Trattazione delle tematiche generali sulla ristorazione.
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La cucina di un albergo

da simoncina il 05 dic 2007 16:54


Vorrei sapere se qualcuno sa come funzionano le cucine degli alberghi. Parlo di pensioni o alberghi di categoria inferiore (tipo * o ** della riviera romagnola per intenderci). Non credo sia semplice organizzare una cucina che deve basarsi su un solo turno, offrendo due/tre scelte di primi e secondi, coprire una varietà sufficiente a permettere la rotazione della quindicina e così via. Avete qualche esperienza vissuta?

Oliver:"Ora sarà meglio che vada a pisciare sul pesce"
Barbara: "Io non ti umilierei mai così"
Oliver: "Ti manca lo strumento"
(La Guerra dei Roses)

da tpt il 05 dic 2007 17:05


Ne ho una presso un tre stelle di San Benedetto. Estate di qualche anno fà con figli piccoli al seguito.
A cena, trovavi al tuo tavolo (che rimaneva sempre lo stesso per l'intero periodo del soggiorno) un prestampato con i piatti del giorno dopo, divisi in primi, secondi e dolci. Gli antipasti erano a buffet.
Dovevi solo segnare con una penna (che trovavi a sua volta sul tavolo) le quantità. In questo caso gli sprechi venivano eliminati.
Chi, come la sottoscritta, aveva un bimbo in tenera età poteva entrare nella sala ristorante ed accomodarsi al tavolo un'ora prima dell'apertura ufficiale per sfamare il nanetto.
L'orario di apertura della sala ristorante eveva una certa elasticità così che si evitassero le resse all'ingresso.

Altra esperienza simile a Moena un annetto fà.

Esperienza invece allucinante in un albergo di Bibione dove sono stata un solo giorno (ho accompagnato mia madre al mare).
Sono scesa a pranzo un quarto d'ora dopo l'apertura della sala ristorante: buffet terminato ... come secondo piatto mi sono stati serviti degli ossibuchi che però avevano solo l'osso. Non era rimasto null'altro.

Re: La cucina di un albergo

da keywest68 il 05 dic 2007 18:42


simoncina ha scrittoVorrei sapere se qualcuno sa come funzionano le cucine degli alberghi.


in che senso?

Re: La cucina di un albergo

da primus il 05 dic 2007 18:50


simoncina ha scrittoVorrei sapere se qualcuno sa come funzionano le cucine degli alberghi. Parlo di pensioni o alberghi di categoria inferiore (tipo * o ** della riviera romagnola per intenderci). Non credo sia semplice organizzare una cucina che deve basarsi su un solo turno, offrendo due/tre scelte di primi e secondi, coprire una varietà sufficiente a permettere la rotazione della quindicina e così via. Avete qualche esperienza vissuta?



Ma..di solito pensioni a 1 o 2 stelle non hanno ristorante, o sbaglio? :roll:

"Ogni stecca ripetuta due volte è l'inizio di un arrangiamento" (Frank Zappa).

da Bob il 05 dic 2007 19:07


sbagli.
Molto dipende dal luogo in cui si trovano.
Se è tarato per un turismo di massa, come ad esempio nei luoghi termali, hanno il ristorante eccome.
In genere, o fanno come dice tpt, o, al massimo, propongono uan scelta limitata, direttamente al tavolo. Chi propone un menù più ampio con scelte al tavolo è una eccezione, e io finora ho trovato solo il Linta Park Hotel di Asiago.
Altra scelta possibile, per pensioni piccole, con pochi ospiti, è la surgelazione preventiva di numerose portate, e poi la cottura immediata a seguito di domande personali.

"Sul vino, bevo qualunque cosa mi raccontiate, sul cibo, ci mastico abbastanza"

da simoncina il 06 dic 2007 10:31


Ho fatto l'esempio della riviera romagnola non a caso. Lì tutte le strutture ricettive, dalle piccole pensioni a conduzione familiare ai 5 stelle, hanno il ristorante. E anche le strutture più modeste puntano sulla cucina come punto di forza (si rivolgono a una clientela soprattutto fatta di famiglie con bambini e persone anziane) e quindi offrono una certa varietà, tra le scelte almeno un piatto di pesce, buffet di antipasti e verdure, magari anche dei dolci. E devono garantire una certa rotazione. Visto che non mi pare semplice, coniugare il tutto dietro una cifra abbastanza contenuta come certe strutture ti propongono, volevo capire se qualcuno sa come si lavora dietro ai fornelli di questo tipo di strutture.

Oliver:"Ora sarà meglio che vada a pisciare sul pesce"
Barbara: "Io non ti umilierei mai così"
Oliver: "Ti manca lo strumento"
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da keywest68 il 07 dic 2007 16:30


Io parlo per esperienza personale, premettendo che non ho mai lavorato in strutture inferiori a 3 stelle.
Si inizia da un'attenta pianificazione dei menù in base al target di clientela e di un costo pasto prefissato dal food and beverage manager (nelle strutture piccole è il titolare , se preparato, a stabilire il budget della cucina).
Normalmente io, cerco di spalmare il costo pasto nell'arco della settimana, permettendomi così di poter spaziare anche in prodotti più costosi, ma non tutti lo consentono perchè controllare un costo giornaliero è più facile.
Esitono strutture che ti richiedono la scelta del menù il giorno precedente e altre che lavorano alla carta.
La scelta anticipata, aiuta notevolmente a ridurre i costi e di conseguenza il prezzo finale.
Il lavorare alla carta, preclude il fatto di lavorare alimenti che in buona parte non finiranno a tavola e di conseguenza aumentano il costo.
Chiaro che in strutture di livello superiore, si opta per la seconda strada.
Per esperienza personale, non ho mai visto riciclare alimenti del giorno precedente.
tutto quello che è "avanzato" (chiaramente che non è finito nei piatti) viene consumato dal personale della struttura.
con questo sistema di lavoro basato su numeri precisi, tutto viene prodotto in giornata.
è abitudine di tutti, preparare sempre qualcosa in più per potere accontentare chi cambia idea all'ultimo momento oppure per soddisfare una richiesta di bis.
può capitare di produrre ,in periodi di poco lavoro, paste fresche o ripiene, gnocchi e lavorazioni simili che verranno poi surgelate con macchinari a norma di legge, per essere poi proposte in periodi in cui tali produzioni non possono essere eseguite ma mai, ho prodotto piatti che ho poi scongelato al momento.
i buffet, se fatti bene, rappresentano un bel costo.
l'acquisto di prodotti freschi, la lavorazione, lo scarto, il personale impiegato incidono notevolmente anche se, chi si riempie da solo un piatto, magari poi non mangia il secondo oppure calcoli a priori, porzioni leggermente inferiori, permettendo però l'eventuale bis nel limite del possibile.

da keywest68 il 07 dic 2007 16:39


personalmente ritengo che l'albergatore deve fare ristorante solo per gli alloggiati e il ristoratore faccia il ristorante.
sono due sistemi di cucina completamente diversi e poco si conciliano.
per funzionare bene insieme, la struttura deve avere sale e cucine separate.

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