ilForchetta ha scrittoPrima di tutto perché non trovo che la cucina e la ristorazione italiana siano così indietro come tu supponi.
ilForchetta ha scrittoSecondo, perché non trovo nulla di male nel riproporre le ricette della tradizione, magari rivisitate, magari no.
ilForchetta ha scrittoTerzo, perché, a differenza di tanti paesei come UK e USA, noi abbiamo una tradizione da proporre e quindi non ritengo necessario innovare per forza. Abbiamo una base, sfruttiamola. Qualcunoinnoverà altri miglioreranno.
ilForchetta ha scrittoQuarto, perché chi l'ha detto che se non siamo il paese in cima alle classifiche, allora c'é qualcosa da rivedere?
ilForchetta ha scrittoQuinto, chi l'ha detto che in Italia si mangia mediamente male? Tu vai in vacanza solo in Francia, ma prova ad andare altrove e mangiare in un ristorante medio, poi sappimi dire.
ilForchetta ha scrittoSesto, così, solo per darti fastidio.
ilForchetta ha scrittoLa “cover story” del giornale, che festeggia i suoi 30 anni di vita, e’ dedicata proprio alla nuova cucina italiana che secondo il Wine Spectator “ha raggiunto negli Stati Uniti nuovi livelli di perfezione”.
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e’ sottolineata la notevole presenza dei ristoranti italiani negli USA;
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ha intervistato i titolari di 34 dei piu’ noti ristoranti italiani dislocati in alcune delle piu’ grandi citta’ americane, dall’Atlantico al Pacifico, nei quali si trovano ora i grandi chefs americani che cucinano all’italiana secondo le regole della migliore e piu’ moderna cucina italiana, di seguito elencati:
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Attualmente, i grandi chefs americani specializzati nella cucina italiana, stanno reinventando, secondo il Wine Spectator, lo stile della cucina italiana, avvicinandolo sempre piu’ all’essenza del gusto italiano.
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Secondo Tony May, titolare del San Domenico Restaurant in New York, gli americani ora sono diventati molto piu’ sofisticati di quanto non fossero in passato
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Prima di tutto perché non trovo che la cucina e la ristorazione italiana siano così indietro come tu supponi.
Sono sicuramente più indietro di quello che potrebbero
Secondo, perché non trovo nulla di male nel riproporre le ricette della tradizione, magari rivisitate, magari no.
Non c'è niente di male, ma non vanno vissute come dei dogmi o dei punti d'arrivo. Sono un bagaglio culturale, che se non lo rinnovi diventa un feticcio
Terzo, perché, a differenza di tanti paesei come UK e USA, noi abbiamo una tradizione da proporre e quindi non ritengo necessario innovare per forza. Abbiamo una base, sfruttiamola. Qualcuno innoverà altri miglioreranno.
Per migliorare bisogna analizzare con spirito critico. Cosa che mi sembra non ci sia molto. Insomma se sento dire "aò, ma vuoi mettere i nostri spaghetti" in un film di Vanzina, me lo aspetto. Da un Mangione mi sembra strano.
chi l'ha detto che in Italia si mangia mediamente male? Tu vai in vacanza solo in Francia, ma prova ad andare altrove e mangiare in un ristorante medio, poi sappimi dire.
Ho trovato molto più rispetto per il cliente - e per il turista - altrove, non solo in Francia. Quanti posti servono pasta scaldata al microonde o pizze surgelate? Tanto sono foresti che mangiano gli spaghetti con la marmellata, no?
ilForchetta è un cialtrone!
silbusin ha scrittoPrima di tutto perché non trovo che la cucina e la ristorazione italiana siano così indietro come tu supponi.
Sono sicuramente più indietro di quello che potrebbero
Direi piuttosto che sono gli "altri" che sono andati avanti.
Ma gli altri chi? Adrià e le sue gelatine?Secondo, perché non trovo nulla di male nel riproporre le ricette della tradizione, magari rivisitate, magari no.
Non c'è niente di male, ma non vanno vissute come dei dogmi o dei punti d'arrivo. Sono un bagaglio culturale, che se non lo rinnovi diventa un feticcio
Azzolutamente zi! Di cucina territoriale grassa, rozza, superata, ne abbiamo pieni gli zebedei.
D'accordizzimoTerzo, perché, a differenza di tanti paesei come UK e USA, noi abbiamo una tradizione da proporre e quindi non ritengo necessario innovare per forza. Abbiamo una base, sfruttiamola. Qualcuno innoverà altri miglioreranno.
Per migliorare bisogna analizzare con spirito critico. Cosa che mi sembra non ci sia molto. Insomma se sento dire "aò, ma vuoi mettere i nostri spaghetti" in un film di Vanzina, me lo aspetto. Da un Mangione mi sembra strano.
Mò lo famo strano! Persino sul GR si lamentano che la cucina del Centro Sud è ampiamente retrò e avrebbe bisogno di essere rivisitata. Il miglior esempio è Vissani (di incoerenza, ma paecunia non olet): mi fa il teleimbonitore della cucina del territorio e poi nel "suo" locale propone "Flan di cozze al mascarpone su gnocchetti di castagne alle sarde profumate di miele di acacia e spuma di grana padano e caramello".
Fare un saltino avanti (aho, basta magnà!) no, eh?
D'accordo, ma non esiste solo Vissani. E poi, un salto avanti dove?chi l'ha detto che in Italia si mangia mediamente male? Tu vai in vacanza solo in Francia, ma prova ad andare altrove e mangiare in un ristorante medio, poi sappimi dire.
Ho trovato molto più rispetto per il cliente - e per il turista - altrove, non solo in Francia. Quanti posti servono pasta scaldata al microonde o pizze surgelate? Tanto sono foresti che mangiano gli spaghetti con la marmellata, no?
Verizzimo! Siamo un popolo di furbi, santi e navigatori e poi ci incakkiamo perchè ci tolgono gli europei del 2012...Persino in Ungheria ho trovato più attenzioni in locali modesti che in certi in Italia. Tanto siamo turisti, na' botta e via e checcefrega?
VERO CHE PIU' VOLTE SU QUESTO FORUM SI E' DETTO CHE IN CITTA' COME ROMA, FIRENZE E VENEZIA E' ORMAI IMPOSSIBILE MANGIARE? (con un giusto rapporto qualità/prezzo).
Parlavo di qualità media dell'offerta gastronomica, non di trattamento. Sul trattamento riservato ai turisti, non c'é dubbio che il furbo la faccia da padrone, qui da noi...ilForchetta è andato a leggersi come viene compilata la classifica e si è spulciato un bel po' di altre statistiche a riguardo!
Non ho capito, chi me lo spiega? Grazie.
April 21, 2005
2005 Best Restaurant in the World prize: the Italian reactions.
UK's Restaurant magazine announced the winners of the 2005 Best Restaurant in the World awards three days ago. Discussions on the subject are becoming an annual tradition, a clear sign of the success, like it or not, of the awards. No big surprises in the first three places: Thomas Keller's The French Laundry looses first place, finishing third (but gets the Best in Americas award and 7th place with Per se), after home boy Heston Blumenthal's The Fat Duck and Adrià's El Bulli. The final results can be seen on many websites. Let me pick a fellow blogger: if you want the complete list go over to Alder's post on Vinography.
Reporting on these awards has been minimal to say the least in Italy in the past. Not so this year: papers (like Corriere della Sera and Repubblica), blogs (like Papero Giallo and kitchenstories) and food forums and discussion groups all reacted to the news. The principal reasons are simple.
The UK beating Italy 14 to 3 is quite humiliating, but then the choice of Cecchino dal 1887, a good trattoria dedicated to offal but not more than that, as best Italian on the list turns on the verge of ridicule. I've read baffled and angry comments and attacks directed to those who made the list ranging from head shaking to plain insult. Nobody, on the other hand, really seemed to make an effort to find out how this list was really put together.
The real problem with Restaurant's magazine award is its name. The list is put together by asking 500 food personalities for a list of five favorite restaurants around the world. FAVORITE, not best. The whole award is therefore a mainly hedonistic exercise. Also among the 500 "international" personalities interviewed there is a definite British majority.
Everyone can find points to attack it : it lacks regional representativeness, some choices are silly, others obvious and wimpy and so on. But in the end this is just a (mainly) BRITISH FAVORITE Restaurant in the World award and as such it should be taken. The real mystery is how such a thing has managed to become of worldwide importance.
What is interesting is to read between the lines of both the list and the comments it gave birth to. According to Italian paper Corriere della Sera the event...
signals a revaluation of British cuisine at the international level, considered for years far from excellent.
Hmm... I don't know who wrote the article but whoever you are... for the sake of Pete, where have you lived in the past 10-15 years? The award signals a revaluation of British Gastronomy? And what about MPW, Ramsey, the Roux Brothers and Tom Aikens, without forgetting Fergus Henderson? Some Italian journalist seems to have as much knowledge of world gastronomy as I do of Asian stock markets: none, that is. On the other hand foreign journalists seem to have the same knowledge of the Italian restaurant scene as our own have of what goes on across the Alps. It balances off, if only in a overly depressing way.
So while our journalists still think tea at the Ritz is the hight of British gastronomy, their colleagues think Cecchino is much more enjoyable than Gambero Rosso or Enoteca Pinchiorri, getting a loud guffaw in reply. Still, it is a sign that Italian restaurateurs and gastronomers should take note of, because it is the evidence of a very common way our restaurant are seen abroad.
According to many, we are the land of trattorie, everything else is "French". We have to thank the superficial and misconceived ideas spread out by people like Herald Tribune's Patricia Wells. She's a fantastic source for France, but should at least study the history of Italian Gastronomy before reviewing Italian establishments based on her prejudices. Luckily there are people like Faith Willinger who really know what they're talking about when it comes to Italy.
You cannot help getting the impression that some international critics take their assignments in Italy as a chance to let their hair down and take a break from the continuous array of classy foie gras serving establishments, and finally enjoy some food that's simple, pleasant and a break from... French cuisine. Certainly a compliment to out traditional gastronomy, but not very professional. If you need a holiday, take one. If you travel to Italy to do some reporting... well, do your damned job!
Posted by Alberto at 05:08 PM in Food news | Permalink