Nel caso dei Castagni la cena era stata ampiamente preparata: numero delle persone, budget non "contenuto" (abbiamo speso 83 €), menu proposto dalla maison, orario. Isomma il ristoratore aveva tutti gli elementi per decidere se accettare o meno.
Nel momento che dice di sì, significa che è in grado di fornire un servizio non da "tavolata", ma standard come se fosse un tavolo da due.
La cena, nata come iniziativa spontanea, quindi non un evento "ufficiale" aveva però la finalità, oltre che di passare una serata in compagnia, anche di giudicare uno stellato Michelin.
Ma al di là di quello: se si fossero presentati quattro tavoli da quattro? o otto tavoli da due? e tutti avessero mangiato alla carta? il ristorante, ecco la domanda, era in grado di reggere l'urto?
Ma scherziamo? un ristorante di qualità non è in grado di fare 20 coperti contemporaneamente?
Cioè in poche parole: all'Oca ciuca, l'ultima volta che ci sono stato (un sabato sera in quattro) il locale era tutto pieno; in sala servivano Rinaldo, Stefano e una ragazza. I piatti sono arrivati nei tempi dovuti e di ottima fattura. E porto l'esempio dell'oca ciuca perchè molti la conoscono. Ma potrei citare Tano, il sig. Magris, il maggiolino
P.S. per Max: io non ho battuto le mani al patron Gerli.