Trattazione delle tematiche generali sulla ristorazione.
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Perchè tanto odio?

da Fante il 30 apr 2009 10:22


Chiudiamo l'episodio Striscia e torniamo pure ad ignorare i vari Laudadii e il loro qualunquismo da veline

Tuttavia una cosa non capisco. In tutta questa vicenda, per altro subita abbastanza passivamente dal mondo della ristorazione, la prima cosa che molti chef hanno pensato bene di fare non è stata "non dite balle" ma "avete ragione io infatti sono molto più meglio"

Ora

Se i ristoratori in generale non hanno rispetto dei loro colleghi, non vi viene il sospetto che possano averne ancora meno dei loro clienti?

Re: Perchè tanto odio?

da primus il 30 apr 2009 10:50


Fante ha scrittoSe i ristoratori in generale non hanno rispetto dei loro colleghi, non vi viene il sospetto che possano averne ancora meno dei loro clienti?



No.

"Ogni stecca ripetuta due volte è l'inizio di un arrangiamento" (Frank Zappa).

da Bob il 30 apr 2009 11:04


Sì, invece.
Lasciamo stare i casi personali, ma io ne ho sempre avuto la convinzione.Lo so,lo so...io sono un bettolaro....Però, a mio vedere, (sempre con le dovute eccezioni) io trovo spesso più impegno ( e quindi più rispetto) in trattorie di basso livello che non nei ristoranti medi o medio alti in cui mi capita di andare.
Ho la convinzione che, più è alto il livello del ristorante,m e più lo chef cucini per se stesso e non per il cliente.
Intendiamoci, in sè la cosa non è disdicevole, se uno chef cucina bene, anche il cliente sta bene. Ma il punto è che, in questo modo, il cliente diventa un elemento atto alla gratificazione dello chef, invece del contrario, come sarebbe giusto.
Ultima modifica di Bob il 30 apr 2009 12:28, modificato 1 volta in totale.

"Sul vino, bevo qualunque cosa mi raccontiate, sul cibo, ci mastico abbastanza"

da Stroliga il 30 apr 2009 11:15


D'accordo con Bob,
è una questione di ego.

da Strini il 30 apr 2009 11:22


Penso abbia ragione bob, per un semplicissimo motivo: più si sale di livello più gli chef diventano "artisti" e, come tutti gli artisti che si rispettino, hanno un solenne disprezzo per i colleghi e per chiunque non li ritenga semplicemente... i migliori di sempre. :lol: :lol:

Ho conosciuto "artisti", con un curriculum limitato ad una personale a Buccinasco, che facevano le pulci ai maestri del passato, e consideravano ovviamente "croste" tutte le opere contemporanee, tranne le loro. Così è... 8) 8)

"Cos'è l'amore in confronto a una bistecca con le cipolle?" (W. Somerset Maugham)

da Fante il 30 apr 2009 11:32


Precisiamo che non è un particolarismo - non metto in dubbio che non tutti gli chef siano come quelli visti a striscia - ma comunque è una idea che si evince da quanto visto e sentito.

Particolarmente sgradevole il commento di ieri: le guide sono utili perchè dicono dove andare ma spesso chi giudica non è in grado di capire. Se questo quel tizio lo pensa delle guide accreditate, figuriamoci cosa ne pensa dei suoi clienti.

Anche il discorso di la mia è cultura e territorio seeeeee il suo è solo chimica e additivi. Come dire coglione tu che ci vai a mangiare. Bon, mi stai dando del coglione perchè io ci andrei di corsa a mangiare in certi posti. E così in realtà a tanta gente che poi guarda caso ti riempe il locale perchè quando fai ristorazione a un certo livello, sicuramente mica tutti, ma molti di quelli che hai in sala un Adrià lo proverebbero eccome.

da Strini il 30 apr 2009 11:57


Fante ha scritto Particolarmente sgradevole il commento di ieri: le guide sono utili perchè dicono dove andare ma spesso chi giudica non è in grado di capire.


Il punto secondo me è che molti loro clienti non sono in grado di capire: ad esempio che nouvelle cuisine e territorio/tradizione non sono termini antitetici ma compatibili. Questo è quello di cui hanno paura.

"Cos'è l'amore in confronto a una bistecca con le cipolle?" (W. Somerset Maugham)

da santippe28 il 30 apr 2009 12:01


D'accordissimo con Bob, quando l'ego di un chef , molecolare o tradizionale che sia , diventa smisurato , a mio avviso lo chef lavora per soddisfare il suo ego e non le esigenze dei clienti.
Che poi gli chef parlino male dei loro colleghi non mi pare sia prerogativa esclusivamente loro , in ogni settore è così, purtroppo.

da Fante il 30 apr 2009 12:34


Pronti! :lol:

Contro la chimica al ristorante nasce il Premio "Trasparenza". Nei menù gli ingredienti e i produttori

link

Chefsssss, ricordatevi di portare al tavolo anche il bugiardino del piatto. Io gradirei sapere anche l'analisi del residuo secco di ogni ingrediente.

Si fa presto a dire pomodoro...dimmi quali tracce tossiche contiene, farabutto...

Ma secondo voi, se Fulvio Fantolini, tre pignatte mchelle, utilizza la passata di pomodori cinesi con tracce di plutonio, lo scrive o mette pelati del territorio a km zero biologici e buonissimi passati al setaccio di mia nonna Gervasia in notte chiara col benestare del papi
Ultima modifica di Fante il 30 apr 2009 12:41, modificato 1 volta in totale.

da stefano66m il 30 apr 2009 12:36


Diciamola tutta, alcuni chef sono insopportabili... 8)
Sanno tutto loro, cucinano bene solo loro, le materie prime che usano loro sono le migliori del mondo e a fine mese fanno fatica a pagare gli stipendi ai camerieri. Di chi è la colpa? dei clienti coglioni che vanno a mangiare in altri ristoranti dove senza tante menate danno un livello di soddisfazione al cliente migliore.
:shock:

Non so se il mio dire è entrato nel suo capire...

da Bob il 30 apr 2009 12:37


Fante ha scrittoPronti! :lol:

Contro la chimica al ristorante nasce il Premio "Trasparenza". Nei menù gli ingredienti e i produttori

link

Chefsssss, ricordatevi di portare al tavolo anche il bugiardino del piatto. Io gradirei sapere anche l'analisi del residuo secco di ogni ingrediente.

Si fa presto a dire pomodoro...dimmi quali tracce tossiche contiene, farabutto...

Propongo a tutti i mangioni di commentare e far commentare a tutti i loro amici col seguente testo:
"E se ci occupassimo di cose serie?"

"Sul vino, bevo qualunque cosa mi raccontiate, sul cibo, ci mastico abbastanza"

da stefano66m il 30 apr 2009 12:41


Fante ha scrittoPronti! :lol:

Contro la chimica al ristorante nasce il Premio "Trasparenza". Nei menù gli ingredienti e i produttori

link

Chefsssss, ricordatevi di portare al tavolo anche il bugiardino del piatto. Io gradirei sapere anche l'analisi del residuo secco di ogni ingrediente.

Si fa presto a dire pomodoro...dimmi quali tracce tossiche contiene, farabutto...



Olè, tutti sul carro... :lol:

Non so se il mio dire è entrato nel suo capire...

da Fante il 30 apr 2009 12:43


stefano66m ha scrittoOlè, tutti sul carro... :lol:


Ma no dai, non pensiamo male.

E lo sapete tutti che io sono sempre stato contrario alla cucina innovativa, vero?

da santippe28 il 30 apr 2009 13:01


[quote="stefano66m"]Diciamola tutta, alcuni chef sono insopportabili... 8)

fuori i nomi !!! :)

da stefano66m il 30 apr 2009 13:23


santippe28 ha scritto
stefano66m ha scrittoDiciamola tutta, alcuni chef sono insopportabili... 8)

fuori i nomi !!! :)


Quelli che quando vai nel loro locale ti fanno sentire impreparato alle loro invenzioni e in realtà ti hanno dato da mangiare un piatto che giudichi in una scala di giudizio da insignificante a cattivo, se non ti è mai capitato sei fortunata... :lol:

Non so se il mio dire è entrato nel suo capire...

da primus il 30 apr 2009 14:42


Bob ha scrittoSì, invece.
a mio vedere, io trovo spesso più impegno ( e quindi più rispetto) in trattorie di basso livello che non nei ristoranti medi o medio alti in cui mi capita di andare.
Ho la convinzione che, più è alto il livello del ristorante,m e più lo chef cucini per se stesso e non per il cliente.
.


Caro Bob, hai detto 2 cazzate (in senso amichevole nè, non ti offendere) :wink:
Intanto dovresti spiegarci cosa intendi per impegno... :roll: ...io credo sia molto più impegnativo e dispendioso mettere in carta i piatti di un ristorante di livello, che quelli di una trattoria qualunque sia in ore lavorative, personale,attrezzature impiegate e di soldi.

Poi il fatto che uno chef cucini per se stesso non significa mancanza di rispetto verso il cliente.
Lo chef di livello è un pochino come un compositore il quale scrive la musica che gli piace e che sente....allora quello è un artista e lo chef un maleducato? :D

"Ogni stecca ripetuta due volte è l'inizio di un arrangiamento" (Frank Zappa).

da primus il 30 apr 2009 14:47


stefano66m ha scrittoQuelli che quando vai nel loro locale ti fanno sentire impreparato alle loro invenzioni



In realtà sei impreparato alle loro creazioni...e anche parecchio impreparato, a meno che non conosci la ricetta e sai cucinare come loro.

Io sono impreparato a ripararmi l'auto e quando vado dal meccanico e mi spiega il danno, resto impreparato, di conseguenza mi fido di lui.

"Ogni stecca ripetuta due volte è l'inizio di un arrangiamento" (Frank Zappa).

da Bob il 30 apr 2009 18:26


primus ha scritto
Caro Bob, hai detto 2 cazzate (in senso amichevole nè, non ti offendere) :wink:
Intanto dovresti spiegarci cosa intendi per impegno... :roll: ...io credo (1) sia molto più impegnativo e dispendioso mettere in carta i piatti di un ristorante di livello, che quelli di una trattoria qualunque sia in ore lavorative, personale,attrezzature impiegate e di soldi.

Poi (2) il fatto che uno chef cucini per se stesso non significa mancanza di rispetto verso il cliente.
Lo chef di livello è un pochino come un compositore il quale scrive la musica che gli piace e che sente(3)....allora quello è un artista e lo chef un maleducato? :D

Io non mi offendo no. A petto che tu non ti offenda se ti dico che le tue sono TRE. Non ne hai imbroccata una.
Per "impegno", era evidente (per tutti, tranne che per uno chef, forse) che io intendevo la disponibilità verso il cliente, non certo la fatica fisica. E anche lì ci sarebbe da discutere,se pensiamo a chi lavora davvero (fisicamente parlando) nella cucina di un grande ristorante. L'impegno di cui parli tu è imprenditoriale, io parlo di impegno morale, apertura mentale. E non ne vedo granchè. Tanto è vero che, se dici a un povero trattore (non quello a ruote) che un suo piato non ti va,in genere si scusa (si in...a magari, ma si scusa). Se lo dici a Pierangiolesi, te lo tira dietro e ti dice che non capisci un ca@@o.
Sulla (2) lo significa sì. Non solo non lo rispetta: lo ignora,il che è quasi peggio. Se non ti va quello che prepara, sei tu il pistola, non lui. E ti pare poco? Tra l'altro, se tui avessi letto bene, avresti visto che io non dicevo che era una cosa negativa a priori.
La (3), invece, è solo la più grossa di tutte.
a) sono con chefalfio: lo chef è, di fatto, un bruciapadelle. Magari con stile, ma le brucia. E sempre di pastasciutta si tratta. Qyuindi, niente vaccate subliminali, pls.....
b) lo chef NON è un compositore. (il quale, tra l'altro, non è migliore solo perchè compone musica che va a lui: deve anche essere bella in assoluto. E se si disinteressa di questa seconda parte, è un compositore pirla). Lo chef, per di più, non solo non è un artista manco per le balle, ma è, invero, un commerciante. Con stile, magari, ma "vende". Quindi, pochi scassamenti di maroni: il cliente soddisfatto è il motivo principe del suo esistere. Altrimenti, di navigli ce ne sono ancora aperti e di pietroni da legarsi al collo se ne trovano quanti se ne vogliono.
Ripeto: non ne hai imbroccata una. Neppure per scherzo.

"Sul vino, bevo qualunque cosa mi raccontiate, sul cibo, ci mastico abbastanza"

da capohog il 30 apr 2009 18:43


primus ha scritto
stefano66m ha scrittoQuelli che quando vai nel loro locale ti fanno sentire impreparato alle loro invenzioni



In realtà sei impreparato alle loro creazioni...e anche parecchio impreparato, a meno che non conosci la ricetta e sai cucinare come loro.

Io sono impreparato a ripararmi l'auto e quando vado dal meccanico e mi spiega il danno, resto impreparato, di conseguenza mi fido di lui.


Magari il meccanico non ti tratta con sufficienza, ma in ogni caso se ti restituisce una machina che cigola, batte in testa etc cosa fai? Non capisco ma mi adeguo, non è la macchina che non va bene ma sono io che sono impreparato e non capisco l'arte del meccanico che l'ha riparata?
Che poi ci siano clienti che non capiscono un c@@@o e rompono gli attributi sessuali con arroganza lo sappiamo benissimo. Ma che il discrimine sia la professione, ergo io chef tu cliente quindi tu non capisci una minchia limitati ad adorarmi, scusa no.

96 cubic inch of good vibs

da stefano66m il 30 apr 2009 23:07


primus ha scritto
stefano66m ha scrittoQuelli che quando vai nel loro locale ti fanno sentire impreparato alle loro invenzioni



In realtà sei impreparato alle loro creazioni...e anche parecchio impreparato, a meno che non conosci la ricetta e sai cucinare come loro.

Io sono impreparato a ripararmi l'auto e quando vado dal meccanico e mi spiega il danno, resto impreparato, di conseguenza mi fido di lui.


Io vado al ristorante per mangiare bene, se l'invenzione ha richiesto mesi di prove e 18 ore di cottura rimestando ogni 2 minuti per cui si sono dati il cambio in 15 ma non mi ha soddisfatto mi è rimasto solo il fatto che non mi ha soddisfatto e se vengo guardato con spocchia mi girano anche le balle. Credo che lo chef abbia inventato un piatto che non mi piace, del resto mi posso dispiacere ma non è affar mio.
Credo che il successo di un ristorante sia determinato dal livello di soddisfazione che riesce a dare al maggior numero di clienti, quei questionari che paiono inutili alla fine di una vacanza, se venissero fatti fare dai ristoratori alcuni si accorgerebbero del perchè non hanno il successo che si aspettano, i presuntuosi continuerebbero a dire che i clienti non capiscono un cazzo e loro sono dei fenomeni

Non so se il mio dire è entrato nel suo capire...

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