Trattazione delle tematiche generali sulla ristorazione.
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da capohog il 24 set 2012 12:41


stefanbo ha scrittoNon c'è gusto però....siamo tutti d'accordo!! :shock:
Poi dice che il forum langue.... :wink: :D


Non capite una beata fava cialtroni....!
Va meglio così? :wink: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol:

96 cubic inch of good vibs

da miciagilda il 24 set 2012 12:57


Eh no, eccheccaxx... Se i ristoratori chiedono prezzi sempre più alti è normale che il cliente esiga sempre di più! :evil:

8)


(va bene così? :lol: )

Anche un orologio fermo segna l'ora giusta due volte al giorno. (H. Hesse)

da primus il 24 set 2012 13:24


miciagilda ha scrittoEh no, eccheccaxx... Se i ristoratori chiedono prezzi sempre più alti è normale che il cliente esiga sempre di più! :evil:



giustissimo.

il dramma è che la gente oggi pretende sempre di più anche dove ti chiedono sempre di meno.

"Ogni stecca ripetuta due volte è l'inizio di un arrangiamento" (Frank Zappa).

da santippe28 il 24 set 2012 13:39


nel caso di specie . al giorno d'oggi la maggior parte dei sommelier se la tira mica da ridere , facendo sentire mentecatti i clienti che non riescono a cogliere le note di tuberosa o l'aroma di di barababà che sprigiona dal vino proposto , peggio ancora se si confessa che il tal vino decantato dal sommelier come nettare degli dei, per noi è una cagata pazzesca. Quindi anche i sommelier ci mettono del loro.
Sul fronte opposto : la tuttologia diffusa da spettacolini più o meno demenziali contribuisce a creare clienti non solo esigenti , il che sarebbe più che normale di fronte a certi prezzi , ma pseudo competenti. In teoria san tutto loro , e questo si verifica , non solo con i ristoratori , ma anche con i medici , gli avvocati , etc etc. La gente guarda forum e si crede avvocato , guarda il Dr. House e si crede medico..., guarda mega strutture e si crede ingegnere. guarda youporn e si crede Rocco Siffredi.
Le pseudo competenze in ogni campo sarebbero di per sè innocue se non si accompagnassero a maleducazione , suponenza , arroganza , pienezza di sè e boria trombonata dal fetore di letame.
Quando la mia nonna diceva Ofelè fa el tò mestè , diceva una cosa sacrosanta :wink:

da miciagilda il 24 set 2012 13:42


Epperò è anche vero che se vai al ristorante e non sai cos'è la crème brulée ti danno dell'ignorante, se vai dall'avvocato e non sai cos'è un precetto pure, se vai dal medico e dici "infiammazione" al posto di "infezione" ti salta in spagoletta...

Insomma, una via di mezzo! :D

Anche un orologio fermo segna l'ora giusta due volte al giorno. (H. Hesse)

da santippe28 il 24 set 2012 13:53


sì certo Micia , ci vuole una via di mezzo , da ambo le parti. Nessuno nasce imparato tutti possiamo imparare da tutti , però certi atteggiamenti altezzosi sono veramente insopportabili da chiunque provengano :wink:

Re: letta su facebook

da luc83 il 24 set 2012 14:02


maxb. ha scrittoriporto integralmente questo ragionamento, l'ho letto sul profilo di un noto sommelier.


"Tutto bene, tutto perfetto, ma..." ecco... c'è sempre quel ma...
Siamo arrivati in un'epoca dove non è solo la crisi a spaventare, ma è l'esasperazione da parte della gente verso la perfezione. La perfezione in senso assoluto non esiste, figuriamoci nella ristorazione.
Tutti pronti a perdonare il calciatore che sbaglia il calcio di rigore, ma guai se uno chef o il personale di sala compie uno sbaglio. Non sia mai...
La ristorazione, oggi, ha bisogno di ritornare alla semplicità. Ha bisogno di gente che ritorni ad apprezzare SERENAMENTE una serata al ristorante. Senza il bisogno spasmodico di trovare l'imperfezione, l'errore, "l'unica nota dolente"...
E magari capire pure che "quell'errore", può derivare da una non corretta interpretazione di un piatto o di non aver capito un vino. E non che si debba trovare dietro per forza di cose: "la fregatura". Capire che dietro a tutto quello che ha intorno al suo tavolo, c'è dietro il lavoro di gente che passa più tempo tra le mura del ristorante che tra le mura di casa. Non perché è masochista, ma perché in quel lavoro ci crede e ci mette tutta la sua passione.
E che non gliel'ha ordinato di certo il dottore...


C'è un ma... 8)

Non si sa cosa abbia detto il cliente alla fin dei conti. Quante volte abbiamo pensato: 'bé era tutto buono ma...'?

da silbusin il 24 set 2012 14:14


santippe28 ha scritto..., guarda mega strutture e si crede ingegnere. guarda youporn e si crede Rocco Siffredi.

io a primus glielo continuo a dire....

da primus il 24 set 2012 14:18


santippe28 ha scritto.... guarda Silbusin nudo e si crede Rocco Siffredi.


eh beh, non ci vuole molto.... 8)

"Ogni stecca ripetuta due volte è l'inizio di un arrangiamento" (Frank Zappa).

da maxb. il 24 set 2012 15:16


leggevo circa la supponenza della gente.

manteniamo il discorso in tema strettamente ristorazione:


Secondo voi, in veste di cliente quale percorso bisogna fare prima di poter cenare in un monostellato (scusate se mi omologo molto alla stella...), magari uno di quelli "storici", uno di quelli dove la qualità ha sempre mantenuto una linea costante, e quindi poterlo giudicare obiettivamente?

da silbusin il 24 set 2012 15:27


domanda difficile.
se prendi molti dei recensori che validi e che si esaltano per pizza e fichi o gamberi e zucchine e la tagliata e che spendono 25 euro oppure mangiano un antipasto in due, un primo e un secondo in due, un calice di vino se no acqua... questi li mandi in un monostellato o hanno le visioni mistiche oppure (pensando ad esempio all'amico Tano) diranno che le pietanze sono troppo ardite.
se prendi recensori alla Bob allora la cosa si fa oltremodo difficile dato che preferendo egli la cucina tradizionale e la giusta proporzione quantità/qualità i piatti tipo Al Molin gli avrebbero fatto girare le eliche.
essenzialmente devi aver girato molto per ristoranti: allora puoi avere termini di paragone. il che significa disponibilità economica, tempo, pazienza, e versatilità.
ancora oggi mi chiedo sempre come Al Sorriso abbia tre stelle Michelin...

da Mauro1980 il 24 set 2012 15:42


maxb. ha scrittoSecondo voi, in veste di cliente quale percorso bisogna fare prima di poter cenare in un monostellato (scusate se mi omologo molto alla stella...), magari uno di quelli "storici", uno di quelli dove la qualità ha sempre mantenuto una linea costante, e quindi poterlo giudicare obiettivamente?

Dipende molto dalla cultura gastronomica di ognuno.

Si può avere un'ottima cultura gastronomica riguardo una specifica area geografica/gastronomica anche senza aver frequentato stellati, semplicemente perché la si è appresa a casa. I paragoni non si fanno solo con altri ristoranti, ma con amici, parenti ed altro.
Quindi, se il locale stellato in questione, propone una cucina/piatti che già si conoscono bene, perché fanno parte della propria cultura, puoi benissimo affrontarli con giudizio.
Vale ovviamente l'opposto, chi non conosce certe pietanze dovrebbe esimersi, dal giudicare certe eccellenze in maniera grossolana.

Da non conoscitore, non mi permetterei mai di emettere sentenze grossolane su camoscio, orso, renna, licheni, fiori o anche su cibi dove ho conoscenze superficiali quali ad esempio i salumi campani e calabresi, ragion per cui, quando leggo che i tortelli del Pescatore sono come quelli di una comune gastronomia milanese mi viene da ridere. (infatti leggo poche "recensioni" sia su TA che sul mangione, solo delle persone di cui ho provata fiducia)

da balcone il 25 set 2012 09:12


silbusin ha scrittodomanda difficile.
se prendi molti dei recensori che validi e che si esaltano per pizza e fichi o gamberi e zucchine e la tagliata e che spendono 25 euro oppure mangiano un antipasto in due, un primo e un secondo in due, un calice di vino se no acqua... questi li mandi in un monostellato o hanno le visioni mistiche oppure (pensando ad esempio all'amico Tano) diranno che le pietanze sono troppo ardite.
se prendi recensori alla Bob allora la cosa si fa oltremodo difficile dato che preferendo egli la cucina tradizionale e la giusta proporzione quantità/qualità i piatti tipo Al Molin gli avrebbero fatto girare le eliche.
essenzialmente devi aver girato molto per ristoranti: allora puoi avere termini di paragone. il che significa disponibilità economica, tempo, pazienza, e versatilità.
ancora oggi mi chiedo sempre come Al Sorriso abbia tre stelle Michelin...


Questo è franacamente un mistero insondabile. Niuno se lo spiega....

da santippe28 il 25 set 2012 09:28


Rispondendo all'amico Maxb per restare i.t. Personalmente sono convinta che saper riconoscere il buon cibo dipenda anche dalle abitudini alimentari che ci portiamo sin da piccoli , dipende cioè anche da come si mangia in casa propria. Che per accedere agli stellati sia necessario un percorso di avvicinamento , studio e comprensione mi trova d acvordo solo in parte , perchè questo approccio , a mio parere tende ad influenzare eccessivamente l approccio mentale al cibo ,teorizzando anche su funzioni primarie che dovrebbero essere spontanee e non solo indotte da ragionamenti e percorsi , alla fin fine se un cibo piace , piace , ma se non piace perchè non incontra i gusti di chi lo mangia , c è poco da fare. Apprezzo e riconosco il buon cibo , comprendo le difficoltà tecniche di una preparazione , apprezzo e considero l abilità di esecuzione la buona tecnica , l arte e tutto quel che volete ma se non mi piace non mi piace

da manufood il 25 set 2012 13:09


santippe28 ha scrittoRispondendo all'amico Maxb per restare i.t. Personalmente sono convinta... (...) ...ma se non mi piace non mi piace


quoto la zia a cannone! 8)

da Bob il 25 set 2012 17:12


silbusin ha scritto.
se prendi recensori alla Bob ...

Un momento: qui c'è da discutere. E' certamente vero che io sono attento alla corretta quantità di quello che mi viene messo nel piatto, ma io non "preferisco" la cucina tradizionale tout court. Nelle mie esperienze, fatte salve un paio di eccezioni che ho estremamente gradito, i ristoranti con cucina tradizionale si sono dimostrati, al mio metro di giudizio, più validi di quelli con cucina...chiamala come vuoi, estrosa? Le mie preferenze sono, quindi, un effetto, e non una causa. Certamente, oggi come oggi, dovendo cercare la solita pallina bianca in un sacchetto di palline bianche e nere, la vado a cercare nel sacchetto dove so che ci sono più palline bianche. Il fatto è che, se mi capita la pallina nera, questa non ha MAI, dico MAI, un costo ragionevole, che valga l'esperimento: sempre di immonda fregatura si tratta. E appunto, da lì in poi vado ad elica. Ecco allora che preferisco un'onesto ristorante che faccia quello che è capace di fare, e lo fa bene anzichenò, anzichè vagare nella pletora di barlafuss che cominciano a descrivermi i piatti con "la gallina nel SUO..." Il Maialino con la verdura del NOSTRO..." che già mi dispone male. SE poi ci aggiungo il contorno di carote al cioccolato e zenzero su salsa di mirtilli, per accompagnare il petto d'oca farcito con salame di montagna....bè, evito a priori.

Quanto al ristorante da me citato, era uno dove ero già stato, la trattoria a Porto d'Oglio. Vedi la vecchia rece. Questa volta ci hanno dato gnocchetti di spinaci e pane al burro fuso e grana, casoncelli di verdure, e tagliatelle al ragù di lepre. Tutto abbondante anzichenò, cotto al punto giusto e ben condito. Poi, due tagliate di cavallo, cotte alla perfezione, nè troppo crude nè troppo cotte, con verdure grigliate. Io e la figlia ci siamo serviti due volte a testa, e nessuno di noi due ha sentito il bisogno di aggiungere nulla, nè sale nè pepe, nè altro. La consorte ha mangiato un fritto di aulle e rane non unto, croccante, asciutto e d abbondante. Io ho finito con una torta di riso soffiato. Tutti cibi semplicissimi, o comunque nella più collaudata tradizione. Cosa dovevo pretendere di più da una tagliata? Oltre, intendo, alla perfetta cottura e alla morbidezza della carne? E, per la pasta? Oltre al sugo saporito, e alla giusta consistenza? Ribolla gialla e acqua minerale.
Per me, ho mangiato che meglio non potevo, o almeno ci sono andato vicino. (ovvio, con QUEL menù). Quando poi arriva il conto....poteva essere superiore e mi sarebbe piaciuto lo stesso, ma così diventa una sorta di mezzo miracolo.
(così per inciso, le ragazze continuano a non portare la gonna.... :wink: :lol: )

"Sul vino, bevo qualunque cosa mi raccontiate, sul cibo, ci mastico abbastanza"

da Mauro1980 il 25 set 2012 17:42


Bob ha scrittoQuanto al ristorante da me citato, era uno dove ero già stato, la trattoria a Porto d'Oglio.

grazie per la segnalazione :)

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