COSA CERCATE IN UN RISTORANTE?
Be', provando a cercare un comune denominatore tra tutte le esperienze fatte (anche se è cosa buona e giusta distinguere tra cena con la ragazza, con gli amici, per una ricorrenza, per fare caciara), dico il convivio, che non a caso prima di assumere il significato di "banchetto", vuol dire "vivere insieme".
Inevitabilmente, ogni qual volta vado al ristorante, cerco di vivere un'esperienza condivisa con altre persone, nella quale il cibo fa da mediatore, a volte più delle parole. Il cibo diventa quindi non solo la "scusa" per stare insieme, per chiacchierare, ma una vera e propria forma di comunicazione, che porta me e i miei compagni di avventura a condividere uno stesso linguaggio, naturalmente con sensazioni diverse per ognuno.
L'ambiente, il servizio possono essere poi, a seconda dei casi, facilitatori o fonte di disturbi, all'interno di questo canale di comunicazione...
In quest'ottica, la ricerca della diversità di montefollonico diventa un modo per trovare tutte le volte vie diverse per questa forma di comunicazione.
In quest'ottica, si capiscono le perplessità che ha tirato fuori qualcuno circa la possibilità di mangiare da soli.
Ed in quest'ottica, infine, si può capire come il ristorante (nonostante bob non l'abbia mai fatto... ma io non ci credo...
) è molto utilizzato per un'uscita con la propria ragazza... senza scadere nel classico binomio cibo-sesso, la cena non è nient'altro che il mezzo di comunicazione migliore per aprirsi ad una intimità che troverà il suo apice più tardi (o almeno si spera!
).
Sperando di non esservi sembrato superbo o volutamente ricercato in quello che ho detto, attendo le vostre risposte...
Carlo