primus ha scritto

silbusin ha scrittoil fatto che tu difendi l'indifendibile

adesso dimmi che in questo caso il collega è indifendibile e non apro più bocca.
speravo che almeno tu ti salvassi dal club degli esauriti....

a parte il fatto che per il T.U. comunale non è che un esercizio aperto al pubblico apre e chiude quando gli pare...
apri ad un cliente che ti suona (si evince che il locale era aperto) sapendo di non poterlo servire? non lo fai attendere sulla porta ma con educazione ed un sorriso gli dici subito una balla (invasione degli ultracorpi, il consulente di praimus che stava aprendo nel salone un banchetto vegano, ecc.) e lo congedi augurando di poterlo avere come cliente in un'altra occasione.
vostro onore, oltre ogni ragionevole dubbio, ella ha torto. le faccio una nota, venga domani accompagnato da parenti oppure da scogghi e capohog, veda lei...

silbusin ha scrittovenga domani accompagnato da scogghi e capohog, .

azz mi vuoi proprio male


cmq vedo che continuate a non rispondere e a cambiare discorso.

va bene, avete ragione, questa caccia costante al ristoratore stronzo mi ha riempito gli zebedei.

il collega è stato uno stronzo ed è giusto stracciare il biglietto da visita e non andarci mai più nei secoli dei secoli.

amen. vi saluto, esauriti.

passo e chiudo.

stress da rientro?

manufood ha scrittostress da rientro?

di più.
qualcuno è proprio da legare

primus ha scritto

manufood ha scrittostress da rientro?

di più.
qualcuno è proprio da legare

ed una volta legato frustiamolo!

il ragazzo fa lo sborone perchè la Samp ha vinto a Milano...

Primus dice:per così poco?Questo poco è indicativo di un modo di intendere la ristorazione molto lontano dal mio e il non tornare più èl'unica maniera che ho per difendere quella che per me è la buona ristorazione,come da Romano a Viareggio,dove arrivato alle 2,30 e fuori stagione,appena entrato mi ritrovai tutta la brigata di cucina ed camerieri in maniche di camicia che chiaccherevano pronti ad andar via,ma non mi diedero neppure il tempo di chiedere se si potesse ancora pranzare che mi accompagnarono in sala e poco dopo arrivò Romano dopo essersi rimesso ,anche lui,giacca e cravatta.Questa è la vocazione all'accoglienza che fa onore alla ristorazione .
Ps.La"rabbia" la riserbo per ben altro,e Giappun non è Pierangelini e non mi mancherà.

zimmerman ha scrittoPrimus dice:per così poco?Questo poco è indicativo di un modo di intendere la ristorazione molto lontano dal mio e il non tornare più èl'unica maniera che ho per difendere quella che per me è la buona ristorazione,come da Romano a Viareggio,dove arrivato alle 2,30 e fuori stagione,appena entrato mi ritrovai tutta la brigata di cucina ed camerieri in maniche di camicia che chiaccherevano pronti ad andar via,ma non mi diedero neppure il tempo di chiedere se si potesse ancora pranzare che mi accompagnarono in sala e poco dopo arrivò Romano dopo essersi rimesso ,anche lui,giacca e cravatta.Questa è la vocazione all'accoglienza che fa onore alla ristorazione.

tanto di cappello. mi piacerebbe andare una volta a pranzo insieme.

Non condivido neanche da lontano il ragionamento di Zimmerman. Forse perchè tendo ad essere molto indulgente e perdonatore verso chiunque lavora. Al posto suo me ne sarei andato tranquillamente per poi tornare alla prima occasione utile: a quel punto si che avrei potuto decidere definitivamente se fa al caso mio oppure no. Fare paralleli con altri non ha alcun senso: che ne sai di quali problemi avrebbero potutto esserci stati tra quelle mura? Essere ragionevoli significa saper chiudere un occhio in quei casi dove non si viene mal trattati oppure si viene palesemente presi in giro. Dopo tutto anche i ristoratori sono gente che lavora, onestamente aggiungo io, e come tutte le categorie lavoratrici possono commettere degli sbagli, anche solo semplicemente di programmazione. Più indulgenza e comprensione renderebbero la vita in generale, migliore.

zimmerman ha scrittoPrimus dice:per così poco?Questo poco è indicativo di un modo di intendere la ristorazione molto lontano dal mio e il non tornare più èl'unica maniera che ho per difendere quella che per me è la buona ristorazione,come da Romano a Viareggio,dove arrivato alle 2,30 e fuori stagione,appena entrato mi ritrovai tutta la brigata di cucina ed camerieri in maniche di camicia che chiaccherevano pronti ad andar via,ma non mi diedero neppure il tempo di chiedere se si potesse ancora pranzare che mi accompagnarono in sala e poco dopo arrivò Romano dopo essersi rimesso ,anche lui,giacca e cravatta.Questa è la vocazione all'accoglienza che fa onore alla ristorazione .
Ps.La"rabbia" la riserbo per ben altro,e Giappun non è Pierangelini e non mi mancherà.

IO, onestamente, mi troverei oltremodo in imbarazzo a gustarmi un pasto sapendo che ho costretto un'intera brigata di cucina a fare gli straordinari, perchè di questo si tratta STRAORDINARI, per soddisfare la mia epicurea capricciosità di presentarmi alle 14,30 in un ristorante......
Ma forse sono io quella sbagliata....

zimmerman ha scrittoPrimus dice:per così poco?Questo poco è indicativo di un modo di intendere la ristorazione molto lontano dal mio e il non tornare più èl'unica maniera che ho per difendere quella che per me è la buona ristorazione,come da Romano a Viareggio,dove arrivato alle 2,30 e fuori stagione,appena entrato mi ritrovai tutta la brigata di cucina ed camerieri in maniche di camicia che chiaccherevano pronti ad andar via,ma non mi diedero neppure il tempo di chiedere se si potesse ancora pranzare che mi accompagnarono in sala e poco dopo arrivò Romano dopo essersi rimesso ,anche lui,giacca e cravatta.Questa è la vocazione all'accoglienza che fa onore alla ristorazione .
Ps.La"rabbia" la riserbo per ben altro,e Giappun non è Pierangelini e non mi mancherà.

Io avrei avuto imbarazzo. Non nel pranzare, ma nel riportare questo esempio....

balcone ha scrittoIo avrei avuto imbarazzo. Non nel pranzare, ma nel riportare questo esempio....

io non avrei avuto alcun imbarazzo. eppoi con la gentilezza ed un sorriso si ottiene/accetta tutto.

scusate ma ho l'impressione che si stiano confondendo i problemi.
cioè che si sia allargato il campo sulla disponbilità o meno di servire un cliente in orario tardo o altre menate. e alla fine è zimmermann che va per ristoranti a ora tarda a rompere le palle. ma per piacere!
quanto raccontato è di una semplicità disarmante: un cliente viene lasciato sulla porta di un ristorante aperto, si ritorna e lo si manda via.
ripeto: se come ristoratore in quel momento sapessi/volessi/potessi/credessi non servire un cliente farei la cosa che anche parry, pur di natura orobica, ha detto. un sorriso, una scusa credibile e una stretta di mano. nessuno, ripeto, nessuno avrebbe protestato.
o no?

silbusin ha scritto farei la cosa che anche parry, pur di natura orobica, ha detto. un sorriso, una scusa credibile e una stretta di mano.

perchè nonostante io sia giovane,bello, simpatico attraente e con il testosterone al 120%, sono stato forgiato dal fuoco di 1000 battaglie e ho visto cose che voi umani...

fondamentalmente sono un cazzaro

Parakarro ha scritto

silbusin ha scritto farei la cosa che anche parry, pur di natura orobica, ha detto. un sorriso, una scusa credibile e una stretta di mano.

perchè nonostante io sia giovane,bello, simpatico attraente e con il testosterone al 120%, sono stato forgiato dal fuoco di 1000 bottiglie e ho visto cose che voi umani...

fondamentalmente sono un cazzaro

Così si che la frase ha il suo bel perchè

fulvia ha scritto
IO, onestamente, mi troverei oltremodo in imbarazzo a gustarmi un pasto sapendo che ho costretto un'intera brigata di cucina a fare gli straordinari, perchè di questo si tratta STRAORDINARI, per soddisfare la mia epicurea capricciosità di presentarmi alle 14,30 in un ristorante......
Ma forse sono io quella sbagliata....

no. anche io ragionerei così. come mi rendo conto che non posso pernottare a tavola, ma molta più gente di quanta possano immaginare gli illustri mangioni, se ne fotte.

oggi un due che amabilmente ciacolavano di lavoro ho dovuto andar li e fargli presente che sono LE TRE DEL POMERIGGIO e che sarebbe ora di andare. Nemmeno quando spendono 10 euro hanno il buon senso di capire quando è oora di andare.

silbusin ha scrittoscusate ma ho l'impressione che si stiano confondendo i problemi.
cioè che si sia allargato il campo sulla disponbilità o meno di servire un cliente in orario tardo o altre menate. e alla fine è zimmermann che va per ristoranti a ora tarda a rompere le palle. ma per piacere!
quanto raccontato è di una semplicità disarmante: un cliente viene lasciato sulla porta di un ristorante aperto, si ritorna e lo si manda via.
ripeto: se come ristoratore in quel momento sapessi/volessi/potessi/credessi non servire un cliente farei la cosa che anche parry, pur di natura orobica, ha detto. un sorriso, una scusa credibile e una stretta di mano. nessuno, ripeto, nessuno avrebbe protestato.
o no?

vero, l'ho scritto prima che si confondono gli argomenti (i problemi son altri), ma tu mi pare che insisti

intanto spiegami perchè un ristoratore DEVE INVENTARE DELLE SCUSE per dire ad un cliente se è apre se chiude o che roba. stiamo scherzando? io apro e chiudo senza dover scuse a nessuno e cmq non mi pare di aver letto che i signori abbiano detto a zimmerman "Fanculo noi gente con lo zaino non ne vogliamo" è....

anche a me è capitatao nelle domeniche di agosto senza vedere un'anima di sentirmi suonare il campanello alle 13,40 mentre stavo lavando il pavimento, e gli ho detto "mi spiace abbiamo già chiuso". fine....poi pensino un po quello che vogliono, son mica un assistente sociale è....

...poi zimmerman può pensare quello che vuole ci mancherebbe.....non ci andrà più? amen.

maxb. ha scrittoNon condivido neanche da lontano il ragionamento di Zimmerman. Forse perchè tendo ad essere molto indulgente e perdonatore verso chiunque lavora. Al posto suo me ne sarei andato tranquillamente per poi tornare alla prima occasione utile: a quel punto si che avrei potuto decidere definitivamente se fa al caso mio oppure no. Fare paralleli con altri non ha alcun senso: che ne sai di quali problemi avrebbero potutto esserci stati tra quelle mura? Essere ragionevoli significa saper chiudere un occhio in quei casi dove non si viene mal trattati oppure si viene palesemente presi in giro. Dopo tutto anche i ristoratori sono gente che lavora, onestamente aggiungo io, e come tutte le categorie lavoratrici possono commettere degli sbagli, anche solo semplicemente di programmazione. Più indulgenza e comprensione renderebbero la vita in generale, migliore.

osti...uno sano di mente l'abbiamo trovato vah....