Fermo restando, IMHO, il "giusto" guadagno del ristoratore (come indicato da Fante) e che è "giusto" non in quanto "equo" (parametro soggettivissimo)ma semplicemente di mercato: se fa prezzi troppo elevati o se lo può permettere per la sua bravura/classe/esclusività, o sennò li abbassa, o sennò chiude. Punto.
Inoltre il paragone con la pizzeria à fuorviante: se una pizzeria, per assurdo, una sera non fa un coperto che sia uno, quanto ha sprecato?? Alcuni chili di pasta di pane????
Un ristorante che non fa un coperto, specialmente se ha del pesce, se lo tira in faccia, lo da ai gatti, se lo mangia lui o lo rielabora in un piatto diverso, comunque: o ci perde, secco, o ci lavora, e di brutto.
Quindi fare i conti in tasca al ristoratore è a mio avviso sbagliato, anche per l'ultimo esempio (nel quale mi tocca, udite udite, dar pienamente ragione a Primus
): i ristoratori sono soggetti spesso e volentieri a controlli a tappeto, hanno un carico/scarico merci e quant'altro, il geometra citato (e a me pochi mesi fa è capitato un caso piuttosto simile, quindi so di cosa parlo) ha una possibilità di controllo fiscale vicina allo zero