Trattazione delle tematiche generali sulla ristorazione.
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Forte.....

da primus il 06 apr 2010 18:49


Scritto da: Valerio M. Visintin

L’altro giorno, sedendo a un tavolo del Marchesino, consideravamo quanto sia macchinoso, ridicolo e più che altro scomodo il cerimoniale dei ristoranti d’alto bordo.

In questa creatura senile del sommo Gualtiero Marchesi (dove l’ambiente è così così, dove si mangia così così, dove il conto è grosso così) si replica in pose di gesso tutto il cliché di un bon ton anacronistico, che non solleva nemmeno quel po’ di stupore da museo delle cere. Perché confligge col nostro comfort, col nostro diritto a goderci la cena tranquilli e indisturbati.

Il primo atto è la consegna dei tovaglioli, che in effetti non scorgiamo sulla tavola di bianco vestita. Ce li porta un ragazzino incartato in un frac che non gli vuol bene. Reca con sé una cesta. La culla tra le braccia come le contadinelle del presepio. Pare non contenga minacce, finché ne estrae fulmineo un lenzuolo, tenendolo per un angolo e facendolo fluttuare nell’aria come le micidiali armi dei thugs salgariani. Impossibile credere che si tratti di un tovagliolo. Per fortuna lo spavento è mitigato dalla certezza che ci terranno in vita almeno sino al saldo del conto.

Ma in questi aurei saloni hanno ben altre prove in serbo per noi. La più ostica è l’individuazione di un cameriere al quale rivolgersi per qualche semplice domanda sul menu o per una qualsiasi contingenza. È un problema che si pone non già per assenza di personale. Piuttosto, per la ragione contraria, essendo in atto un valzer di figure in giacca nera rigidamente costrette a singoli doveri. Alcuni sfilano silenti e segreti come fantasmi, sordomuti per contratto, relegati a mansioni minori e invisibili all’occhio umano. Altri sono abilitati alla consegna dei piatti, ma hanno il divieto di recepire le comande. Poi c’è l’addetto al pane, che non può servire il vino. C’è l’addetto al vino che del pane non deve intuire nemmeno l’esistenza. E c’era, anni fa in uno di questi ristorantoni, un severo signore in sosta davanti alla cucina, il quale si limitava a ricambiare amabilmente i nostri sorrisi. Per indurlo a un’attenzione più attiva, gli feci cenno, discreto ma inequivoco, di avvicinarsi al nostro tavolo. Non fu una buona idea, poiché il bruto reagì seccamente voltandoci le spalle. Scoprimmo qualche minuto più tardi che si trattava di un noto avvocato in anticipo sui suoi commensali.

L’ambito nel quale, sopra a tutti, il galateo della ristorazione si produce con accanimento patologico è, però, quello che riguarda il vino. A parte le dimensioni dei calici, che crescono di anno in anno come le piante da giardino; a parte le manfrine del sommelier che in casi non rari assaggia il vino prima di farlo testare al cliente (ma, perbacco, è il mio vino!); è invalsa la più fessa delle usanze. Tenere, cioè, la bottiglia lontana dal nostro tavolo e dalla nostra vista, in un recesso misterioso e inaccessibile. È già abbastanza irritante subire il continuo, arbitrario rabbocco del bicchiere; ma con l’esilio della bottiglia si istituisce definitivamente un rapporto di totale dipendenza dal cameriere preposto alla mescita.

Ebbi uno scontro verbale a questo proposito col sommelier di Cracco Peck (lo chef non si era ancora reso indipendente dalla celebre gastronomia). Non ci fu niente da fare. Arrivò persino a dire che se mi avesse portato la bottiglia al tavolo avrebbe mancato di riguardo agli altri avventori.

Così, ora non litigo più. Mi limito a tessere un sordo duello col cameriere. Bevo all’impazzata, bevo in dribbling, bevo in contropiede, bevo di nascosto ad ogni occasione per poter tuonare con rimprovero: “Mi serve questo vino, per cortesia, o no?”.
Naturalmente concludo la battaglia in leggera defaillance alcolica. Ma volete mettere la soddisfazione?

"Ogni stecca ripetuta due volte è l'inizio di un arrangiamento" (Frank Zappa).

da Celo il 06 apr 2010 19:54


Applausi.
E un abbraccio di solidarietà.

da miciagilda il 06 apr 2010 21:22


Standing ovation (è pure appena passata la Pasqua...)!

Anche un orologio fermo segna l'ora giusta due volte al giorno. (H. Hesse)

da Zolletta il 06 apr 2010 21:34


se uno non ama questo genere di locali, basta non andarci! O no?

Facile criticare il lavoro altrui!


Contenuti a parte, bell e divertente scritto! :D

forte....

da frascolo il 07 apr 2010 09:02


Sono totalmente in sintonia con l'articolo ma sono anche d'accordo con quanto scritto da zolletta.
Infatti, dopo una imbarazzante esperienza fatta alcuni anni orsono in un notissimo e pluristellato locale a Firenze, ossessionato da una schiera di camerieri che continuavano a servire e ritirare i piatti, da mescitori che riempivano e portavano via in continuazione bicchieri ancora colmi e da un simpatico affabulatore che descriveva in modo incomprensibile (per gli ingredienti e la preparazione) i piatti, non mi sono più accostato a locali del genere in quanto, evidentemente, non sono alla loro altezza (o loro alla mia bassezza).
Tra l'altro mi ricordo che, dopo una cena durata circa tre ore, siamo usciti dal locale praticamente ubriachi e siamo andati a mangiare una pizza.

da Fante il 07 apr 2010 09:31


L'articolo è gradevole e in effetti certi rituali sono abbastanza ridicoli

C'è da aggiungere che spesso, troppo spesso, chi può permettersi di spendere certe cifre al ristorante ama il servizio barocco e pomposo

da capohog il 07 apr 2010 09:39


Articolo gradevolissimo e ben scritto (all'inizio avevo addirittura pensato "guarda come scrive bene primus... poi ho visto la firma!)

Concordo però con zolletta. :lol:

L'unico rischio di questi rituali è che se la squadra in sala non è coordinata ed affiatata come il corpo di ballo della Scala ed il maitre una versione politicamente corretta del sergente di Full Metal Jacket succedono disastri e disservizi anche peggiori di quelli descritti. :wink:

96 cubic inch of good vibs

da Eat il 07 apr 2010 09:46


Zolletta ha scrittose uno non ama questo genere di locali, basta non andarci! O no?


Beh, un critico dovrebbe andare anche in locali che non gradisce.

da Fante il 07 apr 2010 09:49


Eat ha scritto
Zolletta ha scrittose uno non ama questo genere di locali, basta non andarci! O no?


Beh, un critico dovrebbe andare anche in locali che non gradisce.


Sì però poi dovrebbe tentare di esprimere un giudizio imparziale, non emotivo, no?

da Zolletta il 07 apr 2010 09:59


capohog ha scrittoL'unico rischio di questi rituali è che se la squadra in sala non è coordinata ed affiatata come il corpo di ballo della Scala ed il maitre una versione politicamente corretta del sergente di Full Metal Jacket succedono disastri e disservizi anche peggiori di quelli descritti. :wink:


mi vien alla mente il servizio di Vittorio, tanto per fare un esempio che conosciamo in tanti e soprattutto perchè eravamo in molti, chi può lamentarsi di come ci han trattato???!

eppure anche li i camerieri eran tanti e danzavano nelle loro livree, c'era quello per il pane, per l'acqua e quello per il vinop. i miei calici erano sempre magicamente pieni non osatnte abbia bevuto un pò (tanto)...

credo che da Marchesi, non ci sono ancora stato ma vado a fine mese 8) :D , il servizio non sia meno "sacadente" .

poi, ripeto, se uno non ama questo genere di cose può andare in uno dei tanti altri ristoranti che hanno un servizio diverso. Conosco anche locali che se vuoi ti puoi servire cda solo :lol:

@eat= credo che il vero critico debba valutare in modo oggettivo, se no ne esce uno scritto divertente ma assolutamente inutile come questo!

da primus il 07 apr 2010 10:07


Zolletta ha scrittocredo che da Marchesi, non ci sono ancora stato ma vado a fine mese


lascia stare, a meno che non ti piaccia stare in vetrina. :wink:
Se poi, come me, hai conosciuto il vero Marchesi.....evita di brutto il Marchesino.
Vetrina per vetrina meglio il Gold. Almeno li mangi.

"Ogni stecca ripetuta due volte è l'inizio di un arrangiamento" (Frank Zappa).

da cisejazz il 07 apr 2010 10:10


l'articolo è sicuramente piacevole da leggere, però inizio a chiedermi davvero se Visintin è un critico o un criticone... (come già scritto altrove).
Sembra più che voglia fare demagogia e accattivarsi la simpatia dei più, piuttosto che fare bene quello per cui è pagato... oppure è pagato proprio per fare questo genere di articoli, perché evidentemente piacciono di più che una "normale" recensione.

da capohog il 07 apr 2010 10:10


Zolletta ha scritto
capohog ha scrittoL'unico rischio di questi rituali è che se la squadra in sala non è coordinata ed affiatata come il corpo di ballo della Scala ed il maitre una versione politicamente corretta del sergente di Full Metal Jacket succedono disastri e disservizi anche peggiori di quelli descritti. :wink:


mi vien alla mente il servizio di Vittorio, tanto per fare un esempio che conosciamo in tanti e soprattutto perchè eravamo in molti, chi può lamentarsi di come ci han trattato???!

eppure anche li i camerieri eran tanti e danzavano nelle loro livree, c'era quello per il pane, per l'acqua e quello per il vinop. i miei calici erano sempre magicamente pieni non osatnte abbia bevuto un pò (tanto)...

credo che da Marchesi, non ci sono ancora stato ma vado a fine mese 8) :D , il servizio non sia meno "sacadente" .

se poi ripeto, se uno non ama questo genere di cose può andare in uno dei tanti altri ristoranti che hanno un servizio diverso. Conosco anche locali che se vuoi ti puoi servire cda solo :lol:

@eat= credo che il vero critico debba valutare in modo oggettivo, se no ne esce uno scritto divertente ma assolutamente inutile come questo!


sono tornato da Vittorio (se vinco la mia pigrizia immane scrivo anche la rece) e riconfermo un servizio quasi innappuntabile...
uso quasi inappuntabile perchè ovviamente per quel livello deve essere tutto perfetto :wink:

Questi tipo di scritti sembrano farsi più frequenti, non so se sono da attribuirsi a critici ormai disincantati e blasé oppure ad un cambio di rotta per rivificare un settore ormai inflazionato da critici, guide e blog ed innestare nuove mode nella ristorazione.
Una nuova crociata i cui prodromi sono da ricercare in striscia e la cucina molecolare.

ma forse sono maligno io :wink:

96 cubic inch of good vibs

da Parakarro il 07 apr 2010 12:16


Fante ha scrittoL'articolo è gradevole e in effetti certi rituali sono abbastanza ridicoli

C'è da aggiungere che spesso, troppo spesso, chi può permettersi di spendere certe cifre al ristorante ama il servizio barocco e pomposo


ma infatti credo che le critiche siano piu' per chi ama queste ''anacronistiche'' tradizioni piuttosto che per i ristoranti che accontentano il cliente barocco...

Io evito questo genere di locale...frega nulla di avere il responsabile del pane e ritrovarmi 100 euro in piu' nel conto...

da Zolletta il 07 apr 2010 13:12


primus ha scritto
Zolletta ha scrittocredo che da Marchesi, non ci sono ancora stato ma vado a fine mese


lascia stare, a meno che non ti piaccia stare in vetrina. :wink:
Se poi, come me, hai conosciuto il vero Marchesi.....evita di brutto il Marchesino.
Vetrina per vetrina meglio il Gold. Almeno li mangi.


Ho letto frettolosamente l'inzio del articolo e pensavo fosse riferito ad una cena all'albereta :oops: :oops: e non al trussardi alla scala...

Grazie comunque del consiglio Primus. . :D :D

da Eat il 07 apr 2010 13:23


Zolletta ha scritto@eat= credo che il vero critico debba valutare in modo oggettivo, se no ne esce uno scritto divertente ma assolutamente inutile come questo!


Assolutamente. Non dico certo il contrario, ma "contestavo" il fatto che un critico non debba frequentare locali che non ama.

Alla fine tra recensioni sempre positive e recensioni "inutili ma divertenti" vuoi che vedere che io mi fido di più delle persone comuni?? :wink:

da Fante il 07 apr 2010 15:52


Parakarro ha scrittoIo evito questo genere di locale...


Io ci sono andato perchè speravo che la persona che ti accompagna in bagno, ti seguisse fin dentro a fare da reggi vergogne :oops:

da silbusin il 07 apr 2010 18:02


Fante ha scrittoIo ci sono andato perchè speravo che la persona che ti accompagna in bagno, ti seguisse fin dentro a fare da reggi vergogne :oops:

Con una pinzetta per francobolli...

da Fante il 07 apr 2010 18:13


silbusin ha scrittoCon una pinzetta per francobolli...


A stare larghi....

da cico140976 il 08 apr 2010 12:54


Non entro nel merito dell'articolo....
Però, ricordo il fatto di non avere la bottiglia al tavolo come una delle esperienze più angoscianti della mia vita di mangione!! :lol: :lol:
Mi fa piacere l'attenzione dei camerieri o del maitre di riempire il calice quando vi sia la necessità, ma VOGLIO la MIA bottiglia al tavolo, nel caso in cui volessi degustare il mio champagne / spumante / vino / decotto di assafetida e il cameriere non sia reperibile in quanto impegnato nella febbrile ricerca di un'adeguata pinzetta da francobolli per le vergogne di Fante......

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Anche un maiale può arrampicarsi su un albero quando viene adulato!! :)

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Hombre que trabaja pierde tiempo precioso...

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