MAX61° ha scrittoAllora Alberto, vediamo cosa mi dici a proposito di questa grande invenzione.
"Chi non ama la BAGNA CAODA è persona della quale non ci si può fidare" Lo diceva un mio caro amico ormai andato avanti, compagno d'armi, langarolo e gran forchetta. Con lui ho scoperto nel lontano 1970 le LANGHE con la loro cucina gagliarda.
Ciao
LA MAX 61°
alberto ha scrittoInsomma, non vi è molto da dire. Anzi no.
La bagna cambia un pochino a seconda della zona dove viene preparata, come tutte le ricette regionali, d'altrondhe.
Ad esempio, alcuni bagano l'aglio nel latte a partire dalla notte prima. Alcuni no. Io, a volte. Alcuni tolgono l'anima dall'aglio per alleggerirlo. Io sì.
Alcuni barbari (mi risulta soprattutto nel canavese) ci mettono la panna, nella bagna cauda. Io assolutamente, irrevocabilmente e decisamente no.
La differenza la fanno le acciughe, secondo me. Rosse di spagna belle cicciotte e ben pulite. Ma anche un burro buono di malga si fa sentire.
Meno importante, secondo me, l'olio. Addirittura non ritengo necessario che sia extravergine, anche se aiuta. D'oliva sì, però. Almeno quello. Ma inutile usare un olio pregiato e profumato, tanto aglio e acciughe radono al suolo tutto. E mai fare bollire l'olio e il burro.
La ricetta precisa la si trova ovunque, ma ci sono solo 4 ingredienti fondamentali nella salsa: olio, burro, aglio e acciughe.
E poi, cosa mangiarci insieme.... vale tutto. Tra le cose un pochino particolari, e magari variabili da zona a zona, direi
Ma fondamentalmente:
cipolle al forno, patate rosse (così le chiama la mia mammina, sono le barbabietole lessate), patate lesse (con la buccia, chi la toglie prima è un ....), magari magari peperoni di carmagnola (quelli spessi, non quelli spagnoli o greci di cartavelina) crudi e al forno, e poi topinambur, cardi, per restare in tradizione. E cavolo (la verza dei milanesi) crudo.
Ma mille altre cose sono valide.
La tradizione vuole dolcetto o barbera (a seconda della zona), ma secondo me è improponibile, con i dolcetti e barbera di oggi.
La tradizione del cuneese vuole dolcetto da tavola, oramai reperibile come i Panda. O barbera da tavola del contadino. Idem come sopra.
Eccetera eccetera.
ohara ha scrittoalberto ha scritto
Ma fondamentalmente:
cipolle al forno, patate rosse (così le chiama la mia mammina, sono le barbabietole lessate), patate lesse (con la buccia, chi la toglie prima è un ....), magari magari peperoni di carmagnola (quelli spessi, non quelli spagnoli o greci di cartavelina) crudi e al forno, e poi topinambur, cardi, per restare in tradizione. E cavolo (la verza dei milanesi) crudo.
Ma mille altre cose sono valide.
.
Con la bagna non possono mancare i topinambour, se no che bagna è???
alberto ha scrittoohara ha scrittoalberto ha scritto
Ma fondamentalmente:
cipolle al forno, patate rosse (così le chiama la mia mammina, sono le barbabietole lessate), patate lesse (con la buccia, chi la toglie prima è un ....), magari magari peperoni di carmagnola (quelli spessi, non quelli spagnoli o greci di cartavelina) crudi e al forno, e poi topinambur, cardi, per restare in tradizione. E cavolo (la verza dei milanesi) crudo.
Ma mille altre cose sono valide.
.
Con la bagna non possono mancare i topinambour, se no che bagna è???
Infatti
alberto ha scrittoInsomma, non vi è molto da dire. Anzi no.
La bagna cambia un pochino a seconda della zona dove viene preparata, come tutte le ricette regionali, d'altrondhe.
Ad esempio, alcuni bagano l'aglio nel latte a partire dalla notte prima. Alcuni no. Io, a volte. Alcuni tolgono l'anima dall'aglio per alleggerirlo. Io sì.
Alcuni barbari (mi risulta soprattutto nel canavese) ci mettono la panna, nella bagna cauda. Io assolutamente, irrevocabilmente e decisamente no.
La differenza la fanno le acciughe, secondo me. Rosse di spagna belle cicciotte e ben pulite. Ma anche un burro buono di malga si fa sentire.
Meno importante, secondo me, l'olio. Addirittura non ritengo necessario che sia extravergine, anche se aiuta. D'oliva sì, però. Almeno quello. Ma inutile usare un olio pregiato e profumato, tanto aglio e acciughe radono al suolo tutto. E mai fare bollire l'olio e il burro.
La ricetta precisa la si trova ovunque, ma ci sono solo 4 ingredienti fondamentali nella salsa: olio, burro, aglio e acciughe.
E poi, cosa mangiarci insieme.... vale tutto. Tra le cose un pochino particolari, e magari variabili da zona a zona, direi
Ma fondamentalmente:
cipolle al forno, patate rosse (così le chiama la mia mammina, sono le barbabietole lessate), patate lesse (con la buccia, chi la toglie prima è un ....), magari magari peperoni di carmagnola (quelli spessi, non quelli spagnoli o greci di cartavelina) crudi e al forno, e poi topinambur, cardi, per restare in tradizione. E cavolo (la verza dei milanesi) crudo.
Ma mille altre cose sono valide.
La tradizione vuole dolcetto o barbera (a seconda della zona), ma secondo me è improponibile, con i dolcetti e barbera di oggi.
La tradizione del cuneese vuole dolcetto da tavola, oramai reperibile come i Panda. O barbera da tavola del contadino. Idem come sopra.
Eccetera eccetera.
alberto ha scrittoDimenticavo la cosa fondamentale!!!!
Tegame di coccio, mai in alluminio o metallo o antiaderente o cose così!
Mi raccomando! E fuoco basso, basso, basso che quasi vi viene da addormentarvi con il cucchiaio in mano.
Eh sì, perché, pernsavate di stare a guardare? girare girare!