alberto ha scrittoEcco, è arrivata la recensione che dimostra ciò che stiamo discutendo.
Leggete la recensione de Il Sambuco di Dardone.
Il voto alla cucina è 4, ma nella recensione parla bene dei piatti mangiati (tranne uno che viene giudicato non speciale, ma cmq non cattivo)
Però, però...
L'accoglienza è stata fastidiosa e il servizio scarso. L'ambiente prometteva molto di più. Questo ha fatto sì che i piatti gustati siano apparsi scarsi, anche se, per stessa ammissione del recensore, non lo erano affatto.
C'é poco da fare, siamo tutti condizionabili...
L'ho appena letta anch'io, e anche a me sembra che calzi a pennello come esempio. Non si può passare da un cappello blu a uno rosso solo per un'impressione. Il Sambuco è quello che è, ma dare quei voti significa che il giudizio non è stato dato "oggettivamente", come si vorrebbe, ma "soggettivamente", sulla base delle aspettative e, sinceramente, in modo che condivido appieno. I casi sono due: o racconto la "mia " esperienza, e dò 1 all'ambiente perchè era in stile rococò e me lo aspettavo liberty, oppure sto sull'andazzo dei recensori Michelin, e ne faccio un doppione. 50 euro una frittura (scarsa). Ecco, potrebbe essere il ristorante del mio "seguito" sulle Varie
. Premetto che non ci sono stato, quindi non intervengo in merito ai giudizi, però è evidentemente un tipico caso in cui l'ambiente ha condizionato molto negativamente il giudizio finale su un istorante che è considerato uno dei migliori di Milano.
Vi ricordate la vecchia "Scaletta Wine Bar"? Entravate, e c'erano le pareti letteralmente tapezzate da pavimento a soffitto di libri di cucina. Questo vi preparava alla fantastica cucina della Signora, con le sue rivisitazioni di una cucina semplice e tradizionale. Da urlo. Poi sono passate le ASSL: non si possono tenere i libri alle pareti, sono antigienici. Via i libri, eccellente sistemazione con vetri di pregio, ma...mancava qualcosa. Poi, la Signora ha ceduto, e anche la cucina è scesa....