chefalfio ha scrittoBob ha scrittotpt ha scrittoA me personalmente, vedere il piatto colmo mette ansia.
Mangio molto lentamente ed anche davanti ad una pizza troppo abbondante mi sento a disagio: non voglio abbandonare il cibo nel piatto ma neppure mangiarlo freddo.
Se ho gradito particolarmente una portata piuttosto chiedo di potermi servire ancora. Ma davvero quei piatti all'Amici Miei proprio non mi garbano.
Probabilmente mi faccio anche condizionare da una convinzione idiota: abbondanza = scarsa qualità. Non sempre è vero ma quante volte mi sono sentita dire .... lì si mangia benissimo, fanno delle orate grandi così ... e mi vengono i brividi.
Idem con i porcini .... avevano delle teste enormi (e da quando i porcini sono più saporiti se grossi? )
Tornando a bomba, non è più rilassante sedersi al ristorante e vedersi servire porzioni medie? Poter assaggiare magari un altro piatto, perchè ancora nel pancino ci sta?
Io prefersico decidere da me se mangiare tutto o meno. Questione di opinioni e atteggiamenti personali.
Sono d'accordo che la scofanata è spesso troppa, ma l'inverso mi fa imbufalire, tenedo conto che viene spesso servito accompagnato da un conto non ugualmente ridotto.
Vado al ristorante anche e soprattutto per mangiare, e non voglio essere costretto ad uscire dal locale e farmi una pizza, per ottenere il mio scopo.
Sulle orate, posso concordare, ma sui porcini...Il porcino non ha un gran sapore: vale molto (IMHO) se fatto alla griglia, o comunque in preparazioni dove fa valere la sua carnosità. Per cui, più è grosso, meglio è. Certo non deve essere sfatto.....
Cosa diresti di un posto che ti servisse una fiorentina da tre etti?
Ok bob però dovresti differenziare i posti che fanno cucina di ricerca e i ristoranti che fanno cucina normale.
Ovvero la trattoria che mi fa una fiorentina da 3 etti mi prende per il culo mentre il ristorante che mi da un crudo di spalla di manzo sfibrato a mano ( un lavoro di circa 2 ore per 10 pax) in corteccia di cannella se la porzione è di 60 gr non mi incazzo perchè una cosa unica che mai più mangierò nella mia vita e la pago cara è normale
Forse però molte volte il concetto di alta cucina è travisato con quantità contro qualità
per ora mi fermo qui, perche' ho bisogno di andare a riposare (ma giuro che ci torno)
io e bob ne avevamo parlato mentre ero in ospedale e gia' bob sa come la penso, come io so come l apensa lui.
Mi trovo assolutamente d'accordo con chefalfio.
e metto in evidenza esattamente il mio pensiero, perche' per me mangiare non e' soltanto un riempire lo stomaco...
lo paragono di piu' a una poesia, a un capolavoro artistico...
sarebbe una blasfemia considerare soltanto "breve" (per poterlo paragonare ad una porzione piccola del piatto) la poesia di Ungaretti (m'illumino d'immenso). E' forse meno bella di una "Arsenio" di Montale? solo perche' piu' breve?
In quelle due righe ci sta tutto un pensiero, tutta l'arte e la assaporo ugualmente.
Poi, e' ovvio, bisogna distinguere di cosa stiamo parlando: se entro in una trattoria, da zia peppina, e mi presentano un micropiatto di pasta alla carbonara, ci potrei pure restare male e pensare che lo chef mi voglia fregare! (ma li' non stiamo piu' parlando di Ungaretti....)