Trattazione delle tematiche generali sulla ristorazione.
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da Greedy il 24 nov 2005 16:54


Greedy ha scrittoPerchè è apparso qui ?! SCORPORATEMI !!! :D

D


Ops, era giusto ... :oops: :oops:
Sorry ...

D.

Life is too fu@%ing short! You wann' it? Go get it!

da silbusin il 24 nov 2005 16:55


Greedy ha scritto
fulvia ha scrittoNon è un tentativo per commuovervi o per scatenare trite polemiche ristoratore cliente........Come diceva quel tale...E' LA FREDDA CRONACA


APPLAUSO

Grazie Fulvia per la "concreta cronaca" e per l'umiltà di mettersi a nudo senza peli sulla lingua.
D.


i messaggi erotici scrivili su altri forum, PER PIACERE!
che king è già tutto infoiato!
ocio...sei ammonito! :!:

da fulvia il 24 nov 2005 17:02


CIO' MESSO MEZZ'ORA A SCRIVERE UNA ROBA SERIA E VOI MI MANDATE TUTTO A P@@@@@@E?????????

:evil: :evil: :evil: :evil: :evil: :evil:


SIETE UNA CONFRATERNITA DI AMABILI ZUZZERELLONI...... :twisted:


Prof. Silbusin proceda Lei alla traduzione simultanea....

...gli adulti che fanno solo gli adulti, senza ascoltare il bambino che è dentro di loro, sono di una noia e tristezza mortale....
O. Vanoni

da Greedy il 24 nov 2005 17:10


fulvia ha scrittoCIO' MESSO MEZZ'ORA A SCRIVERE UNA ROBA SERIA E VOI MI MANDATE TUTTO A P@@@@@@E?????????


:oops: io però ti ho applaudito ...

Life is too fu@%ing short! You wann' it? Go get it!

da Fante il 24 nov 2005 17:13


fulvia ha scrittoCIO' MESSO MEZZ'ORA A SCRIVERE UNA ROBA SERIA E VOI MI MANDATE TUTTO A P@@@@@@E?????????


Riparo.
Ho trovato il tuo intervento assolutamente esauriente. Credo d'essermi già espresso sull'argomento, lodando quei ristoratori che operano una scelta di qualità.
Ciao

da Ospite il 24 nov 2005 17:22


fulvia ha scrittoCaro Chef, tu te la sei legata al dito........
Questo ci permette di tenere dei prezzi medi abbordabili, una qualità del servizio mediamente soddisfacente, e, magari, portare a casa uno stipendio per giustificare a tuo marito e ai tuoi figli il fatto che stai fuori casa 15 ore al giorno.

Non è un tentativo per commuovervi o per scatenare trite polemiche ristoratore cliente........Come diceva quel tale...E' LA FREDDA CRONACA



Allora vedi cara Fulvia che non sei più nel campo della PASSIONE!
Non c'è nulla di male a fare i ristoratori professionisti. Il poroblema è quello di essere dei veri professionisti e che tu lo voglia o no devi fare i conti, quelli con penna carta e calamaio.
Direi che un professionista deve lasciar perdere il lato"passionale" e concentrarsi sullo standard da mantenere. Questo, per me, è il nocciolo di tutta la questione.
Saluti
LA MAX 61°

da Ospite il 24 nov 2005 17:25


MAX61° ha scritto
fulvia ha scrittoCaro Chef, tu te la sei legata al dito........
Questo ci permette di tenere dei prezzi medi abbordabili, una qualità del servizio mediamente soddisfacente, e, magari, portare a casa uno stipendio per giustificare a tuo marito e ai tuoi figli il fatto che stai fuori casa 15 ore al giorno.

Non è un tentativo per commuovervi o per scatenare trite polemiche ristoratore cliente........Come diceva quel tale...E' LA FREDDA CRONACA



Allora vedi cara Fulvia che non sei più nel campo della PASSIONE!
Non c'è nulla di male a fare i ristoratori professionisti. Il poroblema è quello di essere dei veri professionisti e che tu lo voglia o no devi fare i conti, quelli con penna carta e calamaio.
Direi che un professionista deve lasciar perdere il lato"passionale" e concentrarsi sullo standard da mantenere. Questo, per me, è il nocciolo di tutta la questione.
Saluti
LA MAX 61°


Dimenticavo, per concludere. Togli anche l'amicizia perchè devi rivolgerti ad un certo tipo di clientela e quindi devi fare una selezione. Clientela alta-medioalta-popolare. Ti piaccia o meno è la nuda realtà.
LA MAX 61°

da MEB il 24 nov 2005 17:31


MAX .. se tu hai fatto per tutta la vita un lavoro senza passione posso capire che ti rode un po' che qualcuno si possa guadagnare da vivere facendo quello che gli piace ...

da silbusin il 24 nov 2005 17:33


MAX61° ha scritto
fulvia ha scrittoCaro Chef, tu te la sei legata al dito........
Questo ci permette di tenere dei prezzi medi abbordabili, una qualità del servizio mediamente soddisfacente, e, magari, portare a casa uno stipendio per giustificare a tuo marito e ai tuoi figli il fatto che stai fuori casa 15 ore al giorno.

Non è un tentativo per commuovervi o per scatenare trite polemiche ristoratore cliente........Come diceva quel tale...E' LA FREDDA CRONACA



Allora vedi cara Fulvia che non sei più nel campo della PASSIONE!
Non c'è nulla di male a fare i ristoratori professionisti. Il poroblema è quello di essere dei veri professionisti e che tu lo voglia o no devi fare i conti, quelli con penna carta e calamaio.
Direi che un professionista deve lasciar perdere il lato"passionale" e concentrarsi sullo standard da mantenere. Questo, per me, è il nocciolo di tutta la questione.
Saluti
LA MAX 61°


avete entrambi centrato il problema (evitare plis di dire subito che faccio il democristiano :evil: ): professione e passione.
vale anche per me, per un lavoro che non consente errori e che pretende sempre e comunque aggiornamento. se non ci fosse di base della passione dopo più di trent'anni chi me lo farebbe fare la sera di attaccarmi ad internet per l'aggiornamento online?
il problema è quanto IL MERCATO condiziona le tue scelte professionali e di passione.
quando Marchesi dice: siamo noi ristoratori che dobbiamo educare i clienti, dice bene. sono un attimo perplesso se mi educa a 250 € a pasto.
i vari VIP (andate un attimo sul Gambero Rosso, fatevi un idea e poi scappate subito) che vanno da Vissani a 750 € (!) e poi li troviamo su Stop, Novella 2000, Ciapelsottchel'èunbiscott, Chi, ecc. sono stati forse educati? naaaaah!
educazione significa (e cortesemente a suo tempo l'avevo contestato al Maestro) avvicinarsi a nuove linee di cucina, nel corretto rapporto qualità/prezzo potendo cogliere sia la professionalità ma anche l'inventiva, l'intelligenza e la passione che sta dietro.
Se no da dietro ti arriva.... 8)

da Ospite il 24 nov 2005 17:37


MEB ha scrittoMAX .. se tu hai fatto per tutta la vita un lavoro senza passione posso capire che ti rode un po' che qualcuno si possa guadagnare da vivere facendo quello che gli piace ...


Rileggi i post- arriva oltre i 4o anni(se ce li hai già aspettiamo quando ne avrai 50) e poi ne riparliamo. Non inneschiamo nuove polemiche.
Non hai compreso il senso del ragionamento. Non è questione di rodersi o non rodersi. Che ne sai di che cosa faccio e di che cosa provo? Per favore, lasciamo perdere le frasi fatte.
LA MAX 61°

da Greedy il 24 nov 2005 17:40


silbusin ha scritto
educazione significa avvicinarsi a nuove linee di cucina, nel corretto rapporto qualità/prezzo potendo cogliere sia la professionalità ma anche l'inventiva, l'intelligenza e la passione che sta dietro.


io però ripeterò sino alla fine che non bisogna dimenticare i sapori di una tradizione che si sta perdendo. Se io (come altri a quanto ho letto) mi entusiasmo per una pasta e fagioli, per la caseoula o la trippa, per la torta di mele e per il risotto con l'osso buco, è solo perchè a casa sono stato abituato a dei sapori e ritrovarli dopo anni mi fa nascere dei ricordi e delle emozioni dentro. Se a casa le famiglie non imparano a nutrirsi correttamente e allevano i figli a 4salti e cotillons che cosa avranno, questi figli, da ricordare e rievocare quando saranno grandi? I big-mac?

Perplessità.

D.

Life is too fu@%ing short! You wann' it? Go get it!

da silbusin il 24 nov 2005 17:44


verissimo: e Marchesi lo ha detto.
i giovani chef hanno abbandonato le tradizioni e la prima vera educazione alimentare la si fa in famiglia.
studiato poco, neh? 8)

da fulvia il 24 nov 2005 17:44


Allora Max se la preferisci in questi termini......
Io faccio con PASSIONE il mio lavoro, e facendolo con PASSIONE questo mi permette di tenere d'occhio anche gli aspetti critici del mio lavoro, individuarli e cercare di gestirli al meglio per me e per chi si giova del mio lavoro...questo comunque non mi distoglie dall'avere amicizie, simpatie e predilezioni per il genere umano di ogni categoria sociale.......
Mi sembra che hai equivocato tu il mio pensiero, dipingendomi come un'Alice nel paese delle meraviglie, solo perchè chiusa in cucina nel mio mondo di frutta candita mi picco di avere degli amici oltre che dei clienti.
Se questo mio delirio mi rasserena perchè negarmelo???? :P :P

...gli adulti che fanno solo gli adulti, senza ascoltare il bambino che è dentro di loro, sono di una noia e tristezza mortale....
O. Vanoni

da silbusin il 24 nov 2005 17:45


vediamo di non delirare il 2 dicembre... 8)

da Greedy il 24 nov 2005 17:46


silbusin ha scrittoverissimo: e Marchesi lo ha detto.
i giovani chef hanno abbandonato le tradizioni e la prima vera educazione alimentare la si fa in famiglia.
studiato poco, neh? 8)


No beh, lo ribadivo ..
Mi piace assaggiare accostamenti nuovi e non ho nulla contro la ricerca in cucina, in realtà ce l'ho con le 'mamme' (leggasi genitori in senso più ampio) che non cucinano e/o con i tempi che non lo permettono ..

Life is too fu@%ing short! You wann' it? Go get it!

da Ospite il 24 nov 2005 17:55


fulvia ha scrittoAllora Max se la preferisci in questi termini......
Io faccio con PASSIONE il mio lavoro, e facendolo con PASSIONE questo mi permette di tenere d'occhio anche gli aspetti critici del mio lavoro, individuarli e cercare di gestirli al meglio per me e per chi si giova del mio lavoro...questo comunque non mi distoglie dall'avere amicizie, simpatie e predilezioni per il genere umano di ogni categoria sociale.......
Mi sembra che hai equivocato tu il mio pensiero, dipingendomi come un'Alice nel paese delle meraviglie, solo perchè chiusa in cucina nel mio mondo di frutta candita mi picco di avere degli amici oltre che dei clienti.
Se questo mio delirio mi rasserena perchè negarmelo???? :P :P


Tu l'altro giorno (te lo dico senza polemica) hai sostenuto che se volevi arricchirti o far soldi - non facevi questo lavoro e che lo fai solo per passione. E io invece sostengo che la passione (vocazione iniziale) con la professione te la perdi per strada e la rimpiazzi con l'esperienza. E' chiaro che un minimo di interesse in quello che fai lo devi provare. Raggiungi quel compromesso che ti consente di fare con soddisfazione quello che devi fare per forza. La soddisfazione è e deve essere anche economica. L'ipocrita pensa in rosa e fiori sempre. Il fatto che tu tragga una giusta ricompensa dal tuo lavoro non è assolutamente (per me) deprecabile. Però diciamocelo francamente, sempre e senza giri di parole.

L'amicizia- nei contatti di lavoro come quelli ristoratore/cliente, è puramente epidermica e forse, la si potrà chiamare tale dopo alcune "prove" come avviene in tutti gli altri tipi di rapporto umano.
Capisco cosa intendi tu per amicizia, ma è una cosa ben diversa dall'AMICIZIA. Dopo una volta che uno è stato nel tuo locale.........ecc.ecc. non ricominciamo! Tieniti pure le tue convinzioni.


Il topic sta uscendo dal suo binario iniziale e sarebbe bene, dato l'interesse che ha suscitato, riportarlo nella giusta direzione.
OK?
LA MAX 61°

da silbusin il 24 nov 2005 17:58


Agli ordini signor tenente!

OCIO ALLO SCORPORO PER OT! :D

da primus il 24 nov 2005 18:24


Concordo con Max.In pieno.
Alla fine c'e' sempre di mezzo il vil denaro...perche' di quello si vive, non di sogni,ricordi o discorsi.
La passione per il tuo lavoro e' un sistema piu' piacevole di fare soldi, in tutti i settori.
Io penso che se uno investe milioni (tanti) nel commercio lo fa anche per passione, ma prima di tutto per avere un ritorno economico.
Mio papa' ha un'azienda di costruzioni navali a Genova, se avessi voluto dopo la scuola avrei potuto lavorare con lui...e ci ho provato...2 anni....ma alla mattina il pensiero di alzarmi ed andare in azienda mi dava il voltastomaco. Se mi fosse piaciuto quel lavoro, probabilmente oggi sarei la' con lui, in casa mia, nella mia citta' (e non in mezzo alle nebbie e zanzare pavesi :wink: ) sotto la sua custodia in totale liberta' di azione etc etc, invece di tribolare a Borgarello. Ma sinceramente preferisco tribolare a Borgarello, nella speranza che prima o poi le mie fatiche, spero, vengano riconosciute sia professionalmente che economicamente.

"Ogni stecca ripetuta due volte è l'inizio di un arrangiamento" (Frank Zappa).

da Chef Toni il 24 nov 2005 19:27


fulvia ha scrittoAllora, a questo punto la soluzione migliore qual'è????
Fidelizzare e addestrare una quota ,sopportabile dal punto di vista dell'economia aziendale, di personale che ti permette di lavorare tranquillamente durante la settimana, e disposto a farsi un c@@@o come una capanna il sabato e la domenica quando la gran parte delle persone decidono di uscire a mangiare.
Questo ci permette di tenere dei prezzi medi abbordabili, una qualità del servizio mediamente soddisfacente [...]


Si ritorna quindi ad un punto già discusso in precenza...
Il limite invalicabile, per diverse ragioni di ordine pratico, è quello economico. Un ulteriore salto di qualità nel servizio implica necessriamente un incremento dei costi, dei prezzi e con essi tutto ciò che ne consegue...

Per il resto...
Non posso che inchinarmi alla saggezza di MAX e Primus, di cui cito e rivolto la frase come se fosse un 4salti in padella: La passione per il tuo lavoro e' un sistema piu' piacevole di fare soldi, in tutti i settori.

Mangiare è una necessità, mangiare intelligentemente è un’arte.
(La Rochefoucoult)

da ilForchetta il 25 nov 2005 11:15


Greedy ha scrittoio però ripeterò sino alla fine che non bisogna dimenticare i sapori di una tradizione che si sta perdendo.


Bravo. Questo è esattamente il motivo per cui ho trovato così gratificante la cucina della Fulvia: Tradizione, tecnica, cura nella presentazione e selezione degli ingredienti.

Fulvia, mi devi un calice di quello buono. Ma siccome te ne abbiamo rotto uno a tavola, siamo pari, và! :wink:

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