Mauro1980 ha scrittoEppure la frutta andrebbe mangiata dopo pranzo,non a stomaco vuoto,altrimenti si hanno dei picchi glicemici...miciagilda ha scrittoLa frutta dopo mangiato non la voglio: mi gonfia lo stomaco, la caccio giù di forza e mi rallenta la digestione.
La mangio lontano dai pasti oppure è il mio pasto (x es. in ufficio).
è ciò che dicono anche alcuni nutrizionisti alla TV ,consigliano la frutta lontano dai pasti
lato gourmet invece concordo con Santippe, secondo me qualche grano d'uva, magari moscato, a fine pasto, senza esagerare sta bene,
santippe28 ha scrittoCerto servire un baslottdi frutta comporterebbe costi probabilmente poco convenienti per entrambe le parti , ma se , come cennava Mauro , ci si limitasse che so , a qualche acino d 'uva , o a un triangolo di anguria , o a 4 dadini di melone , a seconda della stagione , i costi sarebbero ancora insostenibili oppure si potrebbe arrivare ad un equo contemperamento di diverse esigenze ? ( cliente e ristoratore )
santippe28 ha scrittoE no ciccio non sottovaluto i clienti perchè pure i miei sono dei campioni di spitinfiaggene, mica parlavo di farli scegliere io pensavo a una cosa molto più "democratica"
del tipo siori e siore , stasera nespole , ... Pias no ? e se piace piace , se non piace Piacenza ! Tutti a nanna senza frutta
silbusin ha scrittoNon è proprio così...Mi sono persa nelle tabelle...vuoi direcomunque che posso continuare a pranzare a suon di anguria d'estate senza sensi di colpa?
http://www.ajcn.org/content/76/1/5.full.pdf+html
PDM ha scrittosilbusin ha scrittoNon è proprio così...Mi sono persa nelle tabelle...vuoi direcomunque che posso continuare a pranzare a suon di anguria d'estate senza sensi di colpa?
http://www.ajcn.org/content/76/1/5.full.pdf+html
PDM ha scrittoL'anno scorso a Ischia,una fetta non tanto grossa per i miei canoni,5 euro...
silbusin ha scrittoIl problema e' proprioche mangio una enorme fetta di anguria e basta...no proteine e tantomeno grassi.PDM ha scrittosilbusin ha scrittoNon è proprio così...Mi sono persa nelle tabelle...vuoi direcomunque che posso continuare a pranzare a suon di anguria d'estate senza sensi di colpa?
http://www.ajcn.org/content/76/1/5.full.pdf+html
La nuova tabella degli indici glicemici dimostra chiaramente come ogni confronto tra alimenti ha senso solo se la differenza tra gli indici glicemici è netta.
L'indice glicemico diminuisce se si aggiungono grassi ad un alimento. Questo fenomeno è dovuto al fatto che la digestione dell'alimento al quale sono stati aggiunti i grassi è più lenta, e quindi i carboidrati che contiene vanno in circolo più lentamente.
L'indice glicemico diminuisce se si aggiungono proteine ad un alimento, per lo stesso motivo.
Il rilascio totale di insulina non dipende dall'indice glicemico ma dal carico glicemico, ovvero dal prodotto tra indice glicemico e la quantità di carboidrati ingerita.