Trattazione delle tematiche generali sulla ristorazione.
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...La "Sosta": l'aperitivo...

da bruno125 il 15 dic 2006 16:27


La “Sosta”: l’aperitivo.

Anna è una bella cameriera cresciuta (abbastanza: sfiora il metro e ottanta…) al di là dell’Adriatico e lavora in un locale che ha un fascinoso passato ma, purtroppo, un mediocre presente; è situato nel seminterrato di un edificio del Centro Storico di un centro turistico della mia Valle.
L’antica Stube è scomparsa così come i vecchi tavoli in legno massiccio: adesso ci sono tanti scompartimenti in legno chiaro come delle stie per galline. Scelgo un tavolo vicino al muro con alle spalle la luce del sole che proviene dalla piccola finestra incastonata nelle mura massicce e protetta da spesse grate: sembra un carcere austro-ungarico e in effetti, a suo tempo, i locali potrebbero aver servito anche a questo…
Lei sii avvicina con un bel sorriso spontaneo informandomi che è troppo presto per il pranzo: rispondo che non importa, intanto do un’occhiata a “O bugiardo” come diceva De Filippo e prendo un calice di prosecco.
Il sorriso scompare ed assume un’aria contrita: mi risponde che non può. Abbasso il giornale lentamente, inarco un sopracciglio con aria interrogativa…
La spiegazione è questa: hanno la bottiglia, ma dovrebbero stapparla e poi non c’è consumo sufficiente fra i clienti per finirla. Altro sopracciglio inarcato: il prosecco è il vino più usato al mondo come aperitivo e fra poco ai mercatini natalizi di Levico Terme, località di turismo estivo e invernale, arriveranno eserciti di camper e pullman e quindi?
E quindi niente: mi guarda stranita…Azzardo il “droit de la bouteille” dei nostri cugini transalpini: spunta sulla fronte un grosso punto interrogativo. Allora spiego: compro la bottiglia e così finalmente potrò dare sfogo ai miei insopprimibili istinti da beone incallito.
Scompare in cucina: ritorna contrita e dichiara che non c’è niente da fare. Il titolare ha detto che non è un bar (ma questo “diritto” si applica al ristorante, o no?). La figura di Kafka aleggia sinistra ed allora vado a rinfrescarmi al bagno: forse non capisco io, c’è buona volontà e manca il buonsenso oppure latitano entrambi?
Torno indietro un po’ restaurato ma il cartello sul muro del locale mi colpisce a freddo ed è un colpo basso! Recita: “il titolare, con l’ausilio della Provincia Autonoma di Trento, ha frequentato un corso di alcune ore in merito al servizio in bar e in sala…e patatì patatà canterebbe il povero Jacques Brel. Il tocco artistico è in questa nota di “alcune ore”: quante saranno state…due o venti?
Torno a sedermi, ordino un caffè, pago ed esco all’aria frizzante che profuma di neve. Mi siedo sulla panca esterna: dalla grata della vecchia prigione imperiale provengono spezzoni di frasi…Cosa voleva quello? Hai visto che camicia da scemo? (…non è freddo e portavo ancora quella mia preferita di lino sotto un gilet: è reato? Ed allora Mughini alla televisione dovrebbero arrestarlo, o no?).
Mi alzo, mi vengono tutti gli acciacchi: mentre la farfalla colorata della mia regione, simbolo della sua “cultura turistica”, svolazza spensierata...

da silbusin il 16 dic 2006 00:51


Via, via, vieni via di qui,
niente più ti lega a questi luoghi,
neanche questi fiori azzurri…
via, via, neache questo tempo grigio
pieno di musiche e di uomini che ti son piaciuti,

It’s wonderful, it’s wonderful, it’s wonderfoul
good luck my babe, it’s wonderful,
it’s wonderful, it’s wonderful, I dream of you…
chips, chips, du-du-du-du-du

Via, via, vieni via con me
entra in questo amore buio, non perderti per niente al mondo…
via, via, non perderti per niente al mondo
Lo spettacolo d’ arte varia di uno innamorato di te,
it’s wonderful, it’s wonderful…


Via, via, vieni via con me,
entra in questo amore buio pieno di uomini
via, via, entra e fatti un bagno caldo
c’è un accappatoio azzurro, fuori piove un mondo freddo,

it’s wonderful, it’s wonderful.

da bruno125 il 16 dic 2006 09:00


Anche una canzone di dedica...
Ma sta venendomi una sindrome: io la chiamo "dei Dinosauri".
Erano i padroni del mondo e poi...non trovavano più le loro foglie, le loro foreste, il loro clima, i loro compagni e niente sembrava essere più come prima...
Si sono dibattuti, gli urli erano terrificanti e così pure il rumore degli alberi divelti, le loro corse...
Ma poi scese il silenzio: avevano capito...

da Fante il 16 dic 2006 10:49


bruno125 ha scrittoErano i padroni del mondo e poi...non trovavano più le loro foglie, le loro foreste, il loro clima, i loro compagni e niente sembrava essere più come prima...


E' il mio sogno vedere Silbusin centrato in piena nuca da un asteroide.

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