Trattazione delle tematiche generali sulla ristorazione.
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da wineless il 23 mag 2005 20:49


beh la cucina innovativa di Marchesi secondo me è frutto del boom economico, della ricchezza che finalmente arriva sulla tavola e sulla quale si può creare e fantasticare, lasciando per un attimo come aspetto secondario il fatto di doversi nutrire.

Tutti gli altri sono una risposta alle esigenze e richieste dettate dagli stereotipi inculcatici dai mass media, un continuo superarsi nelle novità, fino agli estremi della cucina molecolare.

Poi come tutte le tendenze a un certo punto si tocca la cuspide e si torna indietro, si riscoprono passato e tradizioni, l'agriturismo diventa cool e la cotoletteria trendy.

Questo il mio modo di vedere (da sobrio!). :mrgreen:

Adry =^_^=


alla fine sempre di pastasciutta si tratta

per Silvano

da Ospite il 23 mag 2005 20:58


Direi che la cucina di Gualtiero è particolarmente indirizzata a togliere l'eccesso nei piatti tradizionali (Prendi un brasato o il classico Vitello Tonnato o la tradizionale cassoeula come magistralmente spiegato nel primo libro di Marchesi-LA MIA NUOVA CUCINA ITALIANA) sfruttando le cotture separate.
Un pastrocchio come quello presentato a GUSTO difficilmente lo troverai nella cucina di Marchesi. Io credo che il meccanismo della complicazione dei piatti (da parte dei nipotini)sia dovuto, soprattutto, alla voglia/necessità di stupire il cliente. Gli spaghetti caviale-erba cipollina sono un'esempio di semplicità veramente calzante. Per contro penso ai ravioli di risotto presentati da Perbellini........sarà.......ma sono dubbioso. Certo che se poi ci spari sopra il tartufo & co. .........qualcuno può anche caderci nel tranello.
Ciao
LA MAX 61°

..IO la butto lì...

da fulvia il 23 mag 2005 21:04


...Io la butto lì come provocazione...Se tutti hanno voglia e soprattutto nostalgia dei cibi semplici, come si spiega il successo di grandi chef come Vissani che propongono gamberoni spolverati al caffè...e altri come Ferràn Adrià definito il re del sifone che ripropone (anche se oramai è preistoria per lui) creme soffiate e aeree gelatine?????
Non sarà che cadiamo tutti nel luogo comune dei cibi dei bei tempi che furono, ma umanamente, se qualcuno ci propone la novità non resistiamo alla tentazione??? Io personalmente amo sperimentare gusti ed esperienze nuove in cucina mischiare la tipicità degli alimenti della mia terra e magari contaminarli con ingredienti "forestieri", lo zenzero, un chutney di mango con una coscia d'anatra confit, un riso nero selvaggio con uno spezzatino di coniglio al curry.....
...Intanto per mercoledì a pranzo preparo una bella teglia di pasta al forno.....raguttone, besciamellona e tanto parmigiano!!!! E un bèl Labròsc frizzantino che buscia!!!

da silbusin il 23 mag 2005 21:19


fulvia, arrivi in ritardo....
già detto prima la storia che spesso noi siamo legati ai luoghi comuni e, se ti ricordi, avevamo già discusso sul fatto che se nel tuo locale fai cose buonissime e semplici non viene nessuno, se ci metti il foie gras la gente viene.
è il mercato che comanda.

da silbusin il 23 mag 2005 21:21


però è suggestivo il fatto che quando vuoi ricordare qualcosa di "romantico" nell'alimentazione, giovani e non più giovani tendono a citare il pane, il latte, la marmellata, le trofie :shock: aaaaaarggggghhhhh!

da silbusin il 23 mag 2005 21:34


Per tornare a bomba. Quello che ha poi inciso in maniera decisiva sulla ristorazione e sulle preparazioni alimentari è stato il freddo.
Dal filo di acqua con dentro il butiro a il freezer a -27.
Prodotti più sicuri e derrate che durano più a lungo.
Anche a Vittorio Veneto hanno incominciato a mangiare le orate al posto dei persici di lago o delle scardole.

da silbusin il 23 mag 2005 21:40


non ultimo i trasporti e la televisione.
migliaia di bambini hanno iniziato ad amare la natura con Angelo Lombardi e Andalù; poi è comparsa Lisa Biondi e via via...sino alla fulvia.
e la televisione ha imposto i gusti: dolondolondolondolò eheeho! robiola galbani; gringoooo....carne montana; sino dai tempi dei garibaldini....china martini.
Carosello: una fucina di messaggi per l'alimentazione.
Oggi se ne vedono gli effetti sui bambini.

da silbusin il 23 mag 2005 21:42


si chiude il cerchio.
la pubblicità, i trasporti, le preparazioni industriali, il mercato.
come ciliegina sulla torta: le mode.

da silbusin il 23 mag 2005 21:52


poi sono comparsi (ritorno serio) i cibi "stranieri".
lo pensate voi nel 1953 mio padre che ci portava a mangiare dal Nu? pesce crudo!!! oppure nel 1953 a mangiare cinese? le pinne di pescecane o i nidi di rondine?

da Ospite il 23 mag 2005 21:53


silbusin ha scrittoAnche a Vittorio Veneto hanno incominciato a mangiare le orate al posto dei persici di lago o delle scardole.


sigh :( ..il mio nonnino aveva la piu' antica pescheria di Vittorio Veneto..mi ricordo che nel '70, avevo cinque anni, partiva quattro notti su sette a chioggia e tornava la mattina con quello che avevano appena pescato.. e appena dopo la guerra partiva con la bicicletta e una cassetta di sardine in giro per i paesini lì attorno..

da silbusin il 23 mag 2005 21:57


nel 53 andavo al mare nelle Marche; a merenda la padrona di casa dava a noi bambini una fetta di pane senza sale, un po' duretto, sale grosso sparso sopra e una innaffiata di olio d'oliva verde, profumato, che ancora oggi mi sovviene.
sai che bell'andare con la tortina fiesta?

da silbusin il 23 mag 2005 21:59


bello....i miei nonni materni erano di Revine Lago, 5 km da Vittorio. :D

da silbusin il 23 mag 2005 22:07


dopo lo scorporo il topic appare veramente marinettiano.

da kinggeorge il 23 mag 2005 22:08


silbusin ha scrittodopo lo scorporo il topic appare veramente marinettiano.


come i cucchiaini di Rinaldo? :roll:

... Stella Stellina, la notte si avvicina ...
P.S.: "tu sei il solito facinoroso: un po' diplomatico un po' sovversivo" - wineless, 23/05/2005

da silbusin il 23 mag 2005 22:09


cmq il pesce nei paesi lontani dalle coste, tranne baccalà e aringhe, è arrivato quando con i camion refrigerati la merce non deperiva.
abbiamo visto che ci sono stati recensori che condividevano le scelte di pesce al rifugio fodom ad Arabba e a Ortisei.

ma che bello questo topic!! :-)

da princess il 24 mag 2005 02:34


:oops:
Della mia infanzia, già lontana dalle brutture della guerra, non ho ricordi di grandi sacrifici e grandi privazioni (se non per le scarpe, un paio per l'estate e un paio per l'inverno, un unico cappottino finchè non m'andava stretto e via discorrendo).
Al mattino, prima di recarmi a scuola, grandi tazze di latte e orzo solubile con pezzi di pane duro al posto degli attuali biscotti. A pranzo una gran fatica per mandar giù pietanze che oggi sono ritenute vere prelibatezze come pasta e fagioli… pasta con i cavoli… pasta e patate…. Per non parlare delle mitiche fave e cicorie, oggi proposte, al sud, come piatti ricercati...:roll:

Ricordo però mio nonno, un omone vissuto quasi cento anni e deceduto serenamente di vecchiaia, che al mattino mangiava pane, pomodoro, cipolla cruda, ed un buon bicchiere di vino, e guai a buttar via gli avanzi, sia che si trattasse di pasta che di bistecche o di frittura… al mattino, a colazione, ci pensava lui!… :shock: :P

Mia mamma, infatti, prima di sposare il mio papà viveva in campagna con i suoi genitori, gente umile, e mi racconta ancora oggi che in periodo di guerra un uovo lo si divideva in due e il capofamiglia, il nonnone, per l’appunto, l’unico che lavorava, soltanto lui aveva diritto ad un uovo intero. La carne era rara e la si mangiava solo nei giorni di festa e in estate le angurie venivano addentate fino a che la scorza diventava sottilissima. Inaudito, per i tempi attuali! Nel periodo della guerra si faceva il pane in casa e lo si mangiava anche quando era diventato duro come un sasso. E in otto figli mangiavano dallo stesso grande piatto….
Che tempi….

A me, dei tempi andati, è rimasto il ricordo malinconico e poetico di quando, bambina, nelle lunghe giornate estive, deliziata dal frinire delle cicale, salivo gioiosa in compagnia della mia ingenuità, su un albero, in campagna da parenti, e staccavo, ormai maturi, fichi…ciliegie…pesche…albicocche…gelsi…. Un gusto che non ho più riprovato ed un sapore che non ho più ritrovato. :oops: :)

ringrazio tutti per il bel contributo a questo topic :wink:
princess

<i>"Senza il piacere del gusto, la vita è come un lungo viaggio attraverso il deserto"</i> G. D'Annunzio

Re: ma che bello questo topic!! :-)

da wineless il 24 mag 2005 13:24


princess ha scrittoringrazio tutti per il bel contributo a questo topic :wink:
princess


Grazie a te per averci stimolato su questi bei ricordi!

A proposito, io da piccolo in inverno quando ancora le nevicate erano una cosa normale, raccoglievo la neve fresca (dalla seconda fioccata, "la prima l'è di ratt!") in una scodella e poi ci mettevo un po' di Marsala, che buonaaaaaa!
Eravamo a 6-7 anni prima di Cernobyl, non so se comunque fosse salutare già all'epoca, ma sono ancora qua vivo e vegeto. :P

Adry =^_^=


alla fine sempre di pastasciutta si tratta

da kinggeorge il 24 mag 2005 14:02


neve e marsala???? :shock:

Ecco perchè ora è ridotto così... :?
:roll:

... Stella Stellina, la notte si avvicina ...
P.S.: "tu sei il solito facinoroso: un po' diplomatico un po' sovversivo" - wineless, 23/05/2005

NUOVO SONDAGGIO

da Ospite il 24 mag 2005 14:19


King, Kazzeggio per Kazzeggio, introduci un nuovoi sondaggio su quale AVATAR sia più consono per Adriano.
Dopo la sua ultima postata direi - MARSALAWITH- oppure ADRYCIUCA-
SBORNIX-
Ciao
LA MAX 61°

da mousse il 24 mag 2005 15:02


Ciao a tutti!!!

Ma scusa Macs, anch’io sono classe ’76, che vor dì arrogarsi il diritto??!!!...siamo giovani , almeno fino al prossimo cambio di decina ( ..sigh ..purtroppo neanke troppo distante!!)..
Anch’io mangiavo la neve col caffè e mi piaceva un sacco!! Perché non vi è mai capitato di sboccollenciare un grappolino di fiori di acacia??
E che dire del quantitativo di frutti /prodotti selvaggi della Natura?
Il cicocrino o rba matta in milanese (credo) coi suoi denti di leone infine coi suoi soffioni ? o il luppolo coi suoi tralci che invade tutte le siepi?
Qualcuno nella periferia di Milano, potrà ancora cibarsene?
O i bellissimi fiori di sambuco che si prestano x frittelle e focacce, per poi offrire bacche con cui produrre originali confetture ( wineless mi pare abbia fornito la ricetta). Crescono ancora sugli argini dell’Adda, ma possono essere ancora utilizzati in cucina?
E le more? Il frutto più buono che esiste e le fragoline del sottobosco?
E la malva x il mal di denti?

mio padre mi ha sempre parlato di frutta raccolta in campagna e consumata sul posto..un sogno…e i tipi di qualità, sorbe , giuggiole, gelsi ….se lui ora li vede in vendita si rifiuta di mangiarli ..dacchè un giorno , ho acquistato credo delle sorbe ( meline mature sino a sembrare marce ma deliziose!!)in un fruttivendolo in via speronari ( la via davanti al peck: ero in pausa pranzo , non abito in zona) a non poco ma il concetto che fosse diventata una primizia da centro milano, aveva calmierato suoi languori!!!

Termino qui, perché non vorrei distanziarmi troppo dall’oggetto principale, ma volevo dare la mia “testimonianza”. Non ho contributi riguardo cibi veri e propri perché presumo di essere cresciuta a cavallo col cambio della guardia:. Cernobyl e il fantasma della radioattività, l’uomo con l’ape /gelatiera passava già di rado…..


Vi auguro un buon pomeriggio e buon lavoro
mousse

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