Trattazione delle tematiche generali sulla ristorazione.
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Altro che il D'O

da The Dude il 24 ago 2006 14:42



"...e già pregustò il tuo sapore sul pànino"

da Fante il 24 ago 2006 15:21


:shock:
Robb de matt...

da pillutta il 24 ago 2006 19:53


:shock: stika :shock:

Woody Allen : Ero solito portare una pallottola nel taschino, all'altezza del cuore. Un giorno un tizio mi tirò addosso una Bibbia, ma la pallottola mi salvò la vita.

da primus il 25 ago 2006 09:16


E' normale, per El Bulli, si prenota una stagione con l'altra.
Io ho un cliente che ci è stato 2 volte di fila (in 2 estati diverse), pensate che lo hanno schedato e l'anno sucessivo l'hanno accolto con un conoscente da una vita...stesso tavolo, stesso trattamento etc etc.

"Ogni stecca ripetuta due volte è l'inizio di un arrangiamento" (Frank Zappa).

da The Dude il 25 ago 2006 16:34


primus ha scrittoE' normale, per El Bulli, si prenota una stagione con l'altra.
Io ho un cliente che ci è stato 2 volte di fila (in 2 estati diverse), pensate che lo hanno schedato e l'anno sucessivo l'hanno accolto con un conoscente da una vita...stesso tavolo, stesso trattamento etc etc.


Una stagione per l'altra è un conto...
Qui si dice che in mezza giornata hanno piazzato tutta la stagione successiva. Avranno dovuto assoldare qualche decina di centraliniste...

"...e già pregustò il tuo sapore sul pànino"

da deloZio il 26 ago 2006 17:44


“…in luogo di cercare cibo per placare la fame, si ricorse ad esso per sollecitarla”.
[Seneca, argomentando su Lucullo]


Mi rode dirlo, ma ultimamente interpreto il desinare al Ristorante come generale isteria del cibarsi,
con precisa volontà: dimenticare il volgare “perché” [sostentamento], esaltando solo il “come”.
Riporto un esempio personale:

cenavo mesi fa in un noto ristorante svizzero.
I figli adolescenti del Ristoratore [16-17 anni], abbigliati da teenagers, sono comparsi tra i tavoli dei clienti:
solo di passaggio, niente schiamazzi, credo a raggiungere i genitori impegnati in Cucina.
Ne ho scorto i visi: “guarda i benefattori di mamma e papà…”.

Puff !!
Portato alla luce il “perché”, è apparso il “come”: ero a 300 km da casa, ospite di un estraneo,
in ambiente dal gusto opinabile, a scialare copiosamente per una recita,
la cui trama poteva essere spezzata da chiunque, anche ragazzini.
300 km per sostentarmi? Cappello rosso fuoco.

Ricordare talvolta che un Ristorante non è un Tempio, un “Latour” non è Nettare, una pernice non è Ambrosia.

Un Cuoco non è Giove [uno però gli si avvicina :D ]:
girando attorno all’edificio, gli avanzi riposano nei medesimi appositi contenitori dei comuni mortali.

da primus il 26 ago 2006 18:21


deloZio ha scritto“…in luogo di cercare cibo per placare la fame, si ricorse ad esso per sollecitarla”.
[Seneca, argomentando su Lucullo]


Mi rode dirlo, ma ultimamente interpreto il desinare al Ristorante come generale isteria del cibarsi,
con precisa volontà: dimenticare il volgare “perché” [sostentamento], esaltando solo il “come”.
Riporto un esempio personale:

cenavo mesi fa in un noto ristorante svizzero.
I figli adolescenti del Ristoratore [16-17 anni], abbigliati da teenagers, sono comparsi tra i tavoli dei clienti:
solo di passaggio, niente schiamazzi, credo a raggiungere i genitori impegnati in Cucina.
Ne ho scorto i visi: “guarda i benefattori di mamma e papà…”.

Puff !!
Portato alla luce il “perché”, è apparso il “come”: ero a 300 km da casa, ospite di un estraneo,
in ambiente dal gusto opinabile, a scialare copiosamente per una recita,
la cui trama poteva essere spezzata da chiunque, anche ragazzini.
300 km per sostentarmi? Cappello rosso fuoco.

Ricordare talvolta che un Ristorante non è un Tempio, un “Latour” non è Nettare, una pernice non è Ambrosia.

Un Cuoco non è Giove [uno però gli si avvicina :D ]:
girando attorno all’edificio, gli avanzi riposano nei medesimi appositi contenitori dei comuni mortali.



qui mi sa che si sta scatenando una bruno125 epidemia :lol:

"Ogni stecca ripetuta due volte è l'inizio di un arrangiamento" (Frank Zappa).

da deloZio il 26 ago 2006 19:08


Sembra aria fritta? La finisco subito.

da primus il 27 ago 2006 07:50


deloZio ha scrittoSembra aria fritta? La finisco subito.



Eheheheh :wink:
no no...sugno io che non o l'ha culturra suficente per capire ci'ho' che tu scrivett....scrivess.....scrivebb.....cui. :oops:

"Ogni stecca ripetuta due volte è l'inizio di un arrangiamento" (Frank Zappa).

da Chef Toni il 27 ago 2006 14:21


deloZio ha scrittoMi rode dirlo, ma ultimamente interpreto il desinare al Ristorante come generale isteria del cibarsi,
con precisa volontà: dimenticare il volgare “perché” [sostentamento], esaltando solo il “come”.


Perchè ti rode? Credo che la tua sia un'ovvia constatazione, fatta forse a malincuore, ma pur sempre ovvia se consideri il contesto in cui stai scrivendo.
Perchè 'magiare fuori' (leggi desinare)? Perchè non limitarsi a cucinare qualcosa a casa? O ancora, perchè non limitarsi ad assumere dei nutrienti nell'esatta misura e quantità per soddisfare il proprio bisognio calorico quotidiano??
Non so se a ragione o a torto, ma penso che per buona parte dei mangioni e frequentatori di questo forum, il desinare al Ristorante significhi provare un'esperienza particolare, possibilmente unica (cappello blu da triplo 10), dove il "come" ha un ruolo molto più importante del "perchè", e poco importa se "girando attorno all’edificio, gli avanzi riposano nei medesimi appositi contenitori dei comuni mortali" o se una volta digerito ed evacuato il cibo del D'O avrà lo stesso aspetto di quello di Mc Donald's.
Ovviamente tutto questo deve essere preso con modearazione. I limiti di ciò però sono del tutto personali e sarebbe difficile stabilirne l'esatta misura. Nel caso, concordo con la risposta che ti sei dato ru stesso: "300 km per sostentarmi? Cappello rosso fuoco"; si ma anche prima di partire!!!


deloZio ha scrittola cui trama poteva essere spezzata da chiunque [...]


Spesso più che chiunqe è una cosa sola aspezzare la magia: il conto :lol: .

Mangiare è una necessità, mangiare intelligentemente è un’arte.
(La Rochefoucoult)

da Strini il 27 ago 2006 16:39


Chef Toni ha scritto Ovviamente tutto questo deve essere preso con modearazione. I limiti di ciò però sono del tutto personali e sarebbe difficile stabilirne l'esatta misura.


Non avrei saputo dire meglio. In realtà l'esatta misura è impossibile da definire. Conosco gente che ritiene immorale spendere 40 euro per mangiare e riterrebbe tutti noi dei perfetti imbecilli o forse solo un po' svitati. Io i 1000 e passa km per andare da El Bulli li farei mentre non spenderei 300 euro per un latour, margaux o petrus... questione di gusti. Tutti, a mio modo di vedere, rispettabilissimi.

"Cos'è l'amore in confronto a una bistecca con le cipolle?" (W. Somerset Maugham)

da deloZio il 27 ago 2006 18:49


….Fosse questione di pecunia, pizza & cinema risolverebbero il problema.


Ho 27 anni, praticante legale. Conseguita la Patente di guida,
invitai prontamente la fidanzatina al Ristorante: ricordo con tenerezza il suo chiedere
la Coca-Cola all’“orco” Tamani, le sue unghie laccate di verde alla Frasca, il chewing-gum al Desco.

Per parte mia, annodavo al collo improbabili cravattine colorate, passavo il Sabato pomeriggio all’autolavaggio,
non mi figuravo quanto apparisse ridicolo un ragazzino nell’assaggio al vino.
Ho sempre saldato volentieri il Conto, ringraziando educatamente.

Otto anni di ossa rotte: i Ristoratori, considerata forse l’ancora relativa giovane età, continuano a
non valutarmi degno di “guanti bianchi”; per parte mia, ormai stanco di scialacquare oltremodo per
attirarne l’attenzione, ho iniziato ad annotare coscienziosamente gli scadimenti che mi sono propinati.

Eppure, “nel mio cuore nessun Ristoratore manca…”


P.S. - La fidanzatina è oggi una giovane Signora, tuttora mia unica ospite fissa.

da Chef Toni il 27 ago 2006 19:59


Caro deloZio (detto anche padre delviZio), non capisco la tua argomentazione o comunque dove vuoi arrivare...

Mangiare è una necessità, mangiare intelligentemente è un’arte.
(La Rochefoucoult)

da deloZio il 27 ago 2006 20:48


Serviti in una stamberga, pernice e Latour muterebbero di sapore?

No di certo, a mutare sarebbe l’emozione.
Quindi, per mantenere intatto il contributo aggiunto, il Ristoratore deve approntare una cerimonia,
una liturgia che permetta al Cliente di scordarsi il Mondo là fuori: esiste forse l’orologio a Tavola?
Lasciati andare, godi delle coccole. Atmosfera.

“Finocchio novello gratinato alla mentuc….” irrompono tra i tavoli due giovani: non maleducati,
ma di ammicco reciproco; atteggiamento astuto, dal quale puoi psicologicamente difenderti “là” fuori,
dove il Tempo conserva valore.

Vi pregherei d’immedesimarvi nella scena, le parole lette con prevenzione servono a poco.


L’emozione vissuta mi ha riportato ad un episodio dell’adolescenza:
un tale s’accese una sigaretta durante la S.Messa.

Se al Ristorante l’atmosfera non regge, inizi a rivalutare la stamberga.

Lunga vita a “el Bulli” [io devo contentarmi del bellissimo libro in due volumi]. Detto ciò, ognuno per sé.


“Merendina cerca consiglio per un ristorantino romantico tra Udine ed Alassio”

….sembrerebbe essere uno dei pochi contributi da neofita graditi al Forum.

Ho imboccato la strada più ripida per un vostro “Benvenuto….”,
Dolente del disturbo, seguirò comunque con uguale interesse le alterne vicende delle vostre Discussioni.

da Strini il 28 ago 2006 08:59


deloZio ha scritto Lunga vita a “el Bulli” [io devo contentarmi del bellissimo libro in due volumi].


Che, se non sbaglio, costano più o meno come una cena al ristorante :D :D . Scusami... sono solo invidioso. :evil:


deloZio ha scritto “Merendina cerca consiglio per un ristorantino romantico tra Udine ed Alassio”

….sembrerebbe essere uno dei pochi contributi da neofita graditi al Forum.


Ma no... il discorso era interessante. Si voleva solo tentare di capir meglio. Non diventare permaloso, né. :wink:

"Cos'è l'amore in confronto a una bistecca con le cipolle?" (W. Somerset Maugham)

da Chef Toni il 28 ago 2006 11:43


Grazie Strini che mi vieni in soccorso...
Nelle nostre osservazioni non c'era nessun intento di offesa o volontà di non-considerazione nei confronti di un neofita del forum!

La tua argomentazione è estremamente chiara ed ho perfettamente colto il senso di disincanto, smarrimento e quant'altro provato da te nell'occasione. Credo che chiunque abbia provato prima o poi la stessa sensazione per un motivo o per l'altro, ma d'altra parte il desiderio di riporvare la magia o il suo ricordo finiscono per prevalere e ancora una volta cerchiamo il ristorante con l'atmosfera adeguata e quel tocco in più. Se poi oltre all'altmosfera anche il cucinato ha qualcosa di speciale...

In conclusione, caro deloZio padre delviZio (ti dispace se ti chaimo così, fa tanto Il signore degli Anelli, tipo "Aragorn figlio di Arathorn"?! 8) ), mi sembra che tu sia una persona interessante e con tante cose da dire. Un consiglio però, non dire tutto assieme in uno stesso topic, altrimenti diventa difficle seguire le tue argomentazioni.
Perchè non aprire un bel topic e vedere cosa gli altri mangioni hanno da dire?? Visto il tuo interesse e quanto da te osservato, potrebbe proprio essere il caso di riporoporre la questione "quanto è importante l'ambiente?" dato che l'ultima volta che il quesito è stato posto il 3D è andato in vacca... :wink:

Mangiare è una necessità, mangiare intelligentemente è un’arte.
(La Rochefoucoult)

da Fante il 28 ago 2006 13:40


Chef Toni ha scrittoLa tua argomentazione è estremamente chiara


Dici? Io non c'ho capito un'ostia. Ma questa non è una novità. E' che sono fatto così. Se non mi si spiegano chiaramente le cose, tendo a far fatica a cogliere il nocciolo della questione.Ho anche l'impressione che chi si spiega male non ci tenga poi tanto a farsi capire.
Vediamo un po'...sei andato a mangiare in un ristorante e lo sguardo di un paio di ragazzini t'ha rovinato l'atmosfera?

da Chef Toni il 28 ago 2006 14:43


Fante ha scrittoVediamo un po'...sei andato a mangiare in un ristorante e lo sguardo di un paio di ragazzini t'ha rovinato l'atmosfera?


Il punto dovrebbe essere quello, almeno credo :oops:. I ragazzini hanno rotto la magia e svelato la realtà sotto l'incanto etc, etc.

A parte lo stile che giudico un po' barocco (per quanto stilisticamente perfetto) in realtà non avevo capito bene dove volesse andare a parare con il secondo discorso.

Mangiare è una necessità, mangiare intelligentemente è un’arte.
(La Rochefoucoult)

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