Stroliga ha scrittoEcco un esempio di menù non classico:
http://www.osteriadelsass.it/
ilForchetta ha scrittoStroliga ha scrittoEcco un esempio di menù non classico:
http://www.osteriadelsass.it/
Bello! Interessantissimo.
Però spiazzante, eh?
Prova a immaginare di essere seduta lì e dovere scegliere. Viene istintivamente lo stimolo a cercare qualcosa si "antipastoso" e qualcosa di "primoso", vero?
Però non si trova e arriva subito la necessità di chiamare il personale di sala a chiedere spiegazioni ed essere guidati.
ilForchetta ha scritto
wineless ha scritto
Ripeto, e chiedo il conforto di Fulvia o altri chef, secondo me è per questione di tempistica di cucina, per non trovarsi in tilt con diverse comande troppo eterogenee contemporaneamente ed essere oggetto della makumba di strini.
marconuara ha scrittoMi sembra che ci si stia occupando di un falso problema.
Ognuno organizza il suo menù a seconda di quello che offre:
- se faccio cucina italiana dovrò suddividere in antipasti, primi, secondi e dolci
- se offro cucina francese in entree e piatti principali (così come al'inglese, al greco o al messicano).
- se sono un innovativo o mi dedico al fusion faccio un po' come mi pare, anche per sottolineare la mia diversità.
Non penso che un ristorante toscano o pugliese possa proporre un menù non suddiviso in modo consueto. Anche questo appartiene alla tradizione e quindi va preservato in un ristorante tradizionale.
Piuttosto molti italiani sono così legati al loro modo di mangiare che anche se vanno al messicano chiedono cosa c'è di primo o cosa c'è di pasta!!!