Trattazione delle tematiche generali sulla ristorazione.
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Lo specchio d'Italia

da Fante il 21 dic 2007 10:30


Cari

leggevo ieri che il fatturato dell'alta ristorazione in Italia è percentualmente molto più basso rispetto ad altri paesi.

Mi sorge un dubbio e un fofpetto

L'alta cucina in Italia fatica perchè gli italiani mediamente mangiano già bene altrove

o

anche in questo campo il talento fatica a decollare perchè il successo spetta a chi ha una bella faccia e sopratutto amici

?

da Strini il 21 dic 2007 11:21


O perché la gente ha pochi soldi, e i pochi che li hanno preferiscono locali trendy all'alta ristorazione.
Leggevo una volta che in Francia la clientela dell'alta ristorazione non è limitata alle alte fasce di reddito, ma, con le dovute proporzioni, si estende anche ai redditi inferiori (magari una volta all'anno, ma un buon pranzo se lo concedono).

Boh... :P

"Cos'è l'amore in confronto a una bistecca con le cipolle?" (W. Somerset Maugham)

da butter_fly il 21 dic 2007 11:44


cari
la penZo così:
- per la maggior parte della gente (comune) mangiar bene vuol dire:
1) mangiare tanto
2) mangiare a casa
- la gente non c'ha una lira, e se deve risparmiare lo fa sugli extra (tra i quali rientrano i ristoranti)


da tello-77 il 21 dic 2007 11:51


la fatturazione dichiarata o quella effettiva...... :roll:

Sù dè dòòòòòòòssss !

da butter_fly il 21 dic 2007 11:58


tello-77 ha scrittola fatturazione dichiarata o quella effettiva...... :roll:

quella effettiva non si può chiamare fatturazione... :twisted: 8)


Re: Lo specchio d'Italia

da Strini il 21 dic 2007 12:01


Fante ha scrittoleggevo ieri che il fatturato dell'alta ristorazione in Italia è percentualmente molto più basso rispetto ad altri paesi.


Peraltro è un problema che il sommelier di Cracco sta cercando di risolvere con inaspettato vigore :lol: :lol:

"Cos'è l'amore in confronto a una bistecca con le cipolle?" (W. Somerset Maugham)

da Greedy il 21 dic 2007 12:08


Se si parla di alta cucina, parlare di non-fatturazione mi pare fuori luogo. Non ce lo vedo proprio un Marchesi o un Pierangelini che fanno l'occhiolino e ti dicono "sarebbero 460, ma senza scontrino famo 400" ... ma dai.... 8)

Però non capisco su cosa facciano questi calcoli.... numeri di ristoranti in relazione alla popolazione? I ristoranti sono scelti per fascia di prezzo o per tipologia di cucina? Dati proporzionali, relativi, assoluti?
Boh .. e rispetto a chi poi? In Francia e Inghilterra sono molto più cari ma la gente ha anche più soldi.
Quindi andrebbe riproporzionato il calcolo in base al reddito medio e al potere di acquisto ... insomma, secondo me 'ste statistiche sono fallaci con fante a letto.
:shock:

My 2 cents ..

Life is too fu@%ing short! You wann' it? Go get it!

da Fante il 21 dic 2007 12:20


Greedy ha scritto Non ce lo vedo proprio un Marchesi o un Pierangelini che fanno l'occhiolino e ti dicono "sarebbero 460, ma senza scontrino famo 400" ... ma dai....


Quoto

Greedy ha scrittoinsomma, secondo me 'ste statistiche sono fallaci con fante a letto...



Vabbè, non che ci voglia una statistica per farci accorgere che il talento stenta e i caciaroni si beano pasciuti.

Prendiamone atto.

Alla gente interessa mangiare bene o sedere di fianco a Tazio Gastrini del Grande Fratello? E in tutto ciò, le guide e i famosi addetti al settore, tra critici e gourmet snob, avvicinano o allontanano la gente dalla retta via?

da Strini il 21 dic 2007 12:31


Greedy ha scritto Però non capisco su cosa facciano questi calcoli.... numeri di ristoranti in relazione alla popolazione? I ristoranti sono scelti per fascia di prezzo o per tipologia di cucina? Dati proporzionali, relativi, assoluti?


Tropppo sofisticato. Penso li facciano sul grado di lamenti provenienti dai nostri ristoratori 8) (come molte altre statistiche in Italia, peraltro).

"Cos'è l'amore in confronto a una bistecca con le cipolle?" (W. Somerset Maugham)

da Greedy il 21 dic 2007 12:44


Strini ha scrittoTropppo sofisticato.


Questo è il punto ... le statistiche vengono sparate per sensazionalismo, per impressionare la gente... e spesso sono calcolate ad minchiam, che è ancora più grave.
Ma il ceto medio è scemo e ci casca, più la spari grossa e più la gente ci crede.

"C'erano otto milioni di italiani ai gazebo! Mai si era vista una cosa simile nella storia d'Italia!" ..... appunto ... MAI ... 8)

Life is too fu@%ing short! You wann' it? Go get it!

da Bob il 21 dic 2007 13:05


butter_fly ha scrittocari
la penZo così:
- per la maggior parte della gente (comune) mangiar bene vuol dire:
1) mangiare tanto
2) mangiare a casa
- la gente non c'ha una lira, e se deve risparmiare lo fa sugli extra (tra i quali rientrano i ristoranti)

Non sono d'accordo, butter....
Mangiare "tanto" non è un must, ma certamente non si deve mangiare "poco", come invece accade nella maggior parte dei cosiddetti "grandi" ristoranti (le mie convinzioni le sapete), soprattutto quando questo "poco" ti viene fatto pagare "tanto".
E il mangiare a casa.....non credo che venga considerato una soluzione: a casa si mangia perchè, fuori, succede quanto sopra. Se si vuole mangiare un pasto "variato" (non solo "abbondante", quello è una conseguenza), senza svenarsi, lo si può fare solo a casa. Insomma, io credo che un po' di gente sia stufata di farsi prendere per i fondelli da ristoratori che ti vendono a carissimo prezzo le travi sul soffitto e i tavoli un poco più distanti.
E ancora, sul "senza soldi" ci andrei cauto: i weekend sono affollatissimi ( e non a Cortina), le vacanze fanno il pieno, i viaggi aumentano. Forse si destinano i soldi dove si ottiene una maggiore resa.....

"Sul vino, bevo qualunque cosa mi raccontiate, sul cibo, ci mastico abbastanza"

da Strini il 21 dic 2007 13:08


Greedy ha scritto Questo è il punto ... le statistiche vengono sparate per sensazionalismo, per impressionare la gente... e spesso sono calcolate ad minchiam, che è ancora più grave.
Ma il ceto medio è scemo e ci casca, più la spari grossa e più la gente ci crede.


Come anche le partecipazioni alle manifestazioni... in piazza c'erano oltre un milione e mezzo di persone (cioè 12 o 16 a metro quadro, se uno fa il calcolo!!!).

E anche questo topic di fante l'abbiamo mandato in malora. Prossimo? :wink:

"Cos'è l'amore in confronto a una bistecca con le cipolle?" (W. Somerset Maugham)

da primus il 21 dic 2007 18:16


Secondo me il problema, o un problema, sta nel fatto che i giovani, parlo dei 18/20 enni, non hanno interessi verso la cucina e/o ristorazione, solo pizza, fast food, happy hour ecc. Preferiscono spendersi le mance e/o stipendi in cazzate tipo telefonini, i pod ecc.
Quindi fra un po' di anni non ci sarà più il ricambio...i locali di grande tradizione staranno in piedi con 4 vecchietti e ci sarà un proliferare di lounge bar, cool restaurant, fast food, pizzerie, e cassi vari.

Ai miei tempi per stare insieme si facevano un sacco di "ribotte" (mangiate) in ristoranti tipici...ora, da me ad esempio, l'età media della clientela è molto alta, infatti sembra assurdo, ma fatichiamo a riempire di più il sabato sera, quando escono i giovani, che il martedì, quando escono gli adulti.

"Ogni stecca ripetuta due volte è l'inizio di un arrangiamento" (Frank Zappa).

da butter_fly il 21 dic 2007 18:53


Bob ha scrittoNon sono d'accordo, butter....
Mangiare "tanto" non è un must, ............
E il mangiare a casa.....
E ancora, sul "senza soldi" ....


- io parlavo di gente COMUNE bob, vale a dire NON appassionata di gastronomia/cucina/vino ecc. francamente, su 100 persone ne conosco 95 del primo tipo (non appassionata) e a malapena 5 del secondo... i 95, se non s'abbuffano non hanno mangiato bene. sulle miniporzioni-presa-per-il-c*** di molti ristorantoni, sono con te, ma è altro tema.

- mangiare a casa? mi sembra di sentirli: ahhhh... bene come a casa mia non mangio da nessuna parte! :roll:

- i soldi: mmah.... i dati ottimistici che porti tu non mi suonano, purtoppo :( o forse... sono senza soldi io :mrgreen:

- sull'età media in inesorabile aumento, quoto primus :roll:


:wink:


Re: Lo specchio d'Italia

da gusy il 21 dic 2007 19:19


Fante ha scrittoCari

leggevo ieri che il fatturato dell'alta ristorazione in Italia è percentualmente molto più basso rispetto ad altri paesi.

Mi sorge un dubbio e un fofpetto

L'alta cucina in Italia fatica perchè gli italiani mediamente mangiano già bene altrove

o

anche in questo campo il talento fatica a decollare perchè il successo spetta a chi ha una bella faccia e sopratutto amici

?



Heinz Beck afferma che, avendone l'opportunità, avrebbe voluto inventare l'Amatriciana.

Questo la dice lunga......

In una nazione dove in ogni provincia trovi un vino, un piatto e un pane uno migliore dell'altro, credo sia normale che da noi l'Alta Cucina faccia numeri più bassi che non all'estero dove le cucine del territorio sono quello che sono (ho spesso la sensazione che da Chiasso al Polo Nord si mangino le stesse cose con lo stesso sapore).

Perchè spendere di più per cose che ne sono l'evoluzione spesso esasperata ?

da silbusin il 21 dic 2007 20:16


Bob ha scrittoNon sono d'accordo, butter....
Mangiare "tanto" non è un must, ma certamente non si deve mangiare "poco", come invece accade nella maggior parte dei cosiddetti "grandi" ristoranti (le mie convinzioni le sapete), soprattutto quando questo "poco" ti viene fatto pagare "tanto".
E il mangiare a casa.....non credo che venga considerato una soluzione: a casa si mangia perchè, fuori, succede quanto sopra. Se si vuole mangiare un pasto "variato" (non solo "abbondante", quello è una conseguenza), senza svenarsi, lo si può fare solo a casa. Insomma, io credo che un po' di gente sia stufata di farsi prendere per i fondelli da ristoratori che ti vendono a carissimo prezzo le travi sul soffitto e i tavoli un poco più distanti.
E ancora, sul "senza soldi" ci andrei cauto: i weekend sono affollatissimi ( e non a Cortina), le vacanze fanno il pieno, i viaggi aumentano. Forse si destinano i soldi dove si ottiene una maggiore resa.....

Nella maggior parte dei grandi ristoranti ormai sono scomparse le porzioni nouvelle cuisine: le porzioni alla Bonvesin della Riva sono per fortuna scomparse.
Non è vero che si dice che in casa propria si mangia meglio se non nel caso in cui il rapporto q/p sia scadente.
Sul fatto che ci sia un diffuso benessere e che l'economia vada al meglio, che i giovani non abbiano problemi economici, penso che solo Prodi ci creda.
Scusa bob, senza offesa, ma è un vero concentrato di inesattezze.... :D
Ultima modifica di silbusin il 30 dic 2007 20:49, modificato 1 volta in totale.

da Rinaldo il 21 dic 2007 23:24


silbusin ha scritto
Bob ha scrittoNon sono d'accordo, butter....
Mangiare "tanto" non è un must, ma certamente non si deve mangiare "poco", come invece accade nella maggior parte dei cosiddetti "grandi" ristoranti (le mie convinzioni le sapete), soprattutto quando questo "poco" ti viene fatto pagare "tanto".
E il mangiare a casa.....non credo che venga considerato una soluzione: a casa si mangia perchè, fuori, succede quanto sopra. Se si vuole mangiare un pasto "variato" (non solo "abbondante", quello è una conseguenza), senza svenarsi, lo si può fare solo a casa. Insomma, io credo che un po' di gente sia stufata di farsi prendere per i fondelli da ristoratori che ti vendono a carissimo prezzo le travi sul soffitto e i tavoli un poco più distanti.
E ancora, sul "senza soldi" ci andrei cauto: i weekend sono affollatissimi ( e non a Cortina), le vacanze fanno il pieno, i viaggi aumentano. Forse si destinano i soldi dove si ottiene una maggiore resa.....

Nella maggior parte dei grandi ristoranti ormai sono scomparse le porzioni nouvelle cuisine: le porzioni alla Bonvesin della Riva sono per fortuna scomparse.
Non è vero che si dice che in casa propria si mangia meglio se non nel caso in cui il rapporto q/p sia scadente.
Sul fatto che ci sia un diffuso benessere e che l'economia vada al meglio, che i giovani non abbiano problemi economici, penso che solo Prodi ci creda.
Scusa bob, senza offesa, ma è un vero concentrato di inesattezze.... :D


Più che altro si sono spostate le esigenze: mia sorella più giovane che lavora nel sociale distribuisce accessi a servizi a persone senz'altro bisognose, ma che il penultimo modello di cellulare e almeno €.30,00 di ricarica l'hanno sempre a disposizione e magari hanno 2 bimbi da far ballare e i buoni pasto per fare la spesa.

Mia madre 35 anni fa ci aveva convinti tutti e 3, figli, che almeno 1 volta alla settimana alla sera cenare con il caffè latte e la torta paradiso che ci faceva lei era un toccasana.

Mio padre è arrivato ad allevare anche 40 conigli alla volta per "hobbie", razza papillon, carne tenerissima allevati con amore sino ai 3,5/4 kg per poi..... avevamo il congelatore pieno, si andava avanti per un anno almeno.
Siamo cresciuti in 3, abbiamo studiato (chi più chi meno :lol: )
abbiamo tutti la nostra casa, delle discrete attività, un appartamentino al mare in Liguria che è il loro buon retiro.
Certo che la Domenica quando, di rado si andava al ristorante con la famiglia, mia nonna alla fine del pranzo, tirava fuori la sua borsetta di plastica e iniziava a ritirarci i pesciolini che noi ragazzi avevamo avanzato, il fritto che non ci andava più e così via.

Cambiate sono le esigenze, nell'era della comunicazione chi vorrebbe più i jeans Roy Rogers o i Closed che mia madre mi comprava al mercato?
Chi metterebbe la maglia Fruit of the Loom?
Siamo nella società dell'apparire; che senz'altro non va demonizzata ma cavalcata!
Nazioni come la Spagna e L'Inghilterra hanno tassi di crescita doppi o tripli rispetto a noi, ma non per questo mettono i Closed o hanno Prodi o Berlusconi.

Hanno semplicemente un approcio più moderno a tutto: ricerca scientifica, nuove tecnologie, nuove risorse energetiche, gestione dei flussi immigratori, cavalcano il millennio; noi lo osserviamo passare.
Concetti che i nostri politicanti ormai incancreniti al sistema non sanno nemmeno da che parte prendere.
La ristorazione, legata a doppio filo al turismo, è una delle voci più importanti del fatturato sia delle città d'arte che turistiche, eppure sono anni che entrambi i settori sono lasciati allo sbando.

Settori stracotti da decenni sono invece sostenute sino al ridicolo dai vari interessi politici: mi vengono in mente le distruzioni di pomodori per far alzare il costo al kg se la produzione è troppo alta.
Mi vengono in mente i sostegni agli allevatori di vacche da latte.
Mi vengono in mente i sostegni ai viticoltori quando hanno la vite grandinata.
Bacini di utenza elettorale immensa che alimentano un sistema nel quale vedo solo clientelismo.
Sarebbe bello davvero domani poter vedere una classe dirigente 40enne con idee innovative e un po' di aria fresca, in tutti i settori.

Rinaldo

da Fante il 22 dic 2007 10:28


Rinaldo ha scrittoSarebbe bello davvero domani poter vedere una classe dirigente 40enne con idee innovative e un po' di aria fresca, in tutti i settori.


Sacrosanto.

I vertici di tutti i settori in Italia sono in mano a vecchie cariatidi drogate di potere. Glielo togli? Vanno in crisi d'astinenza.

In linea di massima sono d'accordo.

In Italia spendere per mangiare è ancora considerata uno snobbismo da sfigati. Guardiamoci intorno. Il buongusto che fa ancora sopravvivere la nostra economia sta andando a farsi benedire. Noi continuiamo ad autoreferenziarci, ma prendere coscenza che stiamo perdendo punti, aiuterebbe.

da rinco il 22 dic 2007 10:53


tello-77 ha scrittola fatturazione dichiarata o quella effettiva...... :roll:
in quella effetiva manca quella prodotta e "non prodotta" dagli agriturismo :evil: non ti dimenticare cosi' ti vengono meno dubbi.

da Bob il 22 dic 2007 13:16


Silvano, a parte il fatto che, su un paio di cose dici esattamente quello che dico io, io sostengo semplicemente quello che, in parte, dice anche Rinaldo. I soldi vanno dove c'è una maggiore resa.
Che le porzioni "alla Bonvesin della Riva" siano scomparse, è solo un bene, perchè rasentavano l'insulto. Ma che in molti posti vengano propinate porzioni scarsissime, è un fatto, e non lo si può negare a meno di non essere faziosi.
Il denaro.... :roll: E' vero, molti non riescono a far quadrare i conti alla fine del mese. Ma è altrettanto vero che, fra costoro, c'è gente che possiede tre auto e quattro telefonini. Senza nulla togliere alle VERE difficoltà che incontrano quei poveretti che si portano a casa con fatica 1200 euro al mese con i quali far campare una famiglia, molte "difficoltà", per altri, sono date da un uso ed abuso di fonti di spesa non necessarie. Oggi è normale, ve lo assicuro, fare debiti per farsi le vacanze. Conosciamo una persona che guadagna 950 euro al mese, con marito dal reddito equivalente. Però, regolarmente, detta persona si indebita ogni estate per farsi viaggi che io neppure mi sogno. L'ultimo è stato tre settimane in Messico ed America Centrale. La custode di un condominio ha un figlio che ha preteso la scuola privata, e che, regolarmente, cambia il cellulare ogni sei mesi. L'ultimo, credo che sia stato pagato più di 300 euro. Senza contare i capi firmati.
Poi, sono le stesse persone che, al ristorante, ordinano un primo e un caffè. E qui ci sarebbe da discutere se è nato prima l'uovo o la gallina. Sono stati i ristoratori ad aumentare per primi i prezzi, o sono stati i clienti a cercare di ridurre la spesa media al ristorante? Poi, siccome un ristorante "deve" fare un certo fatturato mensile oppure chiude, il ristoratore non ha potuto far altro che aumentare il prezzo in modo che il ricavato fosse lo stesso. E via di seguito. Non a caso, la prima eclatante modifica è stata quella di equiparare il prezzo del primo a quello del secondo, dal 50% che era.
Quindi, lasciatemelo dire: la povertà esiste, è vero. Ma sovente è una povertà anomala, almeno in molti casi. E' una povertà fatta di inefficienza nella gestione familiare, di sprechi, di gadgets inutili e dal mantenimento costoso. Gli stessi che dicono di non arrivare alla fine del mese (vero), fumano sigarette estere e passano tempo al bar, consumando. Fino a prova contraria, questo ha un costo. Oppure hanno due telefonini.
Bah, scusate, mi sto sfogando, ma è inutile, E forse sono anche OT.

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