Trattazione delle tematiche generali sulla ristorazione.
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da simoncina il 23 nov 2007 17:48


silbusin ha scritto Per il lavoro che faccio mi capita che qualcuno per sdebitarsi mi inviti a cena


Me lo diceva mia madre di studiare da dottore

Oliver:"Ora sarà meglio che vada a pisciare sul pesce"
Barbara: "Io non ti umilierei mai così"
Oliver: "Ti manca lo strumento"
(La Guerra dei Roses)

da tpt il 23 nov 2007 17:52


Ma cosa hai capito!?!?!?!?
:lol:
I clienti lo invitano per sdebitarsi, ha scritto.
Ha un secondo lavoro ... fa l'usuraio! :lol:

da grasderost il 23 nov 2007 17:52


Certo tpt: c'è stato un concorso di colpa anche se reputo, comunque, più colpevole il sommelier.

A me piacerebbe sapere se il costo, al ristorante, di certi vini è determinato esclusivamente dal posto in cui lo sto bevendo,
per cui lo pago una milionata perchè all'interno del prezzo ci deve essere lo stipendio del sommelier e dei cuochi, l'affitto del locale ecc.
Inoltre che differenza passa tra un ottimo vino da 50 euro (mica pochini neh!) e uno da 300 euro: non possono essere entrambi eccellenti ?
Perchè i 75cl di liquido di un vino costano 6 volte di più di 75cl di liquido dell'altro ?
A mio parere esitono vini migliori di altri, e tutto è stramaledettamente soggettivo, ma differenze di prezzo così accentuate, sia al ristorante che in enoteca, non stanno nè in cielo nè in terra !

Scannatemi ! :evil:

da tpt il 23 nov 2007 17:57


Grasso di arrosto, hai ragionissima.
Se guardi, qualche pagina indietro ho postato il listino prezzi degli stessi vini acquistati presso la gastronomia Peck.
Il ricarico c'è stato ed è indubbio. Non così eccessivo quanto ci si potrebbe aspettare. Forse anche perchè un ristoratore può comprare una bottiglia da 10 euro alla Metro e venderla a 30 (con un ricarico di un certo tipo) ma non può evidentemente acquistare una bottiglia da 200 euro e rivenderla a 600, almeno a mio avviso.
Quel che non mi garba in tutta questa vicenda è che chi ha detto che chiedendo una Borgogna il cliente si dovesse gioco forza aspettare una badilata sui denti al sopraggiungere del conto non tiene in considerazione che anche lo stesso Peck ha bottiglie di Borgogna a 4o euro.
Poi come dici tu, ok, si tratta di nettare divino ma una bottiglia a 600 euro non mi è gradita neppure se mi dicono che l'uva è stata pestata da Nostro Signore in persona. Ha ragionissima Sill! E' immorale, a mio avviso, almeno.

da silbusin il 23 nov 2007 17:59


L'ho chiesto mentre facvo lo stage all'AIS. Risposta: dopo un certo livello conta il prezzo non la qualità. Come per dire: quando sei nell'eccellenza il buono è buono anche a 150 euro. Non è necessario spendere per un Romanè Conti 1000 euro. Non se ne capisce la differenza.

da tello-77 il 23 nov 2007 18:06


silbusin ha scrittoL'ho chiesto mentre facvo lo stage all'AIS. Risposta: dopo un certo livello conta il prezzo non la qualità. Come per dire: quando sei nell'eccellenza il buono è buono anche a 150 euro. Non è necessario spendere per un Romanè Conti 1000 euro. Non se ne capisce la differenza.


più o meno la stessa cosa che un enologo ci ha insegnato durante una lezione all' Onav

per distingure un RC da un altro borgogna della vigna a fianco occorre essere veramente dei grandi esperti nonchè avere, per natura, una sensibilità oltre alla media

si stima che ci sia uno così ogni 10.000 perone

io di certo non rientro tra questi, quindi, salvo occasioni particolari (vedi ad esempio l' anno scorso am Capodanno Giulio Ferrari 1997 a 58 € ) cerco di non superare i 50 € a bottiglia, nè a casa nè tantomeno al ristorante

quando ho bevuto, anzi assaggiato vini più cari è perchè l' ho fatto all' interno di una degustazione guidata

certo complice del fatto il mio reddito, direi nella norma, che mi impedisce, sia moralmente sia di fatto di spendere di più per la singola bottiglia

magari lo sborone lo faccio una volta l' anno, ma non di più

poi se cagassi banconote il ragionamento potrebbe essere differente, ma a tutto, comunque e sempre c 'è un limite

Sù dè dòòòòòòòssss !

da tpt il 23 nov 2007 18:08


silbusin ha scrittoL'ho chiesto mentre facvo lo stage all'AIS. Risposta: dopo un certo livello conta il prezzo non la qualità. Come per dire: quando sei nell'eccellenza il buono è buono anche a 150 euro. Non è necessario spendere per un Romanè Conti 1000 euro. Non se ne capisce la differenza.


Silvano, scusami, il ragionamento non fa una grinza. Ma i 150 euro di cui ti hanno parlato allo stage si riferisce al costo della bottiglia bevuta a casa o al ristorante?

da silbusin il 23 nov 2007 20:13


Bottiglia dal produttore. Di solito si ragiona in termini di cantina.
Una bottiglia che alla fonte costa quel prezzo al ristorante la trovi a 350-400 €.
Il ragionamento è quello che confermava tello-77: se hai due calici con dentro vino di quel prezzo (al di là della tipologia ovviamente), un sommelier normale non è più in grado di definirne le differenze in termini di bontà.
Pochi eletti lo sanno fare. (e su questo personalente ho molti dubbi, ma me li tengo per me).
Quest'anno ho fatto una degustazione di Baroli (prezzi esagerati delle bottiglie, ma dato che eravamo all'AIS abbordabilissima la degustazione): i due top erano differenti , ma buoni, buoni, buoni... il più buono era quello che costava di meno (110 €).
Ribadisco un concetto che mi pare appartenere alla gente normale: oltre i 100 euro a bottiglia io non concepisco bere una bottiglia (non parliamo dello champagne o dello spumante per il quale sforo sino a 150). Cmq sempre in casi isolati e in preda ad una crisi mistico-sborona. :D

da tpt il 24 nov 2007 16:30


Con questo Sil, se si avvalla il comportamento del sommelier di Cracco, si arriverebbe a pensare che (per lui) chi frequenta quel ristorante normale non è!
Ora se partiamo dal presupposto che non si debba essere dei mentecatti per desiderare una cena in un pluristellato, altrimenti povera Princess, ecco che ci si ritrova a dover fare i conti con ristoratori che nonostante le onorificenze sanno rimanere con i piedi ben poggiati a terra e chi pensa di poter effettuare voli pindarici e proporre al cliente un viaggio su una fune a cento metri dal suolo.

da butter_fly il 26 nov 2007 11:08


ultime informazionisul caso:
* secondo il cliente (l'editor) il sommelier era il capo sommelier.
* il cliente (l'editor) è finito da Cracco per una sorta di automatismo. Per le case editrici portare autori importanti in ristoranti prestigiosi è una consuetudine.
* il cliente (l'editor) era stato già 2 volte nel ristorante senza che succedessero episodi simili.
* ordinando "borgogna rosso francese" il cliente (l'editor) pensava di fare una figura migliore con l'autore straniero che era insieme a lui.
* il cliente (l'editor) non è riuscito a ricostruire se la prenotazione fosse a nome della casa editrice o suo (l'aveva fatta la segretaria).
* se la prenotazione fosse stata a nome della casa editrice, il cliente (l'editor) sarebbe ancora più indignato. Cosa pensa il sommelier, che a un'azienda si debbano per forza spremere queste cifre?
* Il cliente (l'editor) ha comunque pagato il conto dopo aver flebilmente protestato col sommelier (non voleva fare figuracce, dato che c'era anche l'autrice straniera).


da Lazzaroni il 26 nov 2007 11:36


Che ingiustiza però... a me il mio editore mi ha portatao alla Piola delle ortiche a sentire il loro lambrusco, mentre sta vecchia fricchettona l'hanno portata da Cracco a sbevazzare Borgogna...

da caneciccio il 26 nov 2007 11:43


(posso ricordare, come già fatto altrove, che un editor non è un editore?)

Cave (ciccium)canem...
EIL School

da Fante il 26 nov 2007 11:53


Lazzaroni ha scrittoChe ingiustiza però... a me il mio editore mi ha portatao alla Piola delle ortiche a sentire il loro lambrusco, mentre sta vecchia fricchettona l'hanno portata da Cracco a sbevazzare Borgogna...


Ma se quando ti hanno portato da Pierangelini hai pure fatto il difficile!

da Lazzaroni il 26 nov 2007 12:26


All'epoca mi tormentava un dubbio: cosa ci fa il presunto miglior ristorante italiano dentro una pizzeria?

Toltomi il dubbio, sono tosto rientrato nella parte de l'Aga Khan delle bettole...

da simoncina il 26 nov 2007 12:49


Lazzaroni ha scrittoChe ingiustiza però... a me il mio editore mi ha portatao alla Piola delle ortiche a sentire il loro lambrusco, mentre sta vecchia fricchettona l'hanno portata da Cracco a sbevazzare Borgogna...


Il posto giusto per viandanti, carrettieri, etilisti senza pretese. Non era Lambrusco, ma Lambruscone. Mi tormenta il sospetto che allora Lei non mi legga con la dovuta attenzione

Oliver:"Ora sarà meglio che vada a pisciare sul pesce"
Barbara: "Io non ti umilierei mai così"
Oliver: "Ti manca lo strumento"
(La Guerra dei Roses)

da tpt il 26 nov 2007 15:18


Butter, non so se sia giusto a questo punto pensare che sommelier e proprietà Cracco stiano snobbando quanto scritto circa l'accaduto.
Certo che, se così fosse, mi verrebbe voglia di parlarne all'infinito.
Nessun ristoratore si può permettere di fare spallucce davanti ad una denuncia di malcontento. Fosse vera o meno. Lo troverei snob ma soprattutto molto sciocco.

da Fante il 26 nov 2007 15:34


tpt ha scrittoButter, non so se sia giusto a questo punto pensare che sommelier e proprietà Cracco stiano snobbando quanto scritto circa l'accaduto.


A meno che non stiano seguendo il detto anche male, purchè se ne parli...

da tpt il 26 nov 2007 15:36


Nel caso fosse così oltre che snob e sciocco sarebbe anche stupido! :lol:

da butter_fly il 26 nov 2007 15:36


tpt ha scrittoCerto che, se così fosse, mi verrebbe voglia di parlarne all'infinito.

:shock: no... ti prego.. ragioniamo... :shock: 7 pagine di forum son sufficienti 8) :lol:


da silbusin il 26 nov 2007 15:36


oppure acquattati sul fondo a da passà a nottata

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