mi trovo in completa sintonia con il Micione , e penso che in ogni settore , ivi compreso quello dell'alta cucina , la cultura non debba necessariamente essere tanto cripitica. Il discorso che mi fa girare le balle , non è tanto quello dei soldi che devo cacciare per mangiare un piatto preparato ops, mi si scusi , creato da un grande maestro , sul cui talento non ho nulla da eccepire , quel che mi fa sbroccare è il discorso del tipo : quanto più il nome del cibo è complicato ,quanto più la preparazione è sofisticata , tanto più detto cibo è destinato ad un "pubblico " colto , intenditore, raffinato e sofisticato.Insomma un pubblico giusto
Stica.
Scusami Cise , ma con questi presupposti spesso mi è capitato ( le mie esperienze di un certo livello risalgono ormai ad una decina di anni or sono quando ero ancora una mammoletta che si intimidiva a dire realmente quel che pensava ) di non capire assolutamente che caspita stessi mangiando. Inzomma se voglio mangiare del pollo, giusto che il grande chef mi proponga la sua artistica e creativa versione , però il sapore del pollo lo voglio sentire . Se invece voglio mangiare le bignole dei misteri con l'afflato di Santa Berenice , allora sono di fronte ad una sorta di dogma culinario che a me non è gradito.IMHO
C'è gente e tanta , che geme di piacere davanti alle palline dei misteri e schifa le polpette , c'è chi va in estasi per l'incomprensibile e non è però in grado di capire , nè di apprezzare il sapore di un pollo ruspante. Per me sarebbe cultura anche un'educazione alimentare che cominciasse ad essere impartita già ai bambini. Guardiamoci intorno , a parte qualche eccezione e qui in questo sito immagino che ce ne siano tante , i bambini del giorno d'oggi , futuri gourmet , capiscono solo la bontà di un pezzo di pizza riscaldata e di un Mc menu. Ora questi bambini cresceranno "ignoranti " dei gusti più semplici , genuini ed elementari e , in quanto ignoranti , saranno facili prede di chi , senza troppi scrupoli , farà della loro ignoranza il proprio business gastronomico.
Insomma , tanti sofismi in cucina , per me sono come la storia dell'abito dell'imperatore ....