da Rinaldo il 30 nov 2005 18:49
Mi spiace davvero essermi espresso in malo modo nei confronti di un collega,o perlomeno aver fatto intendere questo.
Riprendo quella che era la discussione originale che ha scaturito poi il post di Tano qui sopra:la riprendo proponendo quello che era il quesito iniziale,premettendo che si trattava di una discussione fine a se stessa,non atta a criticare niente o nessuno,ma solo a far in modo che ognuno di noi esponesse il proprio punto di vista:
Quanti di noi vanno al ristorante per convivio e quanti per compiti?
Quanti di noi hanno le capacità di comprendere pienamente quanto assaporano,e quanti invece sono curiosi di capire l’operato di chi è in cucina piuttosto che in sala?
Ho voluto portare l’esempio di Princess a cena da Tano proprio per la stima che ho di entrambi:
ma quanto il nome altisonante (stiamo parlando di una delle cantine più importanti d’Italia) ha influito sul giudizio finale e ,forse,tratto in inganno nel giudizio?Credo un pochino sì.
Non sto dando dell’allocca a Princess e dello sprovveduto a Tano,sia mai:da persone con più esperienza di me cerco sempre di cogliere tutto quanto di buono c’è da cogliere;Princess ha delle capacità degustative non comuni e Tano stesso ha delle conoscenze di ristorazione che io nemmeno mi posso immaginare.
Il prodotto in oggetto,degustato da me con l’amico Paolo Bottazzi (mi ha pregato lui di citarlo) nello scorso Settembre ci aveva trovati della stessa opinione:bel prodotto ma nulla a che vedere con un Merlot.
Alla vista scurissimo,dopo i primi scossi un aroma di legno tostato,quasi di incenso con decise note salmastre;delle spezie,nota caratteristica del Merlot,nemmeno l’ombra.
All’assaggio tannini spigolosi,la morbidezza classica del vitigno rimane in bocca pochi secondi lasciando spazio ad una secchezza assoluta.
Feci questo assaggio anche per dare seguito ad una richiesta di King che voleva degustarlo ad una cena,non ricordo se con degli amici di partito o con dei famigliari;la mia considerazione di quel prodotto fu la stessa che ho oggi.
Che l’Ais elesse nel 2000 quel prodotto come rosso dell’anno lo so benissimo:infatti in un articolo che comparirà nel mese di Dicembre, su di una rivista di settore,rivista tecnica non commerciale,il recensore non si capacita di come una cantina di quel blasone abbia come vino top della gamma un prodotto che, 2 anni prima era eccezionale ma che ora è così diverso;il recensore stesso solleva dei dubbi,soprattutto dovuti al fatto che 2002 è stata un annata eccezionale per il centro sud:non ci si capacita di come sia potuto accadere.
A parte questo,che è aria fritta in confronto al rispetto che ho nelle persone di Tano e Princess,penso sia giunto il momento di chiudere questo mio noioso intervento.
Probabilmente ho qualcosa io nel mio modo di scrivere che infastidisce, non riesco a pormi come vorrei e faccio innervosire troppe persone ultimamente;dato che non mi riconosco nemmeno io in questi atteggiamenti ho deciso di limitarmi d’ora in avanti a soli interventi tecnici nella sezione dedicata ai vini e distillati.
Con immutato affetto a tutti
Rinaldo