michaela ha scrittofulvia ha scrittoScusate....solo una domanda...ma quando andate a cena lo fate con dei perfetti sconosciuti .....o con chi divide con voi la stessa passione per il buon cibo e il buon vino??????
Ma questo che vuol dire?
Certo che non andiamo a cena con il primo che passa per la strada, ma ciò non sempre significa non prendere fregature.
Ti faccio un esempio "estremo" per dimostrarti che AMICIZIA non sempre è sinonimo di CORRETTEZZA.
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Esatto! anche per me è lo stesso. Io sono il primo a pagare il giusto se vedo di aver inciso di più sul totale, ma purtroppo le persone così corrette non sono molte!
Il discorso della compagnia non mi sembra stia in piedi. Coltivare la stessa passione ed il piacere del convivio devono per forza coincidere con avere gli stessi gusti e la stessa capacità di stomaco? Non credo, come non credo che si debba rinunciare alle cene collettive solo per un fatto che vi partecipino dividendi rischiosi.
Di certo, come ho detto, non serve la calcolatrice, né mi metto a guardare in cagnesco quello davanti a me che ordina un antipasto che costa 3 euro più del mio. Per quanto mi riguarda, per essere "a posto con me stesso", in questi casi faccio un rapido conto e cercherò di mettere una cifra maggiore o uguale a quello che avrei speso cenando da solo (però quel maggiore non deve significare "il doppio" o quasi), è una questione di principio. Non voglio obbligare gli altri ad avere lo stesso principio, ma ad un certo punto non voglio neanche essere preso in giro (come è capitato a Michaela nell'episodio del compleanno).
Dice bene Max, meglio avere menu fisso, cosa che per grandi tavolate è spesso e volentieri imposto anche dal ristoratore. Sapete quale penso sia la formula ideale quando si è in tanti? Quella presentata in occasione del pranzo del D'O: costo menu X + Y per i vini. Se io non bevo vino pagherò solo X.
Qualcuno mi dirà: va bene a te perchè non bevi vino, ma chi ad esempio non prende un piatto? Ok, diventa difficile, penso che se il piatto non è di gradimento possa essere rimpiazzato mettendosi d'accordo con il ristoratore, se invece si consuma meno semplicemente perchè non si vuole mangiare tutto allora bisogna preventivamente farsi la domanda: "mi sta bene pagare X per i due-tre piatti che presumo di consumare?", se sì allora partecipo alla tavolata, se no lascio stare. E' un po' la stessa domanda che mi pongo io quando, come la maggior parte delle volte, X e Y sono sommate in una cifra unica.
Si parla sempre dell'aspetto gastronomico, poi ovvio che esiste anche il fatto "vado lo stesso per la compagnia", ma è un'altra cosa.
Se si è in 4-6 ci si regola ad occhio, e per fortuna ho sempre avuto il piacere di pranzare con persone intelligenti con cui le cose "vanno a posto automaticamente", senza bisogno neanche di parlarsi o fare di conto.
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per Alberto: quella battuta non era troppo sottile... l'ho capita persino io!
per Macs: quel tizio che chiedeva prima era un Genio!!
per Silvano: me lo ricorderò sempre con immensa simpatia quell'episodio al Bagarellum... eheheheh