da Pilaciù il 18 ott 2005 15:09
Da: La Provincia di Cremona
Il caso. Notte brava agli Amici del Po, 29enne ferisce con forcone gli agenti: patteggia 8 mesi
Nei guai per i «pisarei e fasóoi»
di Francesca Morandi «Voglio un piatto di pisarei e fasóoi». Domenica 16 ottobre, ore 20, al bancone degli Amici del Po, per i cremonesi tipico ritrovo culinario che si specchia nel fiume, si presenta Edere Cambiati, cremonese di 29 anni. Lunedì 17 ottobre, ore 13 passate. Cambiati viene scortato in aula, davanti al bancone dove siede il giudice Marco Cucchetto accusato di resistenza a pubblico ufficiale, di aver ferito con un forcone un carabiniere e un poliziotto (prognosi di 5 e 4 giorni), di minacce alla titolare della trattoria. E tutto perché, insoddisfatto del piatto — «Mancano i fasóoi», urlava in sala —, non voleva pagare il conto. Dal Tribunale, il ragazzo uscirà con il conto che gli ha presentato la giustizia: 8 mesi di reclusione (la pena è stata patteggiata con il consenso del pm onorario Paolo Tacchinardi) e obbligo di andare tutti i giorni, tra le 18 e le 20, a firmare nella caserma dei carabinieri. Si è conclusa così la notte agitata del cremonese, passata dalla sala degli Amici del Po, alla camera di sicurezza dei carabinieri all’aula del Tribunale. Due sere fa, mentre in cucina si preparava l’ordinazione, Edere «in sala si toglieva le scarpe e faceva lo stupido», è scritto nel verbale dei carabinieri. Al momento di pagare, è andato in escandescenza. «Io non pago niente, non me ne frega un ....». In soccorso della titolare è arrivato il padre, che ha convinto il cremonese ad uscire dal locale. Ma una volta all’esterno, Edere è salito sul motorino ed è caduto. Altra scenata: «Adesso non vado più via, vi ammazzo tutti, vado a prendere la benzina e vi brucio il locale». La titolare è stata anche bersagliata da una raffica di offese. Il ragazzo verrà intercettato dalle forze dell’ordine alla Sorbetteria, con un forcone in mano: l’aveva prelevato dall’abitazione il pomeriggio. «Tranquilli, adesso me ne vado a casa». Tutte storie. Edere tornerà agli «Amici del Po» e vibrerà il forcone contro gli agenti di polizia e i carabinieri. Ieri in aula il 29enne si è avvalso della facoltà di non rispondere «perché sono ancora offuscato dall’alcol», ha spiegato al suo avvocato Alberto Quaini. Edere ha chiesto scusa. Fuori, in corridoio, lo attendeva il padre: «Mi dovrà spiegare perché lo ha fatto. Speriamo almeno che non lo lascino in carcere».