristezza mortale....
O. Vanoni

da tpt il 08 gen 2010 11:21


Senza fare tanti panegirici basta, per rendersi conto se la pizza ha o meno un prezzo giustificato, verificare quanto segue:

a prescindere dagli elementi base di una buona margherita (pasta lievitata correttamente, pomodoro di qualità, fiordilatte/bufala, basilico) piu' costo cottura (legna, tempo, forno) diciamo 8 euro?

Diciamo 8 euro.

Eppoi? Mi spiegate che senso ha pagare una Napoli che agli ingredienti base di cui sopra ha in aggiunta solo le acciughe un costo di due euro?

Non è sulla margherita che possiamo fare paragoni: quella viene venduta quasi SEMPRE a prezzi popolari. Serve da articolo civetta.

Fateci caso: in pizzeria (soprattutto quelle non propriamente affollate) hanno il bruttissimo vizio di portarti le birre almeno un quarto d'ora prima delle pizze. Hai due alternative a questo punto: aspettare che arrivi la pizza e quindi berti poi la birra calda oppure berla subito .... ovvio poi ne ordini una seconda. Idem per Coca-cola, ecc ....

Non è affatto immorale quindi il prezzo della Margherita, è immorale al limite quanto vadano ad incidere sul prezzo finale di una gita in pizzeria tutti quei fronzoli che danno sui nervi: due coca-cole, due birre, poi Gigino vuole il gelato e con "gli preparo una coppetta mista alla frutta?" ti ritrovi sul tavolo una cazzuolata di gelato industriale a 5 euro, e magari due dolcetti Bindi ......

Ed il gioco è fatto.

da Fante il 08 gen 2010 11:32


Mi sono un po' perso. Però mi domando se non sia un errore grossolano fare i conti in tasca ad "altri" contando solo il prezzo delle materie prime - nonchè delle varie altre spese.
In poche parole, perchè mai il tempo e la professionalità di un lavoratore non dovrebbero essere retribuite?

La cosa riesce molto difficile da comprendere a chi è "impiegato", il quale percepisce uno stipendio, basso quanto volete, ma che spesso è pure troppo alto per il tipo di impegno che il lavoro effettivo richiede.

Mi spiego, tentando possibilmente di non risultare offensivo.
Il concetto di retribuzione per il lavoro deve valere per tutti non solo per quelle categorie di persone difese dai sindacati.

Prendiamo uno a caso.
Primus.
Visto che lavora ah ah ah ha diritto a fine mese di portare a casa uno stipendio pulito. E non c'è modo di eludere il problema. Incasserà tot, da questo togliamo tutte le spese del mondo, ma è un suo sacrosanto diritto anche guadagnare sul suo lavoro. Se poi è bravo guadagnerà tanto, se non lo è, visto che nessuno è obbligato andare da lui, guadangerà meno.

I ricarichi sui vari piatti quindi DEVONO tenere conto di questo principio sacrosanto. Se lui magari mettesse i dolci al prezzo come si dice "effettivo" nessuno li prende più e addio stipendio di Primus.

da Paulyste il 08 gen 2010 11:37


primus ha scrittoNel mio è indicato il prezzo dei 3 menu degustazione. Uno si può fare un'idea di cosa si spende.


So quanto posso spendere da te in totale... mi interessava il prezzo delle singole portate :wink:

primus ha scrittoDa Cavallaro, ci sono stato pochi giorni fa, a parte una sezione dedicata ai crudi il resto è ben diviso in maniera classica, ovvero antipasti, la pasta, il pesce, la carne e via discorrendo


Evidentemente me lo sono inventato, forse ho in mente un altro ristorante che non ricordo :roll:

primus ha scrittoPer quanto da te affermato i cui piatti percio' hanno un prezzo legato unicamente al costo delle materie prime e alla complessita' della preparazione........... :shock: ....beh ovvio, come tutti.


io insisto (facendo eccezione del tuo caso): secondo me i secondi e in taluni casi anche i primi sono ricaricati di principio e potrei portati mille esempi... non dico che sia ingiusto: capisco che antipasti e dolci siano un surplus in una pasto e che perciò sia necessario presentarli a prezzi "concorrenziali"

primus ha scrittoMa che stai a dì? Hai passato Capodanno con Fante al festival dei rutti? :lol: :wink:


Ah, no, quest'anno no... mi viene nostalgia dei bei vecchi tempi in via Ricciardi dove conobbi quel lestofante ormai anni orsono :wink:

da tpt il 08 gen 2010 11:39


Scusami Fantolino, ovvio che il costo di ogni singolo piatto debba tenere conto non solo del costo effettivo della materia ma anche quello del suo stoccaggio (ad esempio i vini ...) e del tempo di preparazione e di studio del piatto stesso.

Ma torniamo al solito discorso: che capacità aggiuntiva ha un pizzaiolo che aggiunge due filettini smilzi di acciuga ad una margherita?

da Fante il 08 gen 2010 11:48


tpt ha scrittoMa torniamo al solito discorso: che capacità aggiuntiva ha un pizzaiolo che aggiunge due filettini smilzi di acciuga ad una margherita?


Non è quello il discorso.
E' che il pizzaiolo in quanto lavoratore ha diritto a uno stipendio che inevitabilmente si "spalma" sui singoli prodotti acquistati.

Ma scusa, un dipendente percepisce uno stipendio fisso sia che lavori sia che vada in ferie. Altrettanto se si spacca il culo o se ciondola. E in più ha uno stipendio fisso, non può arrivare uno a dire guardi io farei lo stesso lavoro al 10% in meno del suo stipendio cosa che sarebbe in regime di libero mercato che tanto piace a Bersani ma che curiosamente vale solo per i lavoratori in proprio.

da tpt il 08 gen 2010 12:06


Fante, probabilmente mi sono spiegata male: il lavoro del pizzaiolo va riconosciuto e questo a prescindere sia dipendente del ristoratore o lui stesso il proprietario dell'esercizio.

Il pizzaiolo deve vedersi riconoscere il giusto compenso anche nel momento in cui non sta producendo una pizza ma bensi', ad esempio, alle ore 17 comincia a portare in temperatura il suo forno a legna.

Ma i due euro dei due filetti di acciuga non sono nè arte, nè giustificati dal costo/ora del tempo speso per sbatterli sopra ad una margherita nè tantomeno dal costo dell'acciuga stessa.

Un risotto va curato durante la cottura, ed ogni minuto di preparazione prevede la presenza del cuoco, il farmacista oltre al tempo speso a dar retta agli ipocondriaci ha delle responsabilità infinite, il cassiere di banca deve star bene attento a manovrare il denaro, il contabile non puo' registrare fesserie, l'operaio deve eseguire bene una saldatura, ecc .....

Poi, ognuno di questi professionisti possono farlo in proprio o come dipendenti. Che c'entra?

da Parakarro il 08 gen 2010 12:56


tpt ha scrittoNon è affatto immorale quindi il prezzo della Margherita, è immorale al limite quanto vadano ad incidere sul prezzo finale di una gita in pizzeria tutti quei fronzoli che danno sui nervi: due coca-cole, due birre, poi Gigino vuole il gelato e con "gli preparo una coppetta mista alla frutta?" ti ritrovi sul tavolo una cazzuolata di gelato industriale a 5 euro, e magari due dolcetti Bindi ......

Ed il gioco è fatto.


e il segreto qual'è?!

EVITARE DI FINANZIARE TALI REALTA'!

la selezione naturale è spesso sottovalutata 8)

da primus il 08 gen 2010 13:55


Fante ha scritto. Però mi domando se non sia un errore grossolano fare i conti in tasca ad "altri" .


Quoto.
Bravo Fante. Che uomo.Che pensieri giusti e profondi.Che dialettica.Che cul-tura. Un genio.

"Ogni stecca ripetuta due volte è l'inizio di un arrangiamento" (Frank Zappa).

da primus il 08 gen 2010 13:59


fulvia ha scritto
........Sono impegnata su " L'ARCHITETTONE.IT" a chiedere a Bob perchè cazzo mi è costata 3.900,00€. la progettazione del mio negozio......echeccazzo 4 disegni e 2 sopralluoghi!!!! 8) 8) 8)


io invece, alcuni mesi fa, ho frequentato IL GEOMETRONE.IT per chiedermi come cazzo ha avuto il coraggio di chiedermi 2.800 euro per ricopiare una planimetria del mio immobile aggiungendo solo 10 mq. di magazzino nuovo.

Dunque facciamo un po i conti......1/2 ora di sopralluogo e 4 foto con la digitale. Fogli, inchiostro.....qualche ora per fare il disegno...mumble...tasse....niente costi d'ufficio visto che lavora in casa.....poi? Ah si bollo e assicurazione dell'X5 nero che aveva parcheggiato fuori.

"Ogni stecca ripetuta due volte è l'inizio di un arrangiamento" (Frank Zappa).

da Parakarro il 08 gen 2010 14:29


primus ha scrittoDunque facciamo un po i conti......1/2 ora di sopralluogo e 4 foto con la digitale. Fogli, inchiostro.....qualche ora per fare il disegno...mumble...tasse....niente costi d'ufficio visto che lavora in casa.....poi? Ah si bollo e assicurazione dell'X5 nero che aveva parcheggiato fuori.



:lol:

bhè... con questa si può pure chiudere il topic!!

:lol:

da stefanbo il 08 gen 2010 15:10


Fermo restando, IMHO, il "giusto" guadagno del ristoratore (come indicato da Fante) e che è "giusto" non in quanto "equo" (parametro soggettivissimo)ma semplicemente di mercato: se fa prezzi troppo elevati o se lo può permettere per la sua bravura/classe/esclusività, o sennò li abbassa, o sennò chiude. Punto.
Inoltre il paragone con la pizzeria à fuorviante: se una pizzeria, per assurdo, una sera non fa un coperto che sia uno, quanto ha sprecato?? Alcuni chili di pasta di pane???? :twisted:

Un ristorante che non fa un coperto, specialmente se ha del pesce, se lo tira in faccia, lo da ai gatti, se lo mangia lui o lo rielabora in un piatto diverso, comunque: o ci perde, secco, o ci lavora, e di brutto.

Quindi fare i conti in tasca al ristoratore è a mio avviso sbagliato, anche per l'ultimo esempio (nel quale mi tocca, udite udite, dar pienamente ragione a Primus :shock: :shock: :lol: ): i ristoratori sono soggetti spesso e volentieri a controlli a tappeto, hanno un carico/scarico merci e quant'altro, il geometra citato (e a me pochi mesi fa è capitato un caso piuttosto simile, quindi so di cosa parlo) ha una possibilità di controllo fiscale vicina allo zero :twisted: :twisted:

da Yoda il 08 gen 2010 15:11


tpt ha scritto
Fateci caso: in pizzeria (soprattutto quelle non propriamente affollate) hanno il bruttissimo vizio di portarti le birre almeno un quarto d'ora prima delle pizze. Hai due alternative a questo punto: aspettare che arrivi la pizza e quindi berti poi la birra calda oppure berla subito .... ovvio poi ne ordini una seconda. Idem per Coca-cola, ecc ....
.


Tsk..... :roll: dilettanti....
E fatti portare un secchiello per il ghiaccio ..no? :mrgreen:

"Provare?...Fare!! O non fare. Non c'è provare!" Yoda...il Maestro

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