Fante ha scrittoprimus ha scrittosolo per far soldi......come dargli torto?
Io gli do torto perchè secondo me esiste una differenza tra investimento e speculazione.
Ovvio, non sono un economista e non ci capisco nulla, ma da quel che si vede in giro direi che sono davvero pochi quelli che davvero ci capiscono.
L'Alfieri secondo me aveva margini di crescita e di sviluppo. In 6 mesi non puoi capire se il locale funziona o meno. Ma non pigliamoci in giro. Non gliene fregava niente dell'Alfieri, volevano il posto e basta.
Ripeto la mia idea. Questa ormai è una città dove si specula e raccimola. Punto. Ed è lo specchio del paese.
Non a caso abbiamo l'esempio lampante del padrone di un impero economico che tutto quello che vuole fare è andare a troie.
Premetto: non ho aperto nessun topic per paura di essere indelicato, benché fossi stato avvertito già parecchie settimane fa della probabile dipartita dell'amico Andrea dal SUO ristorante; l'altro giorno, purtroppo, ho avuto anche la notizia dell'addio di Roberta all'altrettanto SUO ristorante, e quindi anche di Samantha e del suo amabilissimo padre. Visto che qualcun altro ha aperto il topic, ora posso parlare.
Lasciando a un discorso separato il discorso sociologico, sono d'accordo con fante. La verità, e mi dispiace dirlo, è che forse c'è stato un filo di ingenuità da parte di Andrea nel dividere il locale con altri soci... so che era necessario, ma le cose sono due:
- o i nuovi soci non sapevano in che condizioni versasse l'Alfieri a livello di clientela - sempre ondeggiante nei numeri - e, stupidi, speravano in un miracolo, ovvero nella redenzione di tutti i gastrofighettini milanesi, quelli che non mangiano un cazzo, quelli che dividono ogni piatto in due o in tre, ma che sono purtroppo quelli che hanno i "danee";
- o avevano ben chiaro sin dall'inizio che la cucina dell'Alfieri non rendeva ai livelli sperati e fin da subito miravano unicamente ad accaparrarsi una licenza a basso costo in una posizione non ottima, ma pur sempre abbastanza buona.
Sembrerò duro, ma bisogna anche rendersi conto che finché davvero non si è sfondato il muro del successo, bisogna anche offrire qualcosa alla clientela "normale", quella "non gourmet"... pur condividendo tutti i gusti di Andrea, capisco che foie gras, tartufo, lumache e pesci di lago non sono proprio cose per tutti i palati. So anche che in tempi recenti c'è stata una timida apertura con il menu per il "viaggiatore disorientato" e che ciò non è bastato a imprimere una svolta.
In qualsiasi caso i tempi sono stati troppo ristretti per capire come sarebbe potuta andare: e ciò mi fa pensare che sia più giusta la seconda ipotesi avanzata.
Credendo davvero nel talento di Andrea e in quello di Roberta, io mi auguro di tutto cuore che la loro insistenza su una determinata linea sia premiata dal successo e non si riveli soltanto una nobile ma pur sempre inutile lotta contro i mulini a vento.
Perciò, realmente con il lutto nel cuore per un pezzo della mia piccola "Milano da mangiare" che se ne va, non mi resta che dire:
IN CULO ALLA BALENA!!!!
(e quando io dico "culo", so bene quello che dico)
Un abbraccio a tutto il Sempione42, nella viva speranza di ritrovarlo presto a un altro indirizzo
Paolino