L'argomento si fa interessante per alcuni risvolti.
C'era un forumista, che se n'è andato, che diceva senza alcuna incertezza che per valutare un locale andava ordinato il menu completo (antipasto, primo, secondo e dessert) se no la recensione non aveva valore. Poi si scopriva che andava sempre a pranzo a mezzogiorno del sabato.
La maggior parte (circa il 90%) dei recensori (tranne che nel periodo estivo), va a cena e di questi il 70% il sabato sera.
E' pensabile avendo pranzato normalmente a mezzogiorno ripetere il pasto completo la sera? Sì se si hanno vent'anni o il verme solitario dell'Oltrepò pavese
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Personalmente, se le porzioni sono abbondanti, non riesco più a fare le quattro porzioni; mi sembra stupido provare disagio da ripienezza dopo aver preso un antipasto e un primo e trovarmi di fronte ad un secondo ricco e poi ad un dessert. La cena non è più gustata e mandare indietro i piatti semivuoti è antipatico (tipico l'imbarazzo "era buono, sa, ma la porzione era troppa..." - sarà vero o no?).
Quindi o scelgo il menu degustazione o se faccio l'antipasto salto il primo per poi accedere al secondo e dessert. A meno che le porzioni non siano "calibrate".
Stimo moltissimo i ristoratori (tra cui primus [la moglie], fulvia, rinco e il patron di Al Sorriso) che ti avvertono con gentilezza della "portata" delle portate e ti consigliano la mezza porzione o altro.
Questo fa sì che il ristoratore possa gestire "assieme" al cliente la cena: è un rispetto reciproco e una reciproca soddisfazione.
Dove primus ha sacrosanta ragione è quando arrivano per esempio le due coppie di giovani (ne ho viste decine e avendo validato più di 5000 recensioni si coglie dagli scritti) in cui le ragazze hanno deciso "quella sera" di fare la Weigth Watcher e quindi un antipasto-secondo-dessert/primo-dessert/antipasto-secondo/secondo-dessert e i cavalieri, in preda a delirio amoroso, quando usualmente mangiano a Il Maggiolino una cofanata di carne e patate, quella sera ripetono lo stesso cerimoniale non sovrapponibile ma variato. Così la comanda in cucina è a tempo variabile: facciamo aspettare uno mentre due mangiano, poi tre mentre mangia uno, poi...?
Insomma NON è facile fare il ristoratore: c'è chi si pone sempre nella dimensione di "servire" il cliente perchè non può permettersi il lusso di mandarlo adardaviaiciapp; c'è chi si comporta come un cialtrone (pizzerie di Milano, locali turistici al mare, ecc.) e se ne approfitta. Alla fine è sempre questione di educazione da entrambe le parti.
Sapendo anche, dai giornali Corriere della Sera e Repubblica, che in autunno la ristorazione dovrebbe aumentare del 15% c'è da chiedersi (se ciò risulterà vero): ma siamo tutti matti? Clienti ad andare al ristorante e ristoratori a gestire i locali?
Per non pensare poi al vino: con le nuove norme rigidissime sull'alcol i ristoratori dovranno darsi rapidamente una mossa privilegiando le mezze bottiglie o il servizio al calice o il doggy-bottle bag!
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