santippe28 ha scrittofulvia ha scrittomaxb. ha scrittoio invece non la contesto, ovviamente se ben gestita. se vado in un certo locale e non voglio far sapere alla mia donna quento spendo, mi sembra un ottimo aiuto.
p.s. ho notato inoltre che molti recensori lodano la lista senza prezzi, per le stesse ragioni
Scusa...Ma a casa mia la cassa è la stessa...la carta viene addebitata sullo stesso conto... ...Io quando usciamo dal risto chiedo sempre quanto abbiamo speso.....
Fulvia , mia carissima , ma siamo rimaste così in poche ? Bah , siamo noi fuori dal mondo ? Che al giorno d'oggi ci siano ancora maschietti che gongolano nell'offrire una cena a una donna , mi stupisce, perchè non è che in giro si veda tutta sta "cavalleria " Ovvio che se si tratta di un regalo , che so compleanno e simili è condivisibile , così come nel caso del pranzo o cena di lavoro , però io lo concepisco solo entro questi limiti.
Mi sa che son troppo indipendente per il mangione medio ....
Insomma, la morte del romanticismo come virtù...
Ovvio che se una coppia (di amici o di amanti) è stabile e sceglie di condividere (parzialmente o totalmente) le spese, entrambi si occupino del conto del ristorante come del resto. E lo dice una che tiene molto alla propria indipendenza anche economica.
In tutti gli altri casi (e sono molti) così ovvio non lo è.
Parliamo allora di "carta senza prezzi per
l'ospite" e non "per la signora", se la cosa vi piace di più, ma non crediate che il ménage moglie/marito con unico conto in banca sia la normalità universale attorno a cui ruotano le anomalie.
Basti pensare alle ricorrenze, alle cene di lavoro, a un invito per sdebitarsi di qualcosa... Se invito qualcuno e preciso che è mio ospite, non voglio che veda prezzi e conto; e lo dico all'"oste" quando prenoto.
Comunque sarò abituata troppo bene, ma che una donna a cena col suo uomo si debba preoccupare del conto lì, al ristorante, non mi piace: ci fanno "brutta" (tra virgolette!) figura entrambi.
I primi anni che MicioGildo mi invitava a cena non sono mai (mai!) riuscita a pagare né (o raramente) a vedere i prezzi.
Naturalmente se volevo qualcosa di particolare nel menù facevo quella che gli chiedeva un consiglio, e intanto sapevamo entrambi che gli stavo chiedendo anche un ok per il costo. Ho sempre cercato di contraccambiare e controbilanciare fino a che la regolarità delle nostre uscite, anni dopo, mi ha permesso di avere accesso al menù con i prezzi e alla condivisione del conto.
Ancora adesso resta il fatto che paga sempre lui e poi regoliamo i conti, magari il giorno dopo, in relax: non ci va di "volgarizzarci" coi portafogli in mano nel ristorante o di avere l'ansia dei soldi che ci dobbiamo dare a vicenda.
E' questione di gesti: come quando una donna si versa il vino. Non muore nessuno, ma gli uomini al tavolo con lei non fanno un po' la figura dei pappamolli?
Il denaro è uno strumento per pagare delle cose: non lasciamo che uccida la galanteria o lo stile.