Trattazione delle tematiche generali sulla ristorazione.
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da pillutta il 28 set 2006 15:32


Fante ha scrittoSe spendi 250 euro per uno scarpone invernale, in pelle di Panda, ultraresistente, cucito a mano da un vescovo, stai pagando una cifra alta per un prodotto che ha un perchè.

[OT ON]Se compri qualcosa in pelle di panda sei un delinquente! E poi dfendi le lumache :P [OT OFF]
Per il resto ognuno è libero di pensarla come vuole, io la penso come Silvano e Bob

Woody Allen : Ero solito portare una pallottola nel taschino, all'altezza del cuore. Un giorno un tizio mi tirò addosso una Bibbia, ma la pallottola mi salvò la vita.

da Macs il 28 set 2006 15:52


Fante ha scrittoma non puoi dire che è lui un cialtrone che spende troppi soldi per una roba che fa plin plin.


La sintesi perfetta...
Io adoro quest'uomo...

E lo quoto nuovamente al 100% per tutto il suo pensiero sui ristoranti e i loro costi.

In più, per seguire Monty, gradirei un approfondimento sul suo pensiero riguardo al ristorante Arnolfo. Mi interessa perchè essendoci stato di recente ho avuto la sensazione, pur avendo mangiato bene, di aver pagato troppo, sensazione che non ho avuto da Tano, a Villa Crespi o da Cracco...

Se gh'è un patrono dei faciademerda, ghe dumandi cosa g'ho de fà...
DVDS - El paradis del Scurpion.

da Bob il 28 set 2006 16:14


Lo "strumento" è una cosa a parte. Esso "serve" a qualcosa, "fa" delle cose, e può essere mio interesse che le faccia al meglio.
Non so se vi rendete conto, ma stiamo ritornando ancora a un vecchio topic, in cui sostenevo che, in fondo, il metro di giudizio principale è il rapporto qualità/prezzo. Il "ci torno" oppure "non ci torno". Insomma, il piatto più importante del menù è, alla fine, il conto. E negarlo serve solo a nascondersi dietro a un dito.
La cifra limite è un altro paio di maniche, quella può variare, ma esiste comunque un livello oltre al quale si va malvolentieri. Certo, se voilessi mangiare ilpanda cuicnato da un vescovo, dovrei essdere disposto a spendere di più, ma vorrei rispondere con un altro esempio, fatto di cose che conosco molto meglio della cuicna e dei ristoranti.
Parliamo di marmi. In Asia, il Marmo con la M maiuscola è il Carrara. Qui, è quanto di più normale si possa trovare, al punto che l'ICP ligure forniva, tempo fa, i lavelli da cucina scavato in un unico blocco. Qui, si pensa al Blu del Brasile o al Nero Africa (lo so, sono graniti). Costano un sacco. Sono "pregiati".Ma perchè? Perchè quello che costa è il trasporto. Qualitativamente, non sono meglio di un granito di montorfano o di un granito sardo, che qui ti tirano dietro. Quindi, cosa pago in un ristorante, per arrivare a 200 euro? Il trasporto? No, grazie. una qualità eccelsa? Allora, forse.
Ma nei 100 non c'è spazio, in genere, nè per il "trasporto", nè per la "qualità eccelsa". E' per questo che dico che, in linea di principio, preferisco un ristorante da 200 a uno da 100. A meno che non mi offrano un menù semplicissimo di qualità eccelsa.

da ilForchetta il 28 set 2006 17:39


Fante ha scrittoA certe cifre non ci arrivo ma anche perchè non sono sicuro di essere in grado di apprezzarne la validità.


Questa cosa, marco, la dici spesso e, con tutto il rispetto, credo sia una boiata pazzesca. Praticamente, sconcordo anche io. 8)

I ristoranti davvero di livello mostruoso, che costano più di 100 euro a testa, sono realmente di un altra categoria, rispetto a quelli da 50 euro a testa. (non tutti, ovviamente, ma è la regola). E non è per nulla difficile accorgersene.

Il difficile è cucinare mostruosamente bene, non gustare mostruosamente bene.

O vuoi dire che da Tano hai mangiato bene come all'Osteria di Porta Pupazza e non hai notato differenze?

da Fante il 28 set 2006 18:03


alberto ha scrittoIl difficile è cucinare mostruosamente bene, non gustare mostruosamente bene.


Dissento.
Il gusto, come gli altri sensi, va educato. Progressivamente.
Fai mangiare a un consumatore medio un semifreddo di parmigiano con riduzione all'aceto balsamico in millefoglie di animelle e confettura di cipolle.
Se non ti spacca la faccia sei fortunato.

da Rinaldo il 28 set 2006 18:29


Fante ha scrittoFai mangiare a un consumatore medio un semifreddo di parmigiano con riduzione all'aceto balsamico in millefoglie di animelle e confettura di cipolle.
Se non ti spacca la faccia sei fortunato.


Io non ho spaccato la faccia a nessuno l'ultima/unica volta che ho mangiato cose simili ma, nell' ordine, poche ore dopo quella cena:

La Piglet è rimasta incinta, Michaela e mia moglie hanno passato la notte in bagno, io e il marito della Miky siamo andati al Monumentale a molestare le signorine :shock: :shock: per ingannare la notte 8)

(P.S. il gelato era al basilico).

Rinaldo

da ilForchetta il 28 set 2006 20:56


Fante ha scrittoFai mangiare a un consumatore medio un semifreddo di parmigiano con riduzione all'aceto balsamico in millefoglie di animelle e confettura di cipolle.
Se non ti spacca la faccia sei fortunato.


Secondo me dipende maggiormente dalla predisposizione a provare cose nuove o diverse, non dall'educazione al gusto. Soprattutto perché si parlava di altro genere di fruitori, un po' più avanzati (eh, parlavo di te...).

da primus il 29 set 2006 08:58


Fante ha scritto
alberto ha scrittoIl difficile è cucinare mostruosamente bene, non gustare mostruosamente bene.


Dissento.
Il gusto, come gli altri sensi, va educato. Progressivamente.
Fai mangiare a un consumatore medio un semifreddo di parmigiano con riduzione all'aceto balsamico in millefoglie di animelle e confettura di cipolle.
Se non ti spacca la faccia sei fortunato.



Siccome la stragrande maggioranza dei frequentatori di ristoranti sono "consumatori medi", vuoi dire che la maggior parte delle persone non è in grado di apprezzare preparazioni simili?


Boiata teribbbile :wink:

Diciamo che è una questione di gusti, c'e' chi preferisce locali di livello, argenteria, cibi raffinati appena appena a "sporcare" il piatto, vini straordinari...poi ,spessissimo, è tutta "scena" e di cibo & vino non capiscono una mazza...c'e' chi invece preferisce la sostanza alla "recita" e allora hanno i loro posticini da frequentare....ma non lo dicono a nessuno.

"Ogni stecca ripetuta due volte è l'inizio di un arrangiamento" (Frank Zappa).

da Bob il 29 set 2006 10:39


La maggior parte dei consumatori non solo NON è in grado di apprezzare portate simili, ma non è neppure in grado di capire quando la portata è una schifezza. Se gli si legge il titolo del piatto, osannerà o deprecherà a seconda del posto in cui si trova. Punto.
Lasciamo quindi perdere il caso che possa capire se, pur con piatto intelligentemente preparato, si trovi davanti una preparazione casualmente malriuscita: qui, proprio, non c'è speranza.
Noi, però, stiamo limitando la discussione a "creazioni artistiche dello chef". A parte il fatto che l'arte va bene, ma anche lo stomaco vuole la sua parte, non bisogna dimenticare la logica, forse molto meno creativa, ma sicuramente più frequente, del piatto vero e proprio di assaggini. Lo stesso "tris di primi" ne fa parte, nonchè il famigerato "buffet di antipasti s.q." A volte, poi, esiste nel menù un piatto vero e proprio, a metà tra il piatto unico e l'antipasto da dividere, formato da una mezza dozzina di, appunto, assaggini (le melanzanine, gli arancini, le mozzarelline, i carciofini, le vaccatine....tutto rigorosamente in "ini"). E poi, perchè dimenticare anche la "grigliata mista"?(bè, qui, esagero)
Gli stessi salumi misti possono essere un piatto di assaggini: c'è differenza tra chi sceglie un piatto di San Daniele al coltello, o un lardo di Colonnata con miele e noci, e chi dice "mi faccia un misto".
Non vi pare?

da Bob il 29 set 2006 10:42


ho sbagliato topic...... :oops:

da ilForchetta il 29 set 2006 10:43


Scusate, eh, ma parlare di un argomento dando per scontato che in media nessuno ne capisca un tubo, relegando la discussione a un'elite mi pare un po' presuntuoso.

E comunque, bob, questo è il topic dei 50 euro, non quello degli assaggini... :lol: :lol: :lol: :wink:

da ilForchetta il 29 set 2006 10:44


Bob ha scrittoho sbagliato topic...... :oops:


eh, già.... :lol:

da Fante il 29 set 2006 10:51


alberto ha scrittoScusate, eh, ma parlare di un argomento dando per scontato che in media nessuno ne capisca un tubo, relegando la discussione a un'elite mi pare un po' presuntuoso.


Nessuna presunzione. Se non erro - e non capita quasi mai - il punto è: ma consigliare un ristorante dove si spende più di tot euro ha senso?
La mia risposta è: sì.
Non mi sembra che nessuno abbia fatto discorsi elitari.

da Bob il 29 set 2006 10:52


Come hai visto,me ne ero giàaccorto. La colpa è del solito Primus (sempre lui!) che ha fatto un intervento ambivalente.
Comunque, la prima parte la confermo, come commento. La seconda andrebbe, appunto, nel topic degli assaggini.
Tuttavia specifico.Qui non si parla di "elite": si parla di persone a cui "è stato educato il gusto". E su questo, spero che non ci sia da discutere: io non sono in grado di distinguere le annate di un vino, un sommelier probabilmente sì. A fronte di un piatto, riuscivo a identificare l'80% degli ingredienti; c'è gente che non distingue se la carne che sta mangiando è maiale o vitello ( e, a volte, non è così facile). In questo senso ho detto quello che ho detto. Che poi io pensi che MOLTI,maproprio MOLTI, asseriscano di capire molto di più di quanto in effetti non riescano, è un altro paio di maniche

da Bob il 29 set 2006 10:57


Fante ha scritto
Nessuna presunzione. Se non erro - e non capita quasi mai - il punto è: ma consigliare un ristorante dove si spende più di tot euro ha senso?
La mia risposta è: sì.
Non mi sembra che nessuno abbia fatto discorsi elitari.

:D Il "nessuna presunzione a chi si riferiva? :D
Però la mia risposta resta "NO". Sopra i 50 euro DEVE poter essere consigliato. Per definizione. Si può al massimo avvertire della "particolare" eccellenza del ristorante ("vale più di quanto spendi"). E si torna al conto.

da ilForchetta il 29 set 2006 11:05


Fante ha scrittoFai mangiare a un consumatore medio un semifreddo di parmigiano con riduzione all'aceto balsamico in millefoglie di animelle e confettura di cipolle.
Se non ti spacca la faccia sei fortunato.


Ci stiamo perdendo, allora torno all'origine del MIO intervento.

Questa affermazione secondo me è una boiata. Quello di cui parli tu è l'avventore SOTTO la media. Se così non fosse non ci sarebbe sto gran fiorire di ristoranti 'sofisticati'.

Naturalmente, sto parlando di avventori che vanno al ristorante per gustare, non per nutrirsi.

da Bob il 29 set 2006 11:09


Poi la smetto.
L'avventore sotto la media è la media degli avventori.
Meglio ancora: In questa media degli avventori, quelli che si credono sopra media sono la media.

da ilForchetta il 29 set 2006 11:12


Bob ha scrittoPoi la smetto.
L'avventore sotto la media è la media degli avventori.
Meglio ancora: In questa media degli avventori, quelli che si credono sopra media sono la media.


Fante... un analgesico forte, please... uno mediamente buono...

da Fante il 29 set 2006 11:48


alberto ha scrittoQuesta affermazione secondo me è una boiata. Quello di cui parli tu è l'avventore SOTTO la media. Se così non fosse non ci sarebbe sto gran fiorire di ristoranti 'sofisticati'.



Troiate. Non c'è un fiorire di ristoranti sofisticati. Qualcosina si muove, è vero, ma la maggior parte sono ciulate. Dove ti dicono Riso tostato in Pinot e cotto in brodo con porcini di Borgotaro - che fa figo - per non dirti risotto ai funghi - che fa triste. Moda, solo moda.
Parlo solo di una realtà locale, sia chiaro a tutti.

da Greedy il 29 set 2006 12:23


Fante ha scrittoModa, solo moda.
Parlo solo di una realtà locale, sia chiaro a tutti.


Realtà locale=Milano
Milano=Moda e affari
Il cliente tipo a milano sono:
- il businessman che è in viaggio di lavoro e (primo) non paga di tasca sua e (secondo) visita il locale una sola volta. Ergo, posso rifilarti qualsiasi cosa, che mi frega.
- il turista che (come sopra) non capisce una fava di buona cucina, si accontenta e trova buono quello che noi sputeremmo al primo assaggio, paga senza problemi 12€ di coperto da biffi perchè è fighissimo mangiare in vetrina sotto la galleria.
- il milanese fighetto che ga i danè ma el capiss nagot, porta fuori la sua tipa in un ristorante chic, in una zona in, con l'ambiente minimal, la cucina fusion, il conto maxi, ma che importa, il giampi ha detto che in quel posto ci vanno le modelle e una volta cià visto anche un giocatore con una velina ...
- il cliente medio che esce una volta ogni tre mesi a mangiare una pizza con la famiglia o con gli amici del calcetto e ordina magari anche un primo e non si accorge che è un four jumps rescaldé sur la padell come quelli di sua moglie ..

Milano da bere (e poi sputare, aggiungo io).

Ci sono piccole, rare, nascoste chicche che sono l'eccezione, ma la stragrande maggioranza dei posti rispetta quanto sopra.

G.

Life is too fu@%ing short! You wann' it? Go get it!

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