Continuo IMHO a ritenere che lo
Sièf o il patron se lo
Sièf rimane nelle cucine sia anche, tra le tante altre cose, un PR.
Quindi se poi, chiusi i battenti del ristorante, dice alla moglie (o al marito): "però che rompino che è stato quel cliente", ci sta tutto, così come, già ribadito, se la critica riguarda esclusivamente il gusto personale, ci sta che continui tranquillo per la strada che ha intrapreso
Ma nelle due repliche, comunque anche in quella molto più cortese del Sig. Roberto, traspare lontano un miglio il "nun me ne po' fregà de meno", come diciamo a Roma, e, sempre IMHO, non mi sembra che sia particolarmente rispettoso dell'opinione della clientela.
Da mie vecchie esperienze non ristorative so benissimo che il cliente non ha sempre ragione, tutt'altro, ma so anche che bisogna farglielo comunque credere....
(senza calarsi le braghe, ovvio
e non impipparsene allegramente
La libertà del cliente in generale, come detto tante altre volte in questo ed altri forum è quello di cambiare ristorante e/o passar parola di negative esperienze, quella del ristoratore di proseguire per il percorso intrapreso, ma sempre nel rispetto almeno dell'opinione del cliente da una parte, soprattutto se non gratuita o stupidamente polemica, e da parte del recensore della professionalità e dell'impegno del ristoratore, tutto qui.