fulvia ha scrittoCaro Gaglia 69 è proprio qui che ti sbagli! La soggettività quando si parla di cibo è d'obbligo. Mai come da quando mi occupo di cibo e la sua somministrazione ne sono convinta! Ti posso assicurare che la molteplicità delle sensazioni che può regalare un piatto è legata al background di ognuno di noi, un profumo, un colore che empaticamente ti legano ad una sensazione gustativa possono essere presenti nel tuo vissuto, o completamente assenti in quello di altri.Succede anche nella degustazione di un vino: il profumo di marasche..la netta sensazione di minerale... Tutte sensazioni che se Tu non hai mai avuto modo di verificare non arriveranno mai al Tuo naso o alle Tue papille gustative!...Rassegnati quindi al vasto popolo dei Recensori e scegli fior da fiore secondo la tua indiscutibile sensibilità! Ciao Fulvia
N.B.....l'odore di aglio bruciato però mi fa proprio orrore!!!
gaglia69 ha scrittoCarissima Fulvia,
è proprio quello che sto cercando (senza successo evidentemente) di esprimere io. D'accordissimo con la soggettività delle sensazioni......ma partendo da un certo livello minimo sotto il quale.......l'aglio è bruciato e la vongola è stracotta. Dopodichè confrontiamo le nostre sensazioni su un risotto del Matarel, su una pizza di michele a Napoli (che costa veramente poco ma è meravigliosa!) o su una nuova creazione di Oldani.
Non mi sembra così strano quello che sostengo.